Fede e calcio. L’arrivo in Italia, la Juventus e il grande salto. Senza perdere mai le proprie linee guida e spiritualità. Tarik Muharemovic ha il fuoco dentro. La sua storia parla di guerra, di religione, di famiglia e di un sogno diventato realtà.
Una partita con la Bosnia Under 19 ha messo il sigillo sulla carriera, come ha lui stesso svelato a SportWeek:
“Giocavo nel Wolfsberger. Faccio l’esordio in prima squadra contro il Salisburgo e il giorno dopo vengo convocato per la prima volta in nazionale Under 19, per le partite contro Croazia e Arabia Saudita. Gli osservatori della Juve erano venuti a vedere un giocatore croato, ma dopo la partita mi chiama papà: ‘Guarda che la Juventus ti vuole’. Da quel momento non ho voluto ascoltare altre proposte, che pure sono arrivate”.
Da quel momento, quel ragazzo bosniaco nato in Slovenia e cresciuto in Austria ha messo le sue radici in Italia proseguendo il percorso che lo ha portato a realizzare il sogno di diventare calciatore.
