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Giovanni Di Lorenzo NapoliGetty Images

La metamorfosi di Di Lorenzo al Napoli: dal 'mal di pancia' al nuovo ruolo con Conte

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Nel calcio, così come nella vita, le cose possono cambiare in un battito di ciglio: lo sanno bene i tifosi del Napoli, che fino a qualche settimana fa sembravano essersi rassegnati a perdere Giovanni Di Lorenzo.

Eppure dalle dichiarazioni al vetriolo dell'agente pare essere passata una vita: tutt'altra storia rispetto al presente, che vede il capitano partenopeo ancora al centro del progetto con Antonio Conte al timone.

Proprio il tecnico salentino lo ha impiegato in un nuovo ruolo in occasione dell'amichevole vinta agevolmente contro gli albanesi dell'Egnatia: un segnale di rinnovamento che procede nella stessa direzione di sempre, quella azzurra.

  • L'ADDIO SEMBRAVA SCONTATO

    Due mesi fa, a campionato appena concluso, l'agente di Di Lorenzo, Mario Giuffredi, parlava in questi termini dell'avventura del suo assistito al Napoli, avviata verso un'inesorabile conclusione.

    "Di Lorenzo ha espresso a Manna le sensazioni in merito a una mancanza di fiducia della società nei suoi confronti: da parte del presidente De Laurentiis c'è la volontà di vendere a fronte di un'offerta. Non può esserci un capitano sfiduciato dalla sua società: mai avremmo pensato di lasciare Napoli, ora però cambia tutto".

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  • Antonio ConteGetty Images

    L'ARRIVO DI CONTE COME 'MEDICINA'

    L'ingaggio di Antonio Conte quale nuovo timoniere a cui affidare la ricostruzione del Napoli, ha cambiato le carte in tavola attorno a Di Lorenzo, fin da subito 'blindato' dal tecnico che nella conferenza stampa di presentazione aveva considerato il capitano azzurro parte integrante del suo progetto assieme a un altro giocatore 'chiacchierato' come Kvaratskhelia.

    "Sanno bene quale sia il mio pensiero, sono stato molto chiaro. Ho sposato un progetto: partiamo dal decimo posto e vendere i migliori significherebbe fare chiacchiere. Ho parlato con loro e so che ci sono delle frustrazioni, ma il presidente non ha bisogno di vendere e me lo ha promesso: staranno con me a prescindere".

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  • LE ULTIME DICHIARAZIONI

    Il lieto fine per i tifosi del Napoli si è ufficialmente materializzato l'11 luglio con la pubblicazione, da parte della società azzurra sul proprio sito ufficiale, della lettera a cuore aperto di Di Lorenzo che ha annunciato la permanenza all'ombra del Vesuvio: un'avventura segnata da un ultimo anno che definirlo complicato è un eufemismo.

    "Cari tifosi del Napoli, nelle ultime settimane il nostro amore è stato un po' 'scumbinato', come quello che cantava Pino Daniele in una sua bellissima canzone. Succede anche nelle storie più belle e intense di vivere momenti di crisi.
    Tutti quelli che come noi portano l'azzurro nel cuore sono reduci da 12 mesi difficilissimi. Per me sono stati i più duri della mia carriera. Passare dalla gioia incancellabile dello scudetto alla tristezza di una stagione in cui non ci riusciva niente è stato un trauma difficile da metabolizzare. Avvertivo la vostra delusione sulla mia pelle e non riuscivo con i miei compagni a cambiare l'inerzia della nostra annata".

    Pochi giorni fa, in conferenza stampa, Di Lorenzo ha invece rotto il silenzio dal vivo: 'sminuita' l'importanza di Conte ai fini della sua scelta, avvenuta per amore del Napoli.

    "Sono felice di poter finalmente parlare, finora non potevo farlo per vincoli contattuali. Sono rimasto a Napoli perché chi mi conosce sa bene quanto ci tenga a farlo: Conte è stato importante, ma non è per lui che ho deciso di rimanere".

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  • Giovanni Di Lorenzo Italy 2024Getty Images

    NUOVO RUOLO

    Contro l'Egnatia, Di Lorenzo è sceso in campo in qualità di braccetto a destra nella difesa a tre: un ruolo che potrebbe essere riproposto nel prossimo futuro, come esternato dallo stesso giocatore nella suddetta conferenza.

    "Conte mi ha detto che può impiegarmi sia come braccetto che come quinto, deciderà in base alle partite".

    Una posizione più arretrata che potrebbe, in un certo qual modo, allungargli la carriera: una prospettiva niente male, soprattutto se paragonata con i sentori d'addio che fino a un mese fa attanagliavano Di Lorenzo e la sua gente.

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