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Papa Francesco San LorenzoGetty Images

È morto Papa Francesco: Bergoglio è stato il più grande tifoso di calcio tra i Pontefici

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Il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco: a darne l'annuncio nella mattina del Lunedi dell'Angelo è il Vaticano con una nota letta dal cardinale Kevin Joseph Farrell.

Il Pontefice era stato dimesso poche settimane fa dopo essere stato ricoverato 38 giorni all'ospedale Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, ma le sue condizioni sembravano essersi stabilizzate.

Anche in virtù delle sue origini argentine, Jorge Bergoglio era anche un grande appassionato di calcio: il Santo Padre, infatti, fin da piccolo è stato tifoso del San Lorenzo, club militante in Primera Division argentina.

Papa Francesco è venuto a mancare all'età di 88 anni: nella sua vita, il calcio ha avuto un significato importante.

  • IL PAPA È MORTO

    Ad annunciare con dolore la morte di Papa Francesco è stato il Cardinale Farrell: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa.

    Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri ed emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino".

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  • UN GRANDE TIFOSO DEL SAN LORENZO

    Papa Francesco non ha mai nascosto la sua forte passione per il calcio e, in particolare, il suo tifo per il San Lorenzo.

    In una intervista alla Gazzetta dello Sport nel 2021 rivelò: "Ricordo molto bene e con piacere quando, da bambino, con la mia famiglia andavamo allo stadio, El Gasómetro. Ho memoria, in modo particolare, del campionato del 1946, quello che il mio San Lorenzo vinse. Ricordo quelle giornate passate a vedere i calciatori giocare e la felicità di noi bambini quando tornavamo a casa: la gioia, la felicità sul volto, l'adrenalina nel sangue".

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  • UNA PASSIONE CHE HA UNA LUNGA STORIA

    Sempre nel corso di quell'intervista, Bergoglio sottolineò anche quanto il calcio fosse importante per la sua vita ma non solo: "Ho un altro ricordo, quello del pallone di stracci, la pelota de trapo: il cuoio costava e noi eravamo poveri, la gomma non era ancora così abituale, ma a noi bastava una palla di stracci per divertirci e fare, quasi, dei miracoli giocando nella piazzetta vicino a casa. Da piccolo mi piaceva il calcio, ma non ero tra i più bravi, anzi ero quello che in Argentina chiamano un 'pata dura', letteralmente gamba dura. Per questo mi facevano sempre giocare in porta. Ma fare il portiere è stato per me una grande scuola di vita. Il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte".

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  • Diego Maradona junto al Papa FranciscoTelam

    L'INCONTRO CON MARADONA: "UN GRANDE POETA"

    Diversi anni fa, Papa Francesco ricevette Diego Armando Maradona in Vaticano, giocatore per il quale provava una forte ammirazione.

    "Parlammo di tanti argomenti, tra cui la pace, ma prima di andare via gli chiesi 'Allora qual è la mano incriminata? ('La mano de Dios', ndr)."

    Aggiunge poi: "Devo ammetterlo, lui in campo era un grande poeta, riusciva a firmare dei goal destinati a rimanere nella storia, come la seconda rete di quella partita, ribattezzata non a caso ‘il goal del secolo’. Questa sua sicurezza con il pallone però nascondeva una grande fragilità nella vita di tutti i giorni: lo abbiamo visto anche negli ultimi anni della sua vita, con tutti i problemi che ha avuto e che hanno certamente addolorato tanto i tifosi argentini quanto quelli italiani , che lo conoscono e che tuttora lo amano per i trascorsi trionfali nel Napoli”.

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  • MARADONA O MESSI? "IO PREFERISCO PELÉ"

    La notizia più sorprendente, vista la sua nazionalità argentina, fu quella rivelazione del 2023 in cui rivelò la sua preferenza tra i giocatori più forti nella storia del calcio:
    "Maradona come giocatore era un grande, ma come uomo ha fallito. È scivolato con la corte di quelli che lo lodavano e non lo aiutavano. È venuto a trovarmi qui il primo anno di pontificato e poi poveretto ha avuto la fine. È curioso: tanti sportivi finiscono male. Anche della boxe. Messi è correttissimo. È un signore. Ma per me di questi tre il vero grande signore è Pelé. Un uomo di un cuore... Ho parlato con lui, una volta l'ho incontrato su un aereo quando ero a Buenos Aires, abbiamo chiacchierato. Un uomo di una umanità così grande."

    Conclude poi: "Tutti e tre sono stati grandi, ognuno a modo suo".

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