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Max TonettoGetty

Max Tonetto, il T-Max della Roma tradito da un rigore contro l'Arsenal

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Un rigore può sancire il successo o la sconfitta di una squadra, ma anche segnare in maniera ineluttabile la carriera di un calciatore. Sia che lo segni, sia che lo sbagli.

Ecco, Max Tonetto ha avuto la sfortuna di capitare nel girone dei dannati, di quelli che con un errore dagli undici metri hanno sancito l'eliminazione della propria squadra dal torneo.

E non conta quanto di buono sia stato fatto prima e dopo quel dannato calcio di rigore. Il pensiero di tutti, non appena verrà pronunciato il tuo nome, andrà inevitabilmente a quell'errore.

Un'ingiustizia vera e propria, che soltanto in un mondo affascinante e crudele come il calcio viene vista di buon occhio. Solo chi fa sbaglia. Ma se sbagli nel calcio, sei segnato.

  • DA TRIESTE A MILANO

    Ridurre la storia di Max Tonetto a un calcio di rigore sbagliato agli ottavi di finale di Champions League contro l'Arsenal nel 2009 sarebbe ingiusto e non renderebbe omaggio a quella che è stata una carriera di tutto rispetto.

    Partito dal San Giovanni Trieste, società dilettantistica della sua città natale, l'esterno sinistro ha via via scalato le gerarchie fino a sfiorare il cielo con un dito.

    Nel 2000 il Milan lo preleva dall'Empoli. Un salto grandissimo, ma meritato considerando le ottime prestazioni e gli spunti lasciati intravedere nel biennio passato all'Empoli tra il 1997 e il 1999.

    La concorrenza in rossonero è troppo forte in quegli anni per permettergli di trovare spazio. Serve andare a giocare, crescere e aspettare un'altra grande occasione.

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  • L'INCONTRO CON SPALLETTI

    Dopo anni di onesta e più che discreta militanza tra Bologna, Lecce e Sampdoria arriva la chiamata che permette di sognare.

    C'è la Roma di Luciano Spalletti che bussa alla sua porta e gli offre la possibilità di tornare a esibirsi su palcoscenici di un certo calibro.

    E Tonetto, da avversario, se lo ricordano bene i romanisti che per ben due volte lo hanno visto esultare dopo un goal (evento abbastanza raro) ai propri danni.

    Ma tra le meravigliose contraddizioni del pallone c'è anche il cambiare idea non appena un calciatore indossi la maglia della propria squadra del cuore. Max quindi viene accolto bene dai tifosi giallorossi che ne imparano ben presto ad apprezzare l'impegno profuso in ogni partita.

    L'allenatore che proietta Max Tonetto su livello di rendimento superiore è Luciano Spalletti, che ne fa un infaticabile rullo sulla fascia sinistra nel suo 4-2-3-1.

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  • T-MAX SLITTA

    T-Max, come viene rinominato per via della sua velocità paragonata quella alla ben nota motocicletta della Ford, diventa uno dei punti di riferimento della squadra del tecnico di Certaldo e conquista il cuore di Roma.

    In quattro anni vince tre trofei e ottiene la prima storica convocazione in Nazionale, esordendo in Azzurro il 2 giugno del 2007 in casa delle Isole Far Oer.

    Da sentire il boato tributatogli dal pubblico dell'Olimpico contro l'Empoli nel momento in cui realizza l'unico goal in giallorosso.

    Poi arriva quel dannato 11 marzo 2009. La Roma vince 1-0 contro l'Arsenal, ma in virtù della sconfitta di qualche giorno prima con lo stesso risultato a Londra è costretta a impegnarsi fino ai calci di rigore.

    L'errore decisivo, quello che condanna i giallorossi all'eliminazione, lo commette proprio Max tirando col mancino un pallone altissimo sopra la traversa.

    Ridurre tutto a un solo errore, per quanto sanguinoso, sarebbe però un esercizio tanto sgradevole quanto quel tiro sparato in curva. Max non aver paura di tirare un calcio di rigore.

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