NXGN 2024: le 25 giovani giocatrici più talentuose del calcio femminile

Brooke Aspin si è messa in mostra come uno dei prospetti più interessanti in Inghilterra sin da quando è entrata nella prima squadra del Bristol City, all'età di 16 anni. Dopo due anni ha aiutato i Robins a conquistare la promozione nella Women's Super League, superando un'incredibile battaglia personale contro una malattia mortale come la sepsi e firmando per il Chelsea, la potenza dominante nel calcio femminile inglese.

Leader nato e difensore determinato, la diciottenne Aspin non è certo priva di ambizione e ha il talento necessario per aiutarla a ottenere ciò che vuole.

Dopo aver affermato che uno dei suoi obiettivi di carriera è diventare una giocatrice di successo all'estero, Toko Koga ha compiuto il primo coraggioso passo verso il raggiungimento di questo obiettivo a gennaio quando, dopo aver appena festeggiato il suo 18esimo compleanno, ha lasciato casa per andare in Olanda al Feyenoord. Il versatile difensore è già diventato un punto fermo nell'undici titolare del suo nuovo club grazie alla sua impressionante abilità tecnica, alle sue qualità atletiche e alla bravura nel gioco aereo.

L'entusiasmo per il suo potenziale è notevole anche all'interno dell'ambiente giapponese, tanto che Koga sta già iniziando a essere inserita nella nazionale maggiore dal ct Futoshi Ikeda.

È difficile esprimere a parole quanto sia stato alto il contributo di Liana Joseph nella finale degli Europei Under 17 femminili del 2023. La Spagna ha dominato completamente il primo tempo, ma la numero 9 della Francia ha iniziato lentamente a lanciare qualche segnale d'allarme dopo l'intervallo, e appena passata l'ora di gioco ha punito in contropiede, portando in vantaggio la propria squadra e poi raddoppiando 10 minuti dopo.

Non sarà facile per la Joseph sfondare al Lione, ma intanto qualche opportunità è arrivata. Il club francese farebbe malissimo a non sfruttare al meglio il suo promettente talento.

Bisogna avere molto talento per debuttare in nazionale maggiore all'età di 17 anni, soprattutto per una nazione che ha appena vinto l'oro olimpico.

Amanda Allen ha davvero molto talento.

Dopo aver raggiunto questo traguardo giusto in tempo per incontrare l'icona canadese Christine Sinclair, l'attaccante ora 19enne sta imparando molto da un'altra leggenda: Marta. L'attaccante brasiliana fa infatti anch'essa parte dell'Orlando Pride.

Giocatrice offensiva impavida e sicura di sé che rappresenta una minaccia per i difensori avversari in molti modi diversi, l'evidente desiderio di Allen di imparare e migliorare rende il suo potenziale per il futuro ancora maggiore.

Il Senegal non è forte nel calcio femminile come lo è in quello maschile. Avendo partecipato solo a due tornei della Coppa d'Africa e mai a un evento mondiale, il movimento ha ancora molta strada da fare, ma in Hapsatou Malado Diallo esiste un prodigio considerato la chiave per il futuro della nazione.

Diallo aveva solo 17 anni quando rappresentava il Senegal nella Coppa d'Africa del 2022, tanto da inserirla nei radar. Gli spagnoli dell'Eibar l'hanno acquistata 'estate scorsa. Attaccante imponente e dotata di una forza impressionante, Diallo vanta anche finezza nelle rifiniture e ottime qualità tecniche.

Prima di firmare con l'Angel City a dicembre, Gisele Thompson ha trascorso diversi anni con la Total Futbol Academy, un club maschile che gareggia nella MLS Next. Sebbene sia un'esperienza molto rara per qualsiasi calciatrice negli Stati Uniti, ha contribuito a perfezionare il suo gioco in un modo estremamente equilibrato, adattandosi alle esigenze di un terzino del calcio moderno.

Un ulteriore clamore intorno a lei è legato a sua sorella Alyssa, che è andata ai Mondiali con gli Stati Uniti nel 2023. Ma Gisele merita di essere riconosciuta a pieno titolo come un grande talento.

L'entusiasmo all'Angel City è addirittura aumentato a gennaio quando, dopo aver ingaggiato la Thompson, il club ha trasformato Casey Phair nel terzo adolescente prodigio della rosa per il 2024. Tutto ciò è avvenuto appena sei mesi dopo aver fatto notizia ai Mondiali, dove ha rappresentato la Corea del Sud all'età di 16 anni e 26 giorni: la più giovane calciatrice di sempre nella competizione.

Nemmeno questo è stato un gesto simbolico. Phair è un talento entusiasmante e sarà fondamentale per il futuro della nazionale. Anche lei ha un ruolo importante da svolgere nel presente, sottolineato a ottobre da una tripletta nelle qualificazioni per le Olimpiadi.

Altra giovane stella andata ai Mondiali dello scorso anno ad appena 16 anni, Sheika Scott è uno dei talenti più interessanti del mondo in questo momento. Anche se non si è visto gran parte del suo potenziale ai massimi livelli, data la durezza del gruppo della Costa Rica, in pochi sostengono che non sia destinata al vertice.

Centrocampista offensivo con il fiuto del goal, Scotto ha da tempo come idolo Shirley Cruz, iconico centrocampista costaricano che ha vinto due volte la Champions League con il Lione. È facile affermare che Sheika abbia guardato molto la Cruz, considerato quello che riesce già a fare con una palla.

Giulia Dragoni aveva solo 16 anni quando è scesa in campo con l'Italia ai Mondiali della scorsa estate, ma aveva attirato l'attenzione già qualche mese prima, firmando per i campioni d'Europa del Barcellona e diventando così la prima giocatrice straniera a La Masia.

Sebbene al momento giochi principalmente nella squadra "B", Giulia ha già dimostrato di poter sfondare: quando ha avuto delle occasioni in prima squadra, infatti, gli scorci di talento mostrati sono stati sufficienti per convincere chiunque di essere una giocatrice vera.

Fino al 2022, la Tanzania non aveva mai giocato un Mondiale a nessun livello, maschile o femminile. Poi è arrivata Clara Luvanga. Nessuno ha segnato più goal nelle qualificazioni africane Under 17, con la sua tripletta nel quarto e ultimo turno, in casa del Camerun, particolarmente significativa nell'aiutare la propria nazionale a realizzare qualcosa di storico.

Oggi 19enne, Luvanga gioca nella Saudi Premier League femminile con l'Al-Nassr ed è una delle favorite alla Scarpa d'Oro di questa stagione. Si tratta d una dribblatrice determinata, forte, veloce e sempre pronta a osare, oltre ad essere eccellente anche con entrambi i piedi. Ha il potenziale per diventare un cannoniere davvero completo.

Daniela Galic aveva solo 16 anni quando è stata soprannominata “il futuro del calcio australiano”. È a quell'età che la talentuosa trequartista è arrivata ai Mondiali Under 20 come la giocatrice più giovane della propria nazionale, riuscendo comunque a brillare non solo per le sue capacità, ma anche per la sua maturità e sicurezza.

Galic ha un profilo atletico che le ha attirato paragoni con stelle australiane come come Emily van Egmond e Chloe Logarzo, completato da un superbo gioco di gambe, movimenti intelligenti e un destro potente. 17 anni, può giocare a centrocampo e sulle fasce, ma è da numero 10 che la sua creatività eccelle.

Allo Sheffield United sono bravissimi nel coltivare giovani talenti e quando l’ala Lucy Watson si è trasferita al Chelsea, Mia Enderby ha avuto la possibilità di dimostrare di avere le carte in regola per spingersi fino alla Super League. Finita presto nel mirino di diversi club già prima di segnare 7 goal in 12 partite di campionato, è stata poi ingaggiata dal Liverpool.

La sua prima stagione nel Merseyside è stata condizionata da alcuni infortuni, ma la Enderby sembra aver trovato il posto giusto dove affinare le sue qualità e diventare una delle giocatrici offensive più forti del calcio inglese.

C’è stato così tanto clamore intorno ad Alice Soto, e per così tanto tempo, che in molti si sono chiesti se fosse in grado di reggere alla pressione e di essere all’altezza delle enormi aspettative. La centrocampista offensiva, che ha debuttato in Liga MX a soli 13 anni, sta tuttavia continuando a stupire tutti con i suoi continui progressi.

Ha trascinato il Messico al trionfo nel Campionato CONCACAF U20 dello scorso anno, venendo premiata Pallone d’Oro del torneo nonostante i soli 17 anni di età. Ora sembra pronta ad un ulteriore salto di qualità nella Liga MX con il Pachuca. Tutto sta andando alla grande per la prodigiosa stella nascente del calcio messicano.

Una delle stelle emergenti proposte in questa stagione dalla Women’s Champions League. Lily Yohannes ha attirato le attenzioni di tutti con le prestazioni sfoderate con l’Ajax. La sua squadra è stata capace di superare gli ostacoli Bayern Monaco e Roma e di spingersi fino ai quarti di finale del torneo per la prima volta grazie anche alle sue giocate. Diventata la giocatrice più giovane ad aver mai giocato nella fase a gironi della UWCL con i suoi 16 anni, si è trasferita dagli Stati Uniti all’Olanda quando aveva solo 10 anni ed è stata subito notata dall’Ajax che, prima le ha fatto firmare un contratto da professionista appena quindicenne, poi le ha consentito di diventare prestissimo un elemento chiave per la prima squadra.

Centrocampista offensiva versatile e bravissima nei passaggi, Lily Yohannes ha un vero cervello calcistico, ma forse la cosa che più impressiona è la facilità con la quale è riuscita ad adattarsi al calcio di altissimo livello.

Le partite ad eliminazione diretta di un Mondiale renderebbero nervose anche le giocatrici più esperte, figuriamoci poi una diciottenne al suo debutto nel torneo più importante in assoluto. Ebbene se Ana Maria Guzman è stata costretta a fare i conti un con po’ di tensione in occasione di Colombia-Giamaica, gara valida per gli ottavi di finale, non lo ha dato assolutamente a vedere. In realtà è stata proprio lei ad aggirare la solida difesa delle Reggae Girlz con il perfetto passaggio che ha consentito a Catalina Usme di segnare l’unico goal della partita.

Da allora ne sono successe di cose. Si è guadagnata il trasferimento al Bayern Monaco e, anche se un infortunio al ginocchio l’ha costretta ad un inizio di avventura più complicato del previsto, ha tutto per imporsi anche nel calcio tedesco.

E’ cresciuta in un prolifico settore giovanile abituato a sfornare giocatrici con un grande fiuto per il goal ed ha tutto ciò che serve per essere considerata come una potenziale grande stella in ottica futura. Titolare in tutte le rappresentative giovanili spagnole, Sara Ortega ha vinto un Mondiale U17 nel 2022, un Europeo U19 un anno dopo ed ha già dimostrato, a diciannove anni, di poter dire la sua tra le ‘grandi’.

Ha debuttato con l’Athletic in Liga F quando aveva solo 16 anni e si è poi imposta come una delle giocatrici più importanti della rosa agendo sia da terzino, che da centrocampista o ala offensiva. Dal punto di vista tecnico è superba ed è così versatile perché ha una straordinaria comprensione del gioco. Non c’è da meravigliarsi dunque se il suo club ad inizio anno gli ha proposto il rinnovo del contratto. Il suo sarà un futuro incredibilmente luminoso.

Quando il Brasile si è piazzato al terzo posto ai Mondiali U20 che si sono disputati lo scorso anno, l’allora ct Pia Sundhage ha elogiato molte calciatrici di quel gruppo, compresa Dudinha: “Il modo in cui trova le soluzioni in campo mi ha sorpreso. Pensi che farà una cosa, ma ne fa un’altra. E’ davvero imprevedibile”. A livello giovanile ha impressionato, brillando anche con l’U17, ma come se la caverà tra le professioniste? Fino allo scorso anno non gli sono state concesse molte possibilità per mettersi in mostra e quindi la domanda è rimasta senza risposta.

Diventata titolare nel 2023, Dudinha ha mostrato a tutti quanto grande fosse il suo talento. Ha impressionato per il suo eccellente controllo ravvicinato, per il suo tiro dalla distanza e per la voglia di creare. A 18 anni è ancora in fase di crescita, ma la sensazione è quella che il Brasile abbia un nuovo gioiello tra le mani.

Tra tutte le giocatrici in elenco, Momoko Tanikawa è tra quelle che andrà seguita con maggiore entusiasmo ed attenzione nel corso del 2024. Dopo aver illuminato la scena ai Mondiali U17 del 2022, la fantasista giapponese è sbarcata in Europa per legarsi al Bayern Monaco, prima di trasferirsi in prestito in Svezia al Rosengard.

Ambidestra e dotata di un tiro incredibile, la Tanikawa nel corso dei Mondiali non ha ricevuto le attenzioni che avrebbe meritato poiché il suo Giappone è stato eliminato ai quarti. Attenzione però, stiamo parlando di una delle giocatrici più talentuose dell’intero pianeta. E’ dotata di qualità straordinarie, di un controllo eccellente, di una tecnica meravigliosa, di grande fiducia nelle proprie capacità e di leadership. Sarà bello vedere come l’esperienza che accumulerà in questa stagione la aiuterà a migliorare ancora.

Poche, se non nessuna, in questa classifica sono state sotto i riflettori come Olivia Moultrie. La sua decisione nel 2021 di intentare una causa antitrust contro la NWSL, la massima lega degli Stati Uniti, ha fatto tantissimo. La regola secondo cui i giocatori devono avere almeno 18 anni per giocarvi, da allora è stata rimossa e ha permesso a diversi giovani talenti di affermarsi. Inclusa la Moultrie.

Centrocampista versatile, ha già collezionato oltre 50 presenze in una delle migliori squadre degli States, giocando titolare più della metà delle partite con i Portland Thorns e aiutandoli a vincere il campionato NWSL nel 2022. Moultrie ora sta avendo il suo peso anche a livello internazionale, dove ha messo in mostra l'istinto del goal al suo debutto con la Nazionale femminile degli USA alla Gold Cup di quest'anno con due reti a stretto giro. Giocare al top, seppur abbia 18 anni, per lei sembra già semplice.

"Saggio al di là dell'età" con i giovani può essere un detto esagerato, ma descrive al meglio Wieke Kaptein. Per diventare un pilastro di una squadra da titolo a soli 16 anni ci vuole maturità ed è esattamente quello che ha fatto questo talento olandese dal suo arrivo al Twente nel 2021/2022. Nelle ultime due stagioni e mezza Kaptein ha aiutato il club a vincere sette trofei, un numero che probabilmente nei prossimi mesi crescerà.

Sarebbe il modo ideale per salutare, dato che è in prestito dopo aver firmato col Chelsea la scorsa estate. Imporsi a Londra non sarà facile, ma Kaptein ha già vinto un titolo con l'Olanda e può dire la sua anche in Blues.

In Norvegia si parla molto di Signe Gaupset. Quando si prese la scena nella finale di Coppa di Norvegia con 2 goal e un assist nella vittoria del Brann per 3-1 contro lo Stabaek, la compagna di squadra Tuva Hansen ha commentato: “È un talento assolutamente unico. Gioca così bene che dimentico che ha 17 anni. Le parole non possono descrivere quanto sia brava".

Adesso questo clamore si sta amplificando anche al di fuori della sua terra natale. L'abilità di Gaupset nel possesso palla, la potenza di tiro e la creatività l'hanno fatta salire alla ribalta nella Women's Champions League di questa stagione, con tanto di goal al 90' valso uno storico pareggio contro il Lione otto volte campione d'Europa a dicembre che ha aiutato il Brann a raggiungere i quarti di finale per la prima volta.

Il suo talento attirerà le mire dei club esteri, ma la 18enne ha la testa sulle spalle e, dopo aver chiesto consiglio alle compagne più esperte, non vuole affrettare nulla.

"Penso di avere molto da migliorare in Norvegia e a Brann - ha detto Gaupset l'anno scorso a GOAL - Voglio giocare qui finché non troverò davvero il club giusto".

Con soli 3 minuti a disposizione nella finale degli Europei U17 femminili del 2022, la Spagna sembrava già campione. La Germania era partita bene, ma la Roja ha reagito ed il colpo di testa di Carla Camacho pareva aver messo in ghiaccio il titolo.

Le tedesche però hanno continuato ad attaccare e Mara Alber, dalla sinistra, si è accentrata disegnando un tiro a giro infilatosi sul secondo palo. Germania ancora in vita e, ai rigori, Alber e compagne sono diventate campionesse d'Europa.

Pallone di Bronzo ai Mondiali U17 pochi mesi più tardi, ciò che più impressiona di Mara è il modo in cui è riuscita ad imporsi nello stesso modo anche coi 'grandi'. Nella prima stagione senior disputata all'Hoffenheim, la 18enne si è rivelata inarrestabile grazie a dribbling e concretezza.

Quando guardi Aline Gomes, più dei goal e della tecnica, ti colpisce la sua intelligenza calcistica. Essere così abile a leggere il gioco a 18 anni sta avendo un impatto super sulla sua carriera, una dote unita a fiuto per la porta e rapidità.

Dopo i successi nelle nazionali giovanili, Aline ha vissuto un 2023 senior da urlo. Dieci goal in 16 presenze con la Ferroviaria e prima convocazione nella Seleçao.

"Il modo in cui Aline è esplosa e come affronta gli avversari è stato impressionante", ha affermato l'ex ct del Brasile, la svedese Pia Sundhage, dopo i Mondiali U20 del 2022.

Ma Aline ha entusiasmato anche il successore di Sundhage, Arthur Elias, venendo convocata per la CONCACAF W Gold Cup di quest'anno. Con questo talento nulla di sorprendente: la sua forza mentale le può consentire di diventare un top player mondiale.

Difficile non entusiasmarsi per il talento di Vicky Lopez. Miglior calciatrice degli Europei U17 nel 2023 e Pallone d'Oro ai Mondiali di categoria l'anno prima, rappresentano riconoscimenti che si uniscono all'impatto super avuto al Barcellona.

A dispetto della scarsa esperienza a livello senior, le giocate della Lopez sono capaci di decidere le partite: decisioni corrette, movimenti intelligenti e capacità nel tener palla.

Ad aiutarla nella crescita in blaugrana è stata Alexia Putellas, due volte Pallone d'Oro, che ha preso Vicky sotto la propria ala: "Ora mi vedo diversa rispetto a quando sono arrivata - ha detto ad 'AS' - Sono migliorata anche grazie a ciò che ho imparato dalle mie compagne".

Linda Caicedo è entrata per la prima volta nella classifica NXGN di GOAL nel 2020, poche settimane dopo il suo quindicesimo compleanno. A 14 anni ha brillato in Colombia con l'America di Calì, portando il club al primo titolo assoluto e all'approdo in Libertadores laureandosi Scarpa d'Oro a suon di goal. Per giocare in Copa però ha dovuto attendere, visto che l'età minima per poterla disputare è 16 anni.

Dal 2020 ad oggi, per raggiungere la vetta della NXGN 2024 Caicedo ha fatto tanto: le finali di Mondiali e Sudamericano Under 17 disputate, la firma col Real Madrid pochi giorni dopo aver compiuto 18 anni, la finale di Copa America (di cui è stata eletta Pallone d'Oro) raggiunta con la Colombia e vincitrice del premio per il miglior goal dei Mondiali 2023 (quello segnato alla Germania) con tanto di storico approdo ai quarti dei Cafeteros.

Ala veloce, dotata di una tecnica super e di un micidiale fiuto per la porta, Caicedo può portarti alla vittoria grazie a talento e leadership. Ad oggi, per il livello che sta esprimendo, nessuna calciatrice della sua generazione è meglio di lei.