Era il 2 febbraio scorso quando Milan e Galatasaray annunciavano ufficialmente la conclusione di un'operazione di mercato avviata già nei giorni precedenti, fino alla classica fumata bianca: quella che ha portato Alvaro Morata in Turchia.
Sembrava l'inizio di una nuova vita per l'ex attaccante di Juventus e Real Madrid. Anche se quel contratto sembrava suggerire il contrario: Morata, in fondo, era ancora legato al Milan da quel prestito con diritto di riscatto - esercitabile a gennaio oppure a giugno del prossimo anno - che in fondo lo faceva sentire ancora un po' rossonero.
Tutto, da qualche ora, è cambiato nuovamente. Morata lascia anche il Galatasaray e torna in Italia. Non per vestire la maglia del Milan: per sposare il progetto Como, progetto ambizioso e a breve-medio termine, considerata la qualità e gli investimenti del mercato in entrata operato fino a questo momento.
Che cos'è cambiato nel frattempo? E perché Morata ha deciso di lasciare la Turchia sei mesi dopo essere atterrato, accolto da un bagno di folla giallo e rosso, all'aeroporto di Istanbul?
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