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Khvicha Kvaratskhelia Napoli 2024-2025Getty Images

Perché Kvaratskhelia ha lasciato il Napoli: i motivi dell'addio

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Su due anni e mezzo intensi, coronati dal trionfo tricolore, è stata scritta la parola fine.

Khvicha Kvaratskhelia e il Napoli si sono lasciati: lo aveva lasciato intendere Antonio Conte alla vigilia del match col Verona, lo si era percepito e inteso dai segnali giunti dal campo (prove sbiadite e sostituzioni frequenti) e da quanto avvenuto a margine di tutto ciò che gravita attorno a prato verde e pallone che rotola.

Kvara è voluto andar via, gli azzurri e il loro timoniere hanno deciso di non opporsi: sintesi di una storia giunta al capolinea, corrosa dagli ultimi mesi all'insegna di dialoghi infruttuosi ed un approccio mentale su presente e futuro che ha generato incompatibilità. Da sposi a separati: il 77 è giunto al passo d'addio con la città riportata sul tetto d'Italia.

Ma perché Kvaratskhelia ha lasciato Napoli? Cosa c'è stato dietro ad una frattura divenuta insanabile?


  • PERCHÉ KVARATSKHELIA È ANDATO VIA DAL NAPOLI? PSG, CONTRATTO E AMBIZIONI

    I mal di pancia di Kvara cominciano dopo la vittoria dello Scudetto, conquistato da protagonista assoluto a braccetto con un'altra stella partita non senza dissapori: Victor Osimhen.

    Molto ruota attorno alla questione contratto e - inevitabilmente - all'ingaggio garantito al talento georgiano da parte del club di Aurelio De Laurentiis: Khvicha e chi ne cura gli interessi, a più riprese, hanno mostrato di ritenere troppo risicato il milione e mezzo corrisposto al calciatore dal Napoli, dando il là a negoziazioni per provare a giungere a rinnovo e sostanziale adeguamento del salario. Tentativi, alla luce di quanto si è verificato, tradotti in colpi a salve sparati da ambo i lati. Se al nodo stipendio si aggiunge anche l'assenza dei partenopei dal palcoscenico continentale, conseguenza della disastrosa annata post titolo che Conte ha dovuto azzerare, la voglia d'altro di Kvaratskhelia è cresciuta a dismisura.

    Ecco perché il ritorno alla carica del PSG ha sconquassato vortice di dubbi e differenza di vedute che hanno cambiato il rapporto tra Khvicha e il Napoli, lacerando equilibri resi fragili da un tira e molla dietro alla scrivania che ha condizionato anche il rendimento del ragazzo.

    Dedurre perché Kvara ha voluto andarsene, dunque, diventa abbastanza semplice: rinnovo mai tramutato in realtà, sirene a suon di milioni provenienti da Oltralpe e la voglia - da parte di chi indossa gli scarpini e del suo entourage - di misurarsi con palcoscenici ritenuti evidentemente di maggior prestigio rispetto a quello attuale.

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  • Antonio Conte NapoliGetty

    LA LINEA DEL NAPOLI E LE PAROLE DI CONTE

    E il Napoli, di fronte al vaso di pandora scoperchiatosi a gennaio ma già ricolmo di incertezze, come si è posto?

    La linea - che immaginiamo abbia accomunato società e allenatore - l'aveva tracciata Conte parlando ai cronisti nella conferenza pre Hellas:

    "Evidentemente anche io non sono stato così incisivo a convincere le parti ad andare avanti insieme, oggi mi trovo ad un punto in cui dover fare un passo indietro. Non posso tenere con le catene chi non vuole rimanere: l'ho fatto in estate, ho avuto 6 mesi per convincerli a trovare la soluzione e dunque è stato un fulmine a ciel sereno".

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  • "IL NAPOLI NON DEV'ESSERE UNA SQUADRA DI PASSAGGIO"

    Frasi chiare che hanno lasciato poco spazio alle interpretazioni, accompagnate da ciò che - dall'approdo in panchina del tecnico salentino ad oggi - ha assunto i dogmi di un vero e proprio diktat su cui costruire il rilancio.

    "Sottolineo, come fatto durante la mia presentazione, che mi auguro che il Napoli non sia più una squadra di passaggio, è la cosa principale che provo a trasferire ogni giorno. Dobbiamo costruire qualcosa di ambizioso che dia lustro ai napoletani, deve essere chiaro. Essere considerati di passaggio non è tra i miei obiettivi, non lo sarà mai".

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    "KVARA IN ESTATE VOLEVA ANDARSENE"

    Palese che per Kvara, Napoli, non sia stato un punto d'arrivo. E a certificarlo, in tandem con la volontà esternata negli ultimi giorni, è quanto raccontato sempre da Conte alla stampa:

    "Ovvio che è un giocatore importante: quest'estate, dopo che ho parlato col presidente, viste le partenze di Zielinski e Osimhen volevo avere anche certezze tecniche. Oltre al lavoro serve la qualità, ho preteso che alcuni venissero confermati e tra questi c'era anche Khvicha, che in estate aveva chiesto di essere ceduto. E non è stato l'unico ad averlo fatto".

    "Qui andiamo avanti ma ci si dimentica troppo facilmente: 6 mesi fa ho dovuto convincere quelli fondamentali per questo progetto a restare, visto che volevano prendere altre strade. Ci ho lavorato e sono contento di esserci riuscito con chi ora è contento di sposare questo progetto".

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  • AU REVOIR, KHVICHA

    Napoli-Venezia, dunque, si è rivelato l'ultimo atto di Kvaratskhelia in azzurro: le noie muscolari lo hanno tenuto ai box a Firenze e contro l'Hellas, trasformatasi da gara del rientro a deadline di un matrimonio esaurito.

    Ora Parigi, con oltre 70 milioni nelle casse partenopee e un addio che probabilmente, viste le dinamiche, rappresenta l'epilogo più giusto per tutti. Au revoir, Khvicha.

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