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Pavard Inzaghi HDGOAL

Cosa può dare Pavard all'Inter di Simone Inzaghi?

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"Arriva Benji l'interista": poi mano sul petto, appena sceso dall'auto, e saluto ai tifosi nerazzurri con quel "forza Inter" caratterizzato dal sorriso che una parte di Milano aspettava. I primi istanti di Benjamin Pavard da "quasi" giocatore della formazione di Simone Inzaghi sono stati intrisi di simbolismo.

Diretti, nella forma, almeno quanto i tifosi dell'Inter si augurano che sia lo stesso Pavard nell'inserimento di una squadra che, salutato Milan Skriniar, già da inizio anno, ovvero da quando si è preso coscienza del suo imminente trasferimento al PSG, attendeva un arrivo simile.

Perché Pavard non porta con sé solo l'utilità tecnico-tattica di cui Inzaghi necessitava per completare la rosa, ma anche l'esperienza giusta per consegnare all'Inter la possibilità di un'ulteriore salto di qualità. E non è scontato.

  • REINVESTIRE IN MANIERA INTELLIGENTE

    E' chiaro che una delle domande che tutti si pongono, a questo punto del mercato, è relativa all'investimento in sé dei 30 milioni, frutto di una sessione "bilanciata" (come al solito) tra entrate e uscite.

    Insomma, il quesito è il seguente: "L'Inter avrebbe potuto investire meglio i fondi provenienti dalle cessioni di André Onana e Marcelo Brozovic, e dal mancato acquisto di Romelu Lukaku?".

    Qui va fatta un'analisi più approfondita e, sicuramente, più astratta: a conti fatti, il club nerazzurro pare aver fatto il massimo, considerando la situazione che si è venuta a creare con Lukaku tra giugno e luglio.

    Se l'Inter avesse saputo che il belga avrebbe scelto di "staccare il telefono" e non rispondere alle chiamate, probabilmente si sarebbe mossa in maniera differente sia con Edin Dzeko, innanzitutto. Quindi, avrebbe ragionato diversamente su un altro profilo in attacco.

    La necessità, dunque, di virare su Arnautovic e Sanchez (che possono rivelarsi dei profili importanti soprattutto nelle rotazioni) è consequenziale e ben si lega alla scelta di rafforzare in maniera definitiva la difesa investendo, a questo punto in maniera intelligente, i 30 milioni a disposizione per un profilo di sicuro affidamento come Benjamin Pavard.

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  • L'ESPERIENZA DI PAVARD

    Dal canto suo, Pavard non è un profilo "di primo pelo": si tratta pur sempre di un Campione del Mondo (da protagonista, in Russia, nel 2018).

    In termini di titoli con i club, poi, il palmarès di Pavard non scherza mica: i successi con il Bayern Monaco di Hans Flick (e non solo), con la Champions League in vetrina, fanno da cornice a una carriera che lo ha pure visto "in rimonta", con la maglia dello Stoccarda.

    Tutto a vantaggio dell'Inter, che può così completare la difesa nella migliore delle maniere, e con un profilo abituato a vincere.

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  • THURAM NEL DESTINO

    C'è una curiosità, ma qui si entra nel campo puramente simbolico, che lo lega a Marcus Thuram: o meglio, al padre.

    Il goal segnato all'Argentina ai Mondiali del 2018, nominata poi rete del torneo, ha permesso a Benjamin Pavard di diventare il difensore calciatore francese a segnare in Coppa del Mondo dalla marcatura di Lilian Thuram, contro la Croazia in semifinale nel 1998. E, adesso, "Benji" giocherà insieme al figlio.

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  • IL DINAMISMO DI UN VETERANO

    Il capitolo più importante della nostra analisi, però, riguarda il passato tattico di Pavard: nasce laterale (si è messo in mostra così, d'altronde, ai Mondiali del 2018), cresce da centrale.

    Ha piedi educatissimi che, visti i due aspetti precedenti, gli permettono di ricoprire perfettamente il ruolo di braccetto a destra della difesa a tre di Simone Inzaghi, che dai suoi difensori pretende anche e soprattutto tecnica, com'è noto.

    La possibilità di spingersi anche oltre la linea, supportando la mediana e concludendo in porta dalla distanza (quando serve) chiude il cerchio: Benjamin Pavard non è solo un colpo importante per "l'interismo" che sostiene di provare, quanto per la sostanza tecnico-tattica che, in maniera intelligente, può alzare il livello dell'Inter. Al di là delle difficoltà di un mercato difficile.

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