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Elmas LipsiaGetty Images

Perché il Napoli ha scelto di riprendere Elmas e dove giocherà il macedone: con Conte avrà due ruoli

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Eljif Elmas è ormai a un passo dal ritorno al Napoli. L'operazione col Lipsia ha subìto l'accelerata probabilmente decisiva nella serata di martedì e il macedone sta ora per fare le valigie per tornare in quella che un tempo era la sua casa.

Elmas è reduce da una stagione un po' complicata, vissuta per metà in Bundesliga e per metà in Serie A: il Lipsia lo aveva preso proprio dal Napoli nell'estate del 2024, salvo cederlo in prestito al Torino qualche mese più tardi. Se in granata ha fatto bene, in Germania no: appena due presenze in campionato e tante, troppe panchine.


Perché, dunque, il Napoli ha deciso di puntare su Elmas? Perché ha scelto di affidarsi al suo ritorno, in quella che a prima vista potrebbe sembrare una minestra riscaldata non semplice da comprendere, alla luce appunto anche dalle difficoltà vissute dal giocatore nel 2024/2025?

I motivi sono molteplici. E hanno a che fare sia con lo stile di gioco del macedone che con la sua capacità di dare risposte adeguate in più di una zona del campo.

  • Elmas NapoliGetty Images

    CONOSCENZA DELL'AMBIENTE

    Elmas, intanto, conosce bene Napoli e il Napoli. Ed è un dettaglio che potrebbe sembrare banale, ma non lo è. Ci ha giocato dal 2019 al 2024, si è fatto apprezzare dalla gente ed era adorato da Luciano Spalletti, con cui ha vinto lo Scudetto due anni fa.

    "Uno come lui lo vorrei sempre nella mia squadra", ha detto di lui il futuro commissario tecnico della Nazionale. Ed Elmas è andato addirittura oltre: "Spalletti per me è come un papà, gli voglio bene".

    Il Napoli è la squadra in cui Elmas ha giocato di più nel corso della propria carriera: 189 volte, con 19 reti segnate e 11 assist a corredo. Non solo: l'ex granata conosce anche la Serie A, avendola riassaporata pure col Torino: 4 i goal in 13 presenze.

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  • PERFETTO PER CONTE

    Elmas non è uno che si guadagna le copertine, ma piace agli allenatori. A Spalletti, come detto. Ma probabilmente anche ad Antonio Conte. Che nel corso della carriera non l'ha mai allenato, ma che anche su elementi come lui ama fondare le proprie creature vincenti.

    Il macedone ha gamba, intensità nelle corde, si spende per i compagni. Più volte lo stesso Spalletti, per tornare al discorso di cui sopra, ne ha lodato la dedizione alla causa. Una volta lo ha addirittura definito "la luce dei miei occhi", e non perché Elmas avesse le qualità di un Kvaratskhelia: in pochi al mondo, del resto, possono vantarle.

    Elmas, insomma, pare potersi calare alla perfezione nello stile aggressivo e ad alta concentrazione del Napoli di Conte. Quello stile che ha permesso ai partenopei, reduci da un decimo posto nella stagione precedente, di ribaltare i pronostici favorevoli all'Inter conquistando il quarto Scudetto della propria storia.

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  • MISTER DUTTILITÀ

    Ma la caratteristica più evidente di Elmas, la qualità che a Napoli conoscono alla perfezione, è un'altra: la duttilità. Ovvero la capacità di mettersi a disposizione dell'allenatore di turno giocando in più ruoli e in più zone del campo.

    Elmas è di base una mezzala, e dunque è lì che dovrebbe sistemarsi. Non sarà titolare, questo no: potrebbe fungere da prima alternativa ad Anguissa, così come De Bruyne e McTominay agiranno dalla parte opposta, con possibilità anche di giocare assieme come già accaduto contro il Sassuolo.

    Ma a Napoli Elmas ha giocato praticamente ovunque, compreso largo a sinistra in un tridente. Nell'anno dello Scudetto, in cui è sceso in campo 36 volte in campionato segnando 6 reti e fornendo ai compagni 3 assist vincenti, era lui il sostituto di Kvaratskhelia nelle partite in cui il georgiano non era a disposizione di Spalletti.

    Con Conte, insomma, Elmas potrà sistemarsi anche lì: esterno mancino in un 4-3-3 o in un 4-1-4-1, modulo quest'ultimo che il tecnico scudettato ha messo in mostra sabato a Reggio Emilia.

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  • STOP AL MERCATO

    Ciò ha anche un'altra conseguenza: l'arrivo di Elmas, di fatto, porrà fine al mercato in entrata del Napoli per quanto riguarda la famigerata caccia all'esterno offensivo. Uno è arrivato, ovvero Lang. Un altro, ovvero Ndoye, è sfumato. Stop, basta così.

    Non arriverà Ademola Lookman, ad esempio, nonostante gli azzurri abbiano pensato a lui durante il corso di questo mercato. E non arriverà nessun altro. Semplicemente perché a sinistra potranno giocare Lang, McTominay, perfino Spinazzola ora che in difesa è stato preso Miguel Gutierrez. Un abbondanza che Conte non credeva di poter avere.

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