Il derby è sempre il derby. Un mantra per i tifosi, com'è logico che sia, trasferito spesso e volentieri per osmosi anche ai protagonisti nel mondo del calcio. Specialmente a Roma.
Da Yanga-Mbiwa a Castroman, sono tantissimi calciatori di Roma e Lazio - spesso anche tra i più mediocri - hanno legato la loro fortuna professionale a un goal in una stracittadina.
E allo stesso modo diversi allenatori sono felicemente passati alla storia per strisce clamorose di vittorie consecutive nei derby (leggasi Sir Claudio Ranieri e Sven Goran Erikson).
Ma esiste anche il rovescio della medaglia. Ovvero chi tramite il crocevia della sfida con i rivali cittadini si è guadagnato la lettera scarlatta.
Zeman è ricordato con piacere dai tifosi della Lazio per i quattro derby persi in un anno. Zaccheroni è amato dai romanisti per averne saputo perdere uno subendo 5 goal.
In questa eterna lotta campanilistica tra chi sia, almeno per una notte, "er mejo figo der bigonzo" c'è chi fa eccezione.
E non poteva che essere José Mourinho, per (sua) definizione lo Special One.




