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Pavel Nedved JuventusGetty Images

Dalla Repubblica Ceca - Nedved torna in pista: farà il dirigente in Arabia Saudita

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Pavel Nedved è pronto a tornare nel mondo del calcio: l'ormai ex vicepresidente della Juventus sta per avere un nuovo ruolo dirigenziale.

Almeno è quanto affermano in Repubblica Ceca, dove sono abbastanza sicuri: l'ex centrocampista si appresta a trasferirsi niente di meno che in Arabia Saudita.

A rivelarlo è il portale 'Expres.cz' che cita una fonte molto vicina a Nedved, che fino all'ultimo avrebbe coltivato l'idea di ricoprire un incarico all'interno del movimento ceco.

  • NEDVED IN ARABIA SAUDITA

    Secondo la fonte di 'Expres.cz', a partire dal 1° gennaio Pavel Nedved sarà ufficialmente il nuovo direttore sportivo dell'Al-Shabab, club militante nella Saudi Pro League.

    “Pavel assumerà ufficialmente la carica di direttore sportivo del club il 1° gennaio 2025. Preferirebbero averlo lì domani. Sono assolutamente entusiasti del suo arrivo"

    In Arabia Saudita Nedved percepirà uno stipendio importante (non è ancora nota la cifra esatta) e con la sua esperienza darà una mano alla squadra che tra le proprie fila conta anche l'ex Atletico Madrid Yannick Carrasco.

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  • NIENTE REPUBBLICA CECA

    Si è a lungo discusso della possibilità di un ritorno nel calcio ceco per Nedved, eventualità che alla fine non si concretizzerà: troppo importante l'offerta dell'Al-Shabab per poter passare inosservata.

    Non è comunque da escludere un ritorno in patria in futuro, magari con un bagaglio dirigenziale più ampio e un ruolo cruciale per lo sviluppo dell'intero movimento.

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  • L'ULTIMA ESPERIENZA DI NEDVED

    Nedved ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Juventus fino al 28 novembre 2022, giorno in cui rassegnò le proprie dimissioni insieme agli altri componenti del Consiglio d'Amministrazione.

    Decisivo fu il coinvolgimento del club bianconero nell'inchiesta Prisma relativa ai filoni delle plusvalenze fittizie e della doppia manovra stipendi: alla fine Nedved venne prosciolto da ogni accusa, con tanto di annullamento dell'inibizione di 8 mesi precedentemente decisa dalla Corte d'Appello Federale.

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