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Gimenez Milan ComoGetty

Milan-Como in Australia o no? La UEFA ha rinviato la decisione, tutto in bilico

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L'unica cosa certa è che in virtù delle Olimpiadi di Milano-Cortina, la sfida tra il Milan e il Como di inizio 2026 non si disputerà a San Siro. L'impianto meneghino, infatti, sarà impegnato con il Torneo Olimpico invernale e per questo i rossoneri non potranno disputare il derby lombardo a suo interno. Come noto la Serie A spera che questa possa giocarsi in Australia, visto l'interesse del paese ad ospitare la gara, ma fin ora non è stata ancora presa una decisione.

La UEFA, infatti, si è riunita l'11 settembre per discutere la richiesta, al pari di quella spagnola che verte su Villarreal-Barcellona a Miami, ma per ora ha deciso di rinviare il proprio responso.

"Bisogna assicurarsi di aver ascoltato le opinioni di tutte le parti interessate prima di giungere a una decisione definitiva" fa sapere l'UEFA., che ha inoltre affermato come tra le parti interessate verranno prese in considerazione anche i tifosi. "Ci sono molte questioni da risolvere e, in quanto organo di governo europeo, la UEFA ha la responsabilità di tenere conto di tutti questi fattori".

  • SAN SIRO OCCUPATO

    "Per noi si tratta di un esigenza e non di un capriccio, considerando che San Siro non sarà disponibile viste le Olimpiadi invernali” fa sapere il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli.

    “L’impianto non sarà a disposizione tra il 24 gennaio ed il 14 febbraio, parliamo di venti giorni. Il calendario è intasato e non ci sono alternative nelle vicinanze di Milano, stadi con la capienza di San Siro. Vista questa necessità, avendo ricevuto una proposta dall’Australia, abbiamo chiesto di poter spostare lì la partita".

    "Adesso aspettiamo una risposta dalla UEFA, io sono fiducioso come sempre".

    Risposta, per ora, non ancora arrivata.

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  • TIFOSI CONTENTI

    Sul piede di guerra da diverse settimane, l'associazione europea dei tifosi Football Supporters Europe (FSE) ha dichiarato di aver "accolto con favore" la decisione della UEFA, affermando che riflette il loro desiderio di "preservare l'integrità del calcio europeo".

    "La UEFA ha riconosciuto la forte opposizione espressa da milioni di sostenitori in tutto il continente, così come da molti altri soggetti interessati che si sono espressi contro questi piani" ha affermato FSE.

    "FSE desidera ringraziare tutti i gruppi di sostenitori in tutta Europa che hanno sottoscritto la nostra dichiarazione di opposizione a queste proposte: la vostra voce ha fatto davvero la differenza".

    "La nostra posizione rimane invariata: il calcio europeo appartiene ai nostri stadi, alle nostre città, alle nostre comunità: una partita nazionale all'estero è già di troppo".

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  • SECCO NO IN GERMANIA

    Mentre Spagna e Italia ci provano, in Germania è arrivato un categorico no alla possibilità di vedere le partite dl campionato locale all'estero.

    "Finché sarò responsabile del campionato, non ci saranno partite all'estero, quando si tratta di partite ufficiali. Punto e basta" ha dichiarato Hans-Joachim Watzke, presidente del consiglio di sorveglianza della DFL, la lega calcio tedesca.

    Glen Micallef, Commissario europeo per lo sport, ha dichiarato di essere "profondamente deluso" dalle proposte di organizzare partite all'estero, descrivendole come un "tradimento" nei confronti dei club calcistici locali.

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