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Mazzarri 2-3Getty/GOAL

La Gazzetta dello Sport - Mazzarri riparte dal lavoro di Spalletti: prove di 4-3-3

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"Il Napoli di Spalletti lo conosco a memoria. Conosco tutti i movimenti che facevano, fa parte di me. A Napoli vorrebbero tornare tutti: se dovessi avere chance di rientrare, mi piacerebbe trovare gente disposta a capire il calcio che intendo fare".

Le parole che Walter Mazzari aveva rilasciato al Corriere dello Sport ancor prima di diventare, un po' a sorpresa, il nuovo allenatore del Napoli, sono invecchiate benissimo. Detto, fatto: dalla teoria alla pratica, sia nella nomina che nella parte tattica, stavolta il passo è stato davvero molto breve.

Secondo La Gazzetta dello Sport, infatti, il nuovo tecnico starebbe preparando un ritorno al recente passato, senza cioè imporre i suoi moduli caratteristici con la difesa a 3 ma andando incontro alla squadra e ripartire dal tanto caro 4-3-3 che ha fatto le fortune della prima squadra azzurra scudettata dai tempi di Maradona.

  • IDEA DI 4-3-3

    Ieri Mazzarri ha condotto il primo allenamento a Casterl Volturno. Immaginiamo che si sia presentato alla squadra in punta di piedi, facendo leva soprattutto sulla voglia di rivalsa, sua e dei ragazzi. Mazzarri, che non allena da un anno e mezzo ma che è sempre rimasto aggiornato, sa benissimo che "non c'è una suggestione da inseguire", ma soltanto "un'idea da rimettere in circolazione", come scrive la rosea. Non esistono cioè formule magiche, ma soltanto i ragazzi e le loro motivazioni. Il gruppo ha bisogno di ritrovare certezze, le stesse che sono mancate con Rudi Garcia, soprattutto quando alle porte ci sono Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. Ecco allora il possibile ritorno al 4-3-3 spallettiano, il porto più sicuro, non solo in termini di modulo ma soprattutto di principi di gioco. Anche Valon Behrami, ex calciatore di Mazzarri proprio al Napoli, a Il Mattino ha confermato questa idea:

    "Può dare a se stesso una visione diversa. Quello del nostro Napoli non era un 3-5-2, perché gli esterni erano molto alti e Hamsik andava a giocare tra le due punte. Faceva il massimo con quello che aveva, e ora può dimostrare di avere idee offensive. Vedremo un Napoli con il 4-3-3. E sarà un martello sulle palle inattive".

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  • Osimhen Kvaratskhelia Napoli Sassuolo Serie AGetty

    AL CENTRO KVARA E OSIMHEN

    A proposito di interviste, in quella già citata di Mazzarri il tecnico aveva anche detto: "Il 4-3-3 non ho mai potuto farlo perché non avevo i giocatori adatti". Oggi i tempi sono cambiati. Il Napoli ripartirà, indubbiamente, da Kvaratskhelia e Osimhen, i principali artefici del terzo Scudetto. Il georgiano sarà il leader tecnico, con la libertà e la responsabilità di scegliere come aprire le difese avversarie, partendo dalla sinistra con tanto campo davanti. Il nigeriano, tra i più forti se non il più forte attaccante della Serie A, sarà libero di correre in avanti o indietro, di fare a sportellate, di attaccare l'area di rigore. L'intesa c'è, esiste: è solo da ritrovare e rimettere a punto. In mezzo Lobotka deve ritornare il regista che ha stupito tutti, coperto dalla corsa di Anguissa e di Zielinski.

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  • LE DIFFERENZE IN DIFESA

    Le differenze più grandi dal Napoli di Spalletti saranno in difesa, che senza Kim perde un uomo abile nel recuperare palloni anche a campo aperto nell'unto contro uno. Senza di lui, è possibile che la squadra impari un po' di più a essere meno alta e più accorta, più tendente cioè a scappare all'indietro per compattarsi quanto prima e non lasciare spazi agli avversari. Per il resto, però, la linea sembra tracciata: si riparte dal 4-3-3 del tricolore, con poche e piccole modifiche.

  • Mazzarri Roma Napoli 2013Getty Images

    IN FUTURO POSSIBILE 3-4-3

    La rosea immagina che nel tempo potrebbero esserci anche prove di 3-4-3, schieramento magari utile più a gara in corso, ma senza fretta e senza rischi nell'immediato. Nel nuovo modulo, Di Lorenzo e Olivera potrebbero fare i quarti a tutta fascia a centrocampo con l'aggiunta di un centrale in più in difesa (Ostigard?) a discapito di un centrocampista in mezzo al campo (Zielinski?). Ma ad oggi, ripetiamo, sembrano discorsi lontani nel tempo. Per ora Mazzari riparte dal lavoro, vincente, dell'attuale ct della Nazionale.

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