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AlmironGetty/GOAL

Miguel Almiron, il 'Di Maria paraguayano' è diventato grande: oltre il caso Grealish

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Quando nel maggio 2022, Jack Grealish festeggiava su di giri il titolo del Manchester City, il suo pensiero era solo quello di essere Campione d'Inghilterra. Una gioia giustificata, per un ragazzo arrivato al top del pallone britannico alla sua prima stagione da calciatore del valore di oltre 100 milioni di euro.

Quello che Grealish non pensava era che nell'era digitalizzata, ogni cosa viene registrata. Per sempre eterna nell'intreccio del web, pronta a colpire al momento opportuno. Non era una considerazione importante, nell'euforia della corona blu indossata sul suo capo e su quello di tutti gli altri compagni. Oligarchia City.

Grealish non pensava certo, in quel momento di battute, che stava innescando il completamento del puzzle. Mancava solo un tassello per avere un disegno non più solo artisticamente bello, ma anche utile alla caisa. Prezioso. Il quadro dell'artista, da pennellate furiose e disordinate alla Pollock diventa precisione rinascimentale. Cattiveria, o per meglio dire rispetto, del proprio lavoro.

Grealish aveva appena aperto gli occhi di Miguel Almiron, il ragazzo sorridente che non segnava mai. O quasi. Che sembrava dover dire addio al grande calcio inglese per una squadra di mezza classifica spagnola, perdendo la sua grande opportunità, schiantato come una meteora sul ponte di Newcastle.

  • "MAHREZ HA GIOCATO COME ALMIRON"

    Non partiamo dalla fine, ma quasi. Prima del flashback, la narrazione ordinaria. Quando Grealish, dopo aver vinto la Premier League, scherza con Bernardo Silva. La festa si sposta sui social, ciò che dopo qualche birra (come ammesso dallo stesso ex Aston Villa) non dovrebbero mai essere toccati. La rovina è dietro lo schermo nero, senza distopia alla Black Mirror. Solo realtà.

    Bernardo Silva prende il telefono in mano, Grealish si butta a capofitto sulla diretta dell'amico e compagno di squadra. KDB Kevin De Bruyne arriva, ma si smarca come fosse in campo. Capisce che la situazione sta per diventare bollente, scottante. Si defila, mentre Jack prende il giro Mahrez.

    Un messaggio per Riyad, che ha portato alla vittoria contro l'Aston Villa, di fatto, uscendo dal campo. Per Grealish il successo di misura, che ha regalato il titolo nei 90 minuti finali di Premier ai danni del Liverpoo, arriva appena il talentuoso algerino. Tutti ridono. Una presa in giro tra compagni di squadra. Ok titoli di coda. No? No.

    Grealish va avanti, progettando una trama che invecchierà malissimo. Paragona il suo giocare male ad Almiron, Miguel Almiron. Un attacco, non scherzoso verso un compagno, ma bensì verso un anniversario.

    Apriti cielo, tutti in fila per condannare Grealish e aspettare un bivio che porti allo stesso risultato vendicativo. Un'annata flop per Grealish o una top per Almiron.

    Più che una classica Hollywodiana di redenzione, quella di Almiron è un libro che finalmente trova la sua conclusione, trasformandola da buon racconto a capolavoro.

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  • Miguel Almiron Paraguay 2019Getty Images

    L'ALTRO DI MARIA

    Quando Almiron arriva a Newcastle, per l'esborso da 24 milioni che fanno di lui il più costoso acquisto nella storia Magpies, le speranza del club sono quelle di aver per le mani il nuovo Di Maria. La spesa per Miguel fa rima con la sua età. Non un adolescente, non un ventunenne in rampa di lancio. Un ragazzo professionista già da sei anni, che ha avuto modo di lasciare la natia Asuncion, Paraguay, per giocare sia in Argentina con la maglia del Lanus, sia negli Stati Uniti, vestendo la casacca dell'Atlanta.

    La sua corsa inarcata, la folle velocità fuori dal tempo e la psichedelica abilità di improvvise dimostrazioni di magia, sono divenute simbolo della MLS, che sapeva di non poter contare per troppo tempo su Almiron. Troppo forte e veloce, tentato dal calcio europeo.

    Interessato alle proposte, ma non ad un livello tale da impuntarsi, distruggere rapporti, incrociare le braccia. Almiron è felice di trasferirsi in Premier nel 2019, senza però mai perdere di vista il punto principale: giocare a calcio e divertirsi. Se lo potrà fare da protagonista anche con i più grandi, ancora meglio.

    Miguel ha quel sorriso di chi sa tenere tutto sulle proprie spalle, senza essere schiacciato dalla pressione. Sembra la cosa che pesa di più nel suo corpo, tanto è grande in una struttura fisica minuta, accostata da vari addetti ai lavori ad Angel Di Maria.

    Il Fideo è il più longilineo di tutti, ad un tale livello da avere acquisito quel paragone da spaghetto sin dai primi anni delle giovanili in patria. Ma Almiron non scherza: di qualche cm più basso di Di Maria, ha acquistato peso e muscoli solamente nell'ultimo biennio al Newcastle.

    In precedenza l'accostamento con Di Maria sembrava ovvio, visti i cambi di passo sulla fascia, i tocchi illuminanti e le magie a disperdere le speranza avversarie nel cielo stellato.

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  • Miguel Almiron Lanus San Lorenzo Primera Division Argentina Final 29052016

    INTER ALL'ATTACCO

    Crescito nelle giovanili nel maggiore club della sua città, il Cerro Porteño, Almiron compie il primo passo in avanti firmando per il Lanus nel 2015. Bastano pochi mesi per essere accostato a diverse squadre europee. Quando ha 22 anni l'opportunità più concreta per l'ulteriore avanzamento di carriera, che lo porterebbe nel Vecchio Continente, sembra essere quella dell'Inter.

    Il ragazzo costa poco e il feeling tra i nerazzurri e gli argentini sta sfumando. Milito, Cambiasso e Samuel hanno vnto il Tripleta poco prima e la nuova infornata albiceleste è un buco nell'acqua. Ripartire? No, continuare per la strada: l'Argentina è la via.

    L'Inter si fa avanti, ma Russo, presidente del Lanus conta di tenerlo in squadra almeno un altro anno, così da far lievitare il suo cartellino. Certo di un futuro già scritto:

    "Miguel ha giocato quattro mesi da titolare e crediamo che ancora non abbia espresso tutto il suo potenziale. La cosa migliore sarebbe che continui a giocare con noi e poi analizzeremmo la possibilità di venderlo. Non vogliamo perdere un giocatore delle sue qualità".

    Russo respingerà le offerte, sicuro. La tela imbastita da Javier Zanetti e Ausilio non basta per convincere il Lanus. In Argentina è approdato un anno prima, dopo che mister Barros Schelotto è rimasto folgorato:

    "Il presidente del Lanus, Alejandro Marón, mi ha parlato di Almirón e mi ha dato un video da guardare" ha raccontato il tecnico argentino ed ex attaccante al sito della MLS.

    "Era un video di un'ora, ma l'ho guardato solo per cinque minuti. L'ho richiamato e gli ho detto: 'Alejandro, questo è il giovane giocatore che dobbiamo prendere. Prendilo ora. È il paraguaiano Di María. Letteralmente.' Il giorno dopo il presidente è andato in Paraguay a prenderlo”.

  • Miguel Almiron Newcastle Brighton Premier League 21092019Getty

    LA SVOLTA DI HOWE

    Per Barros Schelotto, Tata Martino - altro suo grande estimatore - e tutti quelli che hanno avuto modo di vederlo all'opera in Paraguay, Argentina e Stati Uniti, la Premier League e il passaggio da record nel 2019 dopo essere sbocciato come goleador da 21 goal in 69 presenze ad Atalanta (non male per un'ala destra) è solo una questione di tempo.

    "Ho un debole particolare per Miguel" racconta il Tata. "Prima di tutto è un fenomeno come calciatore. È un professionista che lavora come se fosse il giocatore meno esperto della squadra. Non sono affatto sorpreso della sua forma attuale in Premier League e sicuramente sarà ancora meglio per lui dato che continuerà ad evolversi perché è una persona, professionalmente parlando, molto ambiziosa".

    La forma di cui parla Martino è ovviamente quella dell'autunno 2022, il picco della sua carriera. Una svolta che Almiron non ha voluto ricondurre alle parole di Grealish. La risposta alle critiche è una parte della sua evoluzione, non l'unica motivazione.

    Ciò che ha svoltato la carriera di Almiron è stato l'arrivo a Newcastle di mister Howe, che non ha usato giri di parole con il ragazzo. L'ha spedito in panchina dopo una stagione da quattro goal (come la prima e precedente), un dato che sollevato - o abbassato - dall'unica rete nel 201/2022 ha portato Grealish a creare il caos mediatico della sua dichiarazione davanti allo schermo di Bernardo Silva.

    "Per quanto amiamo ciò che Miggy porta alla squadra, sarà giudicato in base a goal e assist" dirà Howe. "E non ce ne sono stati abbastanza di nessuno dei due".

    In campo finisce Fraser, che dovrà però stare fermo per un problema fisico, dando ad Almiron la possibilità di mettersi in mostra. Il k.o primaverile al tendine bloccano la futura partenza di Almiron, che nell'estate 2022, immediatamente dopo i commenti di Grealish, rimane in città.

    Howe, forse, chissà spronerà Almiron a dare il massimo dopo le parole di Grealish, a migliorare i punti forti e limitare quelli deboli. Miggy Miguel ha sempre smentito che la sua esplosione sia una risposta vendicativa alle considerazioni del Nazionale inglese, ma il timing è stato decisamente perfetto qualunque sia la verità.

    Di certo Almiron si è impegnato, studiando colleghi che sanno compiere entrambe le fasi alla perfezione: ripiegamento, ma anche attacco non solo divertente ma anche cinico. Realizzazioni a go-go dalla fascia e non solo futbol bailado.

    Howe e Grealish danno la spinta ad Almiron per non essere solo il ragazzo sorridente, ma anche quello letale. Pronto alla risposta.

    Ciò che Bruce e Benitez non sono riusciti a dare ad Almiron, Howe la ottiene con pazienza e verità. Se vuole essere libero di giocare il suo calcio felice, dovrà far sì che questo porti a dei risultati. E per farlo servono miglioramenti, che portano alla fiducia. E ai goal. E alle risposte.

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  • FRAGILITÀ E SUPERMERCATI

    Se Almiron si impegna, non lo fa così, tanto per fare. Un ragazzo con la testa sulle spalle che ama il calcio e ci si butta a capofitto, ma sa anche che navigare nel fiume della vita non è semplice.

    Tanto che nei primi anni delle giovanili ad Asuncion, stava per mollare tutto. Sentiva l'onere di dover aiutare mamma e papà, ogni giorno a spezzarsi la schiena. Impiegata in un supermarcato lei, agente di sicurezza per una quantità improbabile di ore giornaliere, lui.

    I soldi non bastano e Miggy Almiron pensa ad un lavoro come raccoglitore di carrelli del supermercato ad Asunción. In più il suo fisico minuto non convince gli allenatori. Meglio un lavoro sicuro e seppellire i sogni sotto le ruote dei carrelli.

    "I miei genitori mi hanno dissuaso, sono sempre stati di supporto" ammetterà Almiron. Se adesso i tifosi del Newcasle, e non solo, possono ammirare goal e giocate del paraguayano, lo devono alla dedizione dell'ultimo anno, ma anche alla convinzione dei genitori. Sapevano che Miggy voleva giocare e non aspettare che i clienti rimettessero distrattamente e disordinatamente il carrello fuori dalle corsie di competenza.

    Almiron, però, sentiva la responsabilità di aiutare economicamente in casa. Sembrava impossibile farsi spazio, dopo tutti quei discorsi sulla fragilità:

    "Sono sempre stato veloce, ho usato la mia velocità e la mia tecnica. Non sarei mai stato forte come altri, non importava. Sono sempre stato magro, è la mia corporatura naturale. La mia combinazione di velocità e prontezza mi aiuta a evitare contrasti pesanti. Il lato fisico del gioco non mi ha mai preoccupato. La gente mi diceva sempre che ero troppo piccolo. Al Cerro Porteño, a 15 anni dicevano che ero troppo piccolo per giocare, che non ce l'avrei mai fatta. Era il club per cui avevo tifato per tutta la vita e mi ha fatto male".

    "È molto difficile sentirsi dire che non ce la farai. Ho trascorso un'intera stagione fuori dalla squadra. Tutto quello che ho fatto è stato allenarmi. Quando sono passato all'Under 16, è stato lo stesso. Sono stato un sostituto un paio di volte, ma non è stato divertente. Ancora una volta, hanno detto che il problema era la mia taglia. Ero preoccupato che non avrei fatto carriera nel calcio, sembrava un sogno impossibile. Anche negli under 17 i dubbi erano tanti, poi sono riuscito a giocare alcune gare di fila molto bene tanto da essere convocato in Nazionale nella mia fascia d'età".

  • ESPLOSIONE E SCUSE

    Quando l'ex fragilino Almiron inizia la Premier League 2022/2023, probabilmente solo i tifosi del Newcastle ricordano le parole di Grealish. Sanno quello che può fare con quei magici piedi sperano che l'attacco di Jack abbia innescato una contro-maledizione. Tombola.

    L'arrivo di Bruno Guimaraes, i consigli di Howe e quel sibilo grealishante, portano Almiron a non essere più solo quello che gioca bene senza nessun risultato realizzativo, ma bensì un trascinatore. Un goleador.

    "Miggy sta segnando molti goal spettacolari che certamente non mi aspettavo che facesse, ma non credo che sia davvero cambiato, è solo che ora è fiducioso", confessa Howe, sempre con quel suo modo di apprezzare e allo stesso tempo trovare il modo di tenere Almiron sulle spine.

    "È importante che Miggy continui a godersi il calcio e si senta libero. Non deve analizzare troppo se stesso. È al suo meglio quando gioca con i suoi punti di forza; quando è tutto azione, alta energia e copre ogni filo d'erba".

    Dopo i primi mesi di assestamento, quando Guimaraes si adatta al calcio inglese, Almiron crea una perfetta alleanza per il bene di un Newcastle che ha centrato la qualificazione Champions sotto la nuova ricchissima proprietà, che ha la fortuna di avere tra le mani un gioiello e che ora sfiderà il Milan nei gironi.

    Come Almiron, in uno scambio alla pari, appena il Newcastle capisce di poter essere qualcosa di più, acquistando fiducia, entrambe le parti ottengono benefici: Miggy segna nove reti tra ottobre e dicembre. Tiri a giro, al volo, finalizzazioni. Il menu completo.

    A inizio 2023 trascina il Newcastle fino alla finalissima di League Cup contro il Manchester United, rallentando però in Premier come tutto il club, appesantito dalla pausa post Mondiali e le ravvicinate gare pressanti per recuperare il tempo perso.

    Quando Almiron non segna per più di due gare di fila, fa notizia. Il 2022/2023 è il primo anno da top in Premier e la fine della stagione, così come la prossima, saranno essenziali per capire a che livello potrà raggiungere, mentre il tempo, ora che gli anni sono 29, scorre inesorabile.

    Trascorrendo, il tempo ha portato anche le scuse di Grealish:

    "Quando ho detto che a volte faccio cose stupide, intendevo questo. Me ne pento. Lui mi ha augurato il meglio? Ho pensato 'che ragazzo, amico' perché se fossi stato io e qualcuno l'avesse detto su di me, probabilmente sarei stato dall'altra parte e avrei detto 'fanculo'. La prossima volta che giocherò contro di lui, gli mostrerò il massimo rispetto".

    Miggy però ha sfruttato quell'accusa di maggio per migliorarsi. Concentrato sul suo calcio, come ai tempi di chi asseriva di come dovesse fermarsi, per quel gracile fisico. In quanti hanno avuto torto. Alcuni registrati per sempre dall'era digitale, altri no. Fortunelli.

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