Nonostante il grave infortunio e la lunghissima assenza dai campi le offerte per Isla nell'estate 2012 non mancano. La squadra più interessata a Isla sembra l'Inter, ma quando spunta la Juventus il cileno non ha dubbi e sceglie i bianconeri.
"Parlavo con il mio procuratore, lui mi diceva che c'erano due squadre su di me: la Juve e l'Inter. Ho scelto la Juve per quello che mi diceva Vidal a proposito della società e dei compagni. Poi per Conte. Il mister mi voleva tanto e sono felice di aver accettato la Juve. Sapere che la Juve voleva anche Asamoah mi ha ulteriormente spinto verso Torino".
I due, quindi, arrivano insieme dall'Udinese con la formula della comproprietà per un totale di circa 9 milioni di euro complessivi in un accordo che comprende anche il 50% del cartellino di Cristian Pasquato.
Nelle idee della Juventus, Isla dovrebbe rapidamente scalare le gerarchie soffiando la maglia da titolare sulla fascia destra a Lichtsteiner. Le doti tecniche del cileno, d'altronde, sono decisamente superiori rispetto al pendolino svizzero ma il suo inserimento negli schemi di Conte risulta molto più difficile del previsto. Colleziona appena 19 presenze tra campionato, Champions League e Coppa Italia contribuendo comunque alla conquista dello Scudetto anche se la fotografia della sua prima stagione alla Juve sarà l'intervento d'ascella che costa un rigore molto dubbio e la sconfitta di 'San Siro' contro il Milan.
Il cileno si ritaglia più spazio nella stagione successiva, la seconda e di fatto l'ultima a Torino. Le prestazioni di Isla sono spesso al di sotto della sufficienza, in particolare negli occhi resta la prova offerta dal cileno in Champions League contro il Galatasaray quando, subentrato al posto dell'infortunato Lichtsteiner, sbaglia praticamente tutto commettendo l'errore decisivo anche sul goal del definitivo 2-2. Un risultato che risulterà fatale per i bianconeri, eliminati già nella fase a gironi sotto la neve di Istanbul anche a causa di quel pareggio.
Nell'estate del 2014 sulla panchina della Juventus arriva Massimiliano Allegri, Isla non rientra nei piani del nuovo tecnico bianconero e viene ceduto in prestito al QPR.
"Al secondo anno c'è stata un po' più di difficoltà da parte mia, perché il mister non mi vedeva molto nelle sue scelte. Successivamente sono stato vicino ad andare all'Inter, ricordo la chiamata di Walter Mazzarri che all'epoca era allenatore dei nerazzurri. La Juventus, però ha bloccato la cessione perché non voleva che andassi a giocare in un altro club italiano".
La sua avventura a Torino è ufficialmente giunta al capolinea. O quasi. Un anno dopo, infatti, rientra alla Juventus solo di passaggio ma scende in campo nel finale della prima giornata contro l'Udinese prima di essere ceduto nuovamente, stavolta al Marsiglia. In bianconero vince tre Scudetti e due Supercoppe Italiane.
A spiegare cosa non ha funzionato, come detto, qualche tempo dopo è lo stesso Isla intervistato dal quotidiano cileno 'LUN'.
"Ho sempre detto che la Juventus mi ha comprato quando ero infortunato al ginocchio. Sono felice di essere stato con Buffon, Pirlo, Vidal, Tevez. Ma se non sei a livello di un club del genere devi andare via. Onestamente, non ero in grado di giocare alla Juventus, parliamo una delle prime dieci squadre del mondo. E se non sei a quel livello è meglio trovare nuove soluzioni. Sono venuto a Marsiglia e mi sento totalmente felice con la vita che ho. Io non sono un giocatore della Juventus perché non lo merito".