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Christoph DaumGetty

Mondo del calcio in lutto: Christoph Daum è morto all'età di 70 anni

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Il calcio tedesco piange Christoph Daum, scomparso all'età di 70 anni (ne avrebbe compiuti 71 a ottobre) a causa di una malattia.

Figura importante del movimento teutonico, ha legato il suo nome anche al contesto turco dove ha avuto modo di allenare in diverse occasioni fino al 2014.

Il suo nome è stato anche al centro di una vicenda controversa che alla fine gli impedì di prendere la guida della Nazionale tedesca ai Mondiali del 2002 disputati in Corea del Sud e Giappone.

  • I PRIMI SUCCESSI

    Daum iniziò la carriera da allenatore in maniera precoce, dopo essersi ritirato per dare spazio alla volontà di rimanere nel calcio in una veste diversa: una scelta che, soprattutto nei primi anni, ebbe i suoi frutti.

    Nel 1992 si laureò campione di Germania con lo Stoccarda, dove però fu protagonista di un clamoroso errore che estromise il club dalla Champions League: contro il Leeds schierò quattro giocatori stranieri infrangendo il limite massimo di tre e la partita (che in un primo momento aveva sorriso ai tedeschi) venne ripetuta, per poi essere vinta dagli inglesi. In seguito diede vita al lungo e proficuo sodalizio turco con la scelta del Besiktas.

    Nel 1996 tornò in patria per guidare il Bayer Leverkusen, con cui raggiunse per tre volte il secondo posto in campionato: un ruolino che gli permise di raggiungere una sorta di preaccordo per allenare la nazionale tedesca.

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  • AL CENTRO DI UNO SCANDALO

    L'accordo siglato con la Federcalcio teutonica venne però stracciato quando venne provata l'assunzione, da parte di Daum, di un quantitativo di cocaina tramite l'analisi del capello: questo gli negò la possibilità di condurre la sua nazionale ai Mondiali nippo-coreani del 2002, conclusi da Kahn e compagni al secondo posto alle spalle del Brasile campione.

    In un primo momento Daum negò tutte le accuse, per poi tornare sui suoi passi e ammettere le proprie colpe.

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  • TANTA TURCHIA

    La carriera in panchina di Daum ripartì dalla Turchia con gli approdi al Besiktas (di nuovo), al Bursaspor e al Fenerbahce, anch'esso allenato in due circostanze separate. In mezzo, anche un'esperienza all'Austria Vienna.

    Il ritorno in Germania avvenne soltanto nel 2006 tra le fila del Colonia, mentre tra il 2011 e il 2012 allenò l'Eintracht e il Club Brugge.

    L'ultima esperienza risale alle qualificazioni mondiali affrontate tra il 2016 e il 2017 con la Romania: allora i gialloblù fallirono l'obiettivo della qualificazione alla rassegna iridata russa già a due giornate dal termine del girone, il che portò Daum a rassegnare le dimissioni.

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