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Spalletti Conte HDGOAL

Napoli-Juventus a panchine invertite, il tatuaggio di Spalletti e le voci sul ritorno di Conte in bianconero: la grande sfida degli ex al 'Maradona'

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Stasera si gioca Napoli-Juventus, da una parte Antonio Conte e dall'altra Luciano Spalletti. Uno simbolo per anni della juventinità, l'altro artefice del primo Scudetto dell'era De Laurentiis.


Tutto nella norma, insomma. O quasi. Già perché il primo siede sulla panchina del Napoli ormai da un anno e mezzo mentre il secondo ha assunto la guida tecnica della Juventus da qualche settimana..

La sfida del 'Maradona' diventa così anche, se non soprattutto, quella dei due allenatori che la vivranno a panchine 'invertite'. Ma per entrambi, sicuramente, non sarà una partita come le altre.

E se Conte alla vigilia della gara, come ormai fa di consueto, ha preferito non parlare invece Spalletti non ha nascosto le sue emozioni per la prima a Napoli da avversario.

  • Antonio Conte Juventus

    CONTE SIMBOLO E BANDIERA DELLA JUVE

    La storia di Antonio Conte alla Juventus inizia nel lontanissimo 1991 quando i bianconeri lo portano via da Lecce versando sette miliardi di vecchie lire.

    Da calciatore resterà a Torino ben tredici anni diventando nel tempo bandiera e simbolo. Conte è uno dei giocatori che ha più incarnato il motto "vincere non è importante, è l'unica cosa che conta".

    Un motto che lo ha guidato in campo e continua a guidarlo anche in panchina. Peraltro la sua carriera da allenatore è decollata sempre a Torino.

    Nell'estate 2011, dopo due settimi posti consecutivi, Andrea Agnelli chiama l'ex capitano reduce da una breve esperienza sulla panchina dell'Atalanta non certo fortunata.

    Conte insomma rappresenta una scommessa che però porta subito risultati: la Juventus torna a vincere lo Scudetto, il primo post Calciopoli, e apre il ciclo dei nove titoli consecutivi.  

    Anche se la storia col tecnico leccese si interromperà bruscamente all'alba della quarta stagione quando Conte decide improvvisamente di lasciare a ritiro già iniziato per divergenze di vedute sul mercato.

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  • LE VOCI SUL RITORNO DI CONTE ALLA JUVE

    La carriera di Conte in panchina continua tra Italia e Inghilterra: dalla Nazionale al Tottenham, passando per l'Inter (dove conquista un altro Scudetto) fino al Chelsea con cui vince la Premier League.

    A sorpresa nell'estate 2024 dopo tre anni di assenza Conte torna in Serie A accettando un'altra sfida, ovvero quella di riportare in alto il Napoli, reduce da un clamoroso flop dopo lo Scudetto conquistato con Spalletti nella stagione precedente.

    Il tecnico centra subito l'obiettivo massimo ma il rapporto col presidente De Laurentiis sembra deteriorarsi e col passare dei mesi si intensificano le voci: Conte vuole tornare alla Juventus. Voci che diventano qualcosa di più nelle ultime settimane di campionato.

    Lo stesso Conte, d'altronde, in una recente intervista al programma 'Belve' aveva ammesso come l'addio alla panchina bianconera fosse il suo più grande rimpianto: "Mi sono un po' pentito. Sai quando anche per le piccole cose vedi grandi problemi... Decisi poi di andare via".

    Dopo un incontro chiarificatore con De Laurentiis però Conte la scorsa estate decide di onorare il contratto col Napoli spiazzando la Juventus, che alla fine conferma Igor Tudor, esonerato pochi mesi più tardi per affidare la panchina a Luciano Spalletti.

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  • Luciano Spalletti Napoli Fiat Panda steering wheelGetty/GOAL/TW Carloalvino

    SPALLETTI EROE DI NAPOLI

    Il tecnico di Certaldo assume la guida tecnica del Napoli nell'estate 2021 dopo l'ultima esperienza sulla panchina dell'Inter.

    Alla sua prima stagione centra subito l'obiettivo di riportare gli azzurri in Champions League chiudendo il campionato al terzo posto, mentre fa meno bene nelle coppe dove esce prematuramente.

    Il meglio però deve ancora venire. Spalletti, infatti, l'anno dopo guida il Napoli fino ai quarti di Champions League ovvero il miglior risultato di sempre ottenuto dal club nelle competizioni europee.

    Ma soprattutto riporta a casa uno Scudetto che la città aspettava dai tempi di Diego Armando Maradona. Una vera e propria impresa, insomma, tanto che Spalletti decide di celebrarla tatuandosi il tricolore sul braccio. Ma che non è bastata ad evitare la rottura con De Laurentiis e il traumatico addio.

    Ecco perché, seppure siano ormai passati due anni e mezzo, a Napoli la scelta di accettare la panchina della Juventus viene ancora vissuta come un 'tradimento'.

  • L'ACCOGLIENZA PER SPALLETTI E LE SUE PAROLE SUL NAPOLI

    Difficile immaginare che domenica sera il 'Maradona' saluti Spalletti con calorosi applausi, anzi. I fischi non mancheranno.

    Il tecnico, dal canto suo, non ha nascosto una certa emozione per il ritorno in quella che resta una delle città a cui è più legato non solo per ragioni strettamente calcistiche.

    "Il mio ritorno a Napoli? Già immagino la felicità che avrò nel rientrare in quello stadio: il comportamento dei tifosi non so quale sarà, ma il mio sarà facilissimo. Sarà un'emozione incandescente, lì ho moltissimi amici e tanti bambini che mi aspettano" ha spiegato Spalletti.

    Che poi in conferenza ha aggiunto: "Sono stati due anni in cui io e Napoli ci siamo resi felici a vicenda, è stata un'emozione tremenda. Secondo me le belle storie hanno il potere dell'immortalità, per cui rimarrà così per sempre. Ho vissuto altre situazioni importanti, alla Roma, all'Inter. Oggi sono un avversario di tutte, ma di sicuro mi voglio portare dietro tutte quelle belle persone che ho incontrato nelle mie esperienze: quelle rimarranno per sempre".

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  • LA PRIMA SFIDA UFFICIALE E IL RAPPORTO CONTE-SPALLETTI

    Sembra impossibile eppure Napoli-Juventus sarà la prima sfida in assoluto tra Antonio Conte e Luciano Spalletti.

    I due da allenatori, più di ottocento panchine complessive in Serie A, infatti non si sono mai incrociati. E come confermato in conferenza dall'attuale tecnico della Juventus non sono certo grandi amici.

    "Conte è un allenatore bravo, lo ha fatto vedere. Come persona non ho la possibilità di dire niente, non lo frequento quotidianamente o a periodi. Io vado quello che vedo in tempo: lui è un allenatore top" ha sottolineato Spalletti.

    La stima, insomma, non manca. Così come la volontà di superarsi in una sfida che potrebbe dire molto soprattutto sulla stagione della Juventus.

    Una vittoria bianconera, infatti, regalerebbe slancio al progetto Spalletti mentre una sconfitta scriverebbe probabilmente la parola fine ad ogni ambizione di altissima classifica di Madama.


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