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Kolo Muani JuventusGetty Images

Perché Kolo Muani non è tornato alla Juventus: il retroscena sull'affare sfumato, Comolli decisivo

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Certi amori non finiscono, ma certi altri sì. O meglio: fanno giri immensi e poi niente, amici come prima, ognuno se ne va in una direzione diversa.

Randal Kolo Muani e la Juventus hanno costruito un'amicizia che a un certo punto è diventata amore: merito dell'ottimo impatto dell'attaccante francese nei suoi sei mesi a Torino, decisivo per la qualificazione in Champions League della squadra di Igor Tudor.

Solo che Kolo Muani era in prestito secco. E l'amore è svanito come un soffio di vento. Il PSG se l'è ripreso, a un certo punto sembrava praticamente certo che l'avrebbe rispedito in Italia, ma così non è stato. All'ultimo giorno l'ex Eintracht ha effettivamente cambiato squadra, ma per andare al Tottenham, in Premier League. Con la Juve che, in fretta e furia, è riuscita a costruire e concludere una trattativa col Lipsia per Lois Openda. 

Ma perché il francese non è tornato a Torino? Perché quella trattativa infinita si è conclusa con il classico - e imprevisto - nulla di fatto? Il retroscena di uno dei più clamorosi affari sfumati dell'estate 2025.

  • LA QUESTIONE VLAHOVIC

    Secondo Tuttosport, il mancato ritorno di Kolo Muani alla Juventus ha a che fare con la permanenza nella rosa di Tudor di Dusan Vlahovic. Colui che sembrava destinato ad andarsene, ma che alla fine nessuno si è preso. E che ha iniziato il campionato con due reti nelle prime due giornate.

    A un certo punto sembrava che una convivenza tra attaccanti sarebbe stata possibile. Ma ciò è rimasto confinato nelle fantasie dei tifosi. Un'ipotesi evidentemente impossibile da realizzare, non tanto per una questione tecnica e di sovraffollamento offensivo, quanto dal punto di vista prettamente economico.

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  • INGAGGIO INSOSTENIBILE

    Scrive infatti Tuttosport che "la Juve, che non voleva avere obblighi di riscatto per ragioni di bilancio, nel corso dell'estate ha maturato un altro dubbio, legato all'ingaggio di Kolo: 9 milioni netti a stagione. Il fatto di non riuscire a liberarsi di Vlahovic rendeva quello stipendio particolarmente pesante per le casse del club e, anche per questo, Comolli non ha fatto nessuno sforzo per andare incontro alle richieste del Paris Saint-Germain".

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  • "UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO"

    Decisivo per abbandonare la strada che avrebbe portato a Kolo Muani, in questo senso, è stato proprio Damien Comolli. Ovvero il dirigente che dall'inizio di giugno ricopre il ruolo di direttore generale della Juventus.

    Rivela ancora Tuttosport che l'ex dirigente di Tottenham e Tolosa "ne ha fatto una questione di principio", non venendo incontro alle richieste del PSG di inserire l'obbligo di riscatto. E così l'operazione è sfumata completamente.

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  • ECCO OPENDA

    Quanto a Openda, curiosamente, il suo acquisto si è svolto secondo le medesime modalità che non hanno messo d'accordo Juventus e PSG: con un prestito iniziale e un successivo obbligo di riscatto "al verificarsi di determinate condizioni".

    La differenza sta proprio nelle cifre: Openda verrà riscattato tra un anno a poco più di 40 milioni di euro dopo i 3,3 per il prestito oneroso, mentre il PSG per Kolo Muani avrebbe richiesto 60-70 milioni, come raccontato martedì dalla Gazzetta dello Sport. Non solo: il belga guadagna meno rispetto al collega, ovvero 3 milioni netti l'anno.

    Non solo: il retroscena, svelato ancora dalla Gazzetta, è stato doppio. Perché il PSG alla fine avrebbe pure aperto a un prestito secco con la Juventus, proprio come col Tottenham. Ma i bianconeri avevano già cambiato obiettivo, ponendo fine al tira e molla e puntando tutto su Openda.

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