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Norvegia IsraeleGetty Images

Norvegia-Israele, invasione di campo e "Free Gaza" sulla maglia. Fuori dallo stadio proteste e arresti

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Norvegia-Israele è stata prima di tutto una partita politica. Se la vittoria per 5-0 con un grande Haaland protagonista ha avvicinato la rappresentativa scandinava al primo Mondiale nel giro di trent'anni, l'evento allo Stadio Ullevaal di Oslo ha portato con sè manifestazioni, proteste e anche un'invasione di campo del 'solito' Mario Ferri, specialista in tal senso.

Ferri è conosciuto per essere l'invasore di campo più famoso al mondo, con una carriera ventennale che lo ha portato sul terreno di gioco in svariati eventi, tra cui il Mondiale 2022 in Qatar. Stavolta il 38enne abruzzese è entrato in campo con la maglia 'Free Gaza' in sostegno al popolo palestinese, vittima di un terribile genocidio negli ultimi anni.

Portato via dal terreno di gioco dell'Ullevaal, Ferri è stato tra l'altro costretto a una visita in ospedale per un taglio alla mano rimediato durante l'invasione di campo. All'interno dell'impianto in cui la Norvegia ha battuto agevolmente Israele, rendendo la qualificazione diretta dell'Italia alquanto complicata, sono apparse diverse bandiere palestinesi e striscioni a supporto della causa palestinese. Diverse anche le bandiere israeliane.

  • IL CORTEO DI OSLO

    Circa 1.000 persone hanno marciato pacificamente da Spikersuppa, nel centro di Oslo, fino allo stadio Ullevaal, poche ore prima dell'inizio della partita tra Norvegia e Israele.

    I manifestanti hanno scandito cori in supporto alla Palestina e contro la presenza della Nazionale israeliana, con il noto motto 'Cartellino rosso a Israele' oramai diffusissimo in decine di stadi europei.

    Fuori dall'Ullevaal presente una massiccia presenza di polizia. Task force, poliziotti in uniforme e in borghese in gran numero, armati e dotati di gas lacrimogeni hanno seguito il corteo al pari di qualche sostenitore israeliano presente con le proprie bandiere, a distanza.

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  • Norvegia Israele tifosiGetty Images

    GLI ARRESTI

    Circa un'ora dopo l'inizio della partita Norvegia-Israele, 200 manifestanti rimasti fuori dallo stadio hanno, secondo quanto riporta la polizia norvegese, cercato di sfondare le barriere delle forze dell'ordine, che hanno risposto con gas lacrimogeni.

    "Abbiamo cercato di impartire un ordine, ma non è stato rispettato e quindi abbiamo utilizzato gas lacrimogeni dopo che hanno fisicamente abbattuto una barriera" ha dichiarato il responsabile delle operazioni Gabriel Langfeldt a 'VG'.

    La polizia ha così condotto alcuni manifestanti lontano dall'area dello stadio, arrestando un totale di 22 persone dopo gli eventi a 900 metri dall'impianto della partita. 

    L'accusa, per i fermati, è di condotta disordinata, danneggiamento della proprietà e mancato rispetto degli ordini della polizia. I 22 arrestati sono rilasciati domenica: per alcuni di loro sono state emesse multe da 18.000 corone, circa 1.500 euro.

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  • ITALIA-ISRAELE

    A Udine, il 14 ottobre, si gioca Italia-Israele, altra partita in cui proteste, boicottaggi e manifestazioni saranno alla base della giornata.

    Pochissimi i biglietti venduti, con una massiccia presenza di manifestanti prevista in città prima, durante e dopo la partita che potrebbe avvicinare l'Italia alla capolista Norvegia, comunque a dir poco favorita per il primo posto che vale la qualificazione diretta al Mondiale.

    Negli ultimi giorni è circolata la voce secondo cui la Nazionale israeliana sarebbe scortata dal Mossad, servizio segreto israeliano, ma la stessa indiscrezione è stata rapidamente smentita.

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  • ISRAELE, PLAYOFF O NIENTE MONDIALI

    Pochi giorni fa la FIFA ha rivelato che escludere Israele dai tornei calcistici, come chiesto da milioni di persone in tutto il mondo, non è tra i piani a breve termine.

    Sul campo, però, Israele è vicina ad essere comunque eliminata. Già matematicamente fuori dalla possibilità di concludere il girone al primo posto, accedendo così direttamente al Mondiale, contro l'Italia potrebbe arrivare anche l'esclusione dai playoff, per cui la Nazionale di Gattuso sembra essere la squadra più probabile.

    Se non saranno playoff, Israele non prenderà parte ai Mondiali. Praticamente impossibile che il team di Ben Shimon, infine, possa accedere agli spareggi tramite il posizionamento nell'ultima Nations League.

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