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Beppe MarottaGetty

Marotta chiarisce le linee guida di Oaktree: "Rigidità economica e niente spese folli"

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Giuseppe Marotta ha rilasciato un'intervista esclusiva sulle frequenze di Radio Anch'io Lo Sport.

Il presidente dell'Inter ha colto l'occasione per parlare del futuro del club nerazzurro, aprendo anche una doverosa parentesi sulla struttura della Serie A e del Mondiale per Club che scatterà nell'estate del 2025.

Di seguito ecco le dichiarazioni del massimo dirigente nerazzurro.

  • LE LINEE GUIDA DI OAKTREE

    "Investitori come Oaktree manifestano la volontà di mantenere continuità e stabilità di gestione con grande trasparenza, ma anche rigidità economico-finanziaria. Mi sembra giusto: no alle spese folli, sì alla valorizzazione dei giovani. Questo dev'essere il nostro motto".

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  • MONDIALE PER CLUB E SERIE A A 18 SQUADRE

    "Le informazioni che abbiamo non sono molto concrete. Di sicuro questo Mondiale, accettato benissimo da noi perché motivo di grande orgoglio e una vetrina mondiale, rappresenta un sovraffollamento ulteriore dei calendari.

    Ci saranno più match nelle coppe internazionali, con un nuovo format in Champions League. Si potrebbero giocare fino a 17 gare, per cui il Mondiale è ulteriore motivo di valutazione. Andrebbe rivisto il calendario alla luce delle nascenti competizioni.

    Esplicitamente dico che la Serie A andrebbe ridotta a 18 squadre.Se da una parte il Mondiale rappresenta una vetrina e un motivo d'orgoglio perché si calca un palcoscenico importante, dall'altra dobbiamo tutelare il lavoro dei ragazzi.

    I carichi di lavoro non sono più sostenibili per i giocatori.Il rischio infortuni è altissimo e la troppa offerta rischia di far calare l'attrattività. Barella, nel 2022/23, ha giocato 52 partite da metà agosto a inizio giugno: il rischio infortuni è notevole".

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  • LE COMMISSIONI AGLI AGENTI

    "Nella scorsa stagione abbiamo speso un miliardo di commissioni, sono soldi che finiscono fuori dal sistema. Capisco e rispetto la professione, ma spesso si assiste a situazioni non eccessivamente chiare e vanno quindi regolamentate, per quanto questi professionisti facciano ormai parte del movimento".

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  • LA VISITA ALLA NAZIONALE

    "Sono andato nel ritiro da tifoso e dirigente del calcio italiano e sono rimasto molto ben impressionato dal clima che si vive, dall'entusiasmo che hanno squadra e allenatore. Sono molto ottimista per il futuro, siamo campioni in carica e quindi nel mirino degli avversari, ma è un gruppo con basi umane e tecniche di grande spessore.

    La squadra ha un'età media giusta, ci darà grandi soddisfazioni tra un paio d'anni quando raggiungerà il top della maturità. Oggi, grazie all'opera di Spalletti, ci fa divertire e gioca un calcio molto organizzato. Ma è chiaro che la maturità, l'esperienza, servono molto. Credo si siano tracciate le basi per far sì che il gruppo possa darci tante soddisfazioni".

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  • IL LAVORO DI SIMONE INZAGHI

    "Inzaghi rispetto agli allenatori emergenti che ci sono in circolazione è molto più giovane, ha tempo per fare esperienza. Ha fatto un salto in avanti notevole. E' un bravissimo allenatore, moderno, con qualità umana che va di pari passo con la competenza. Oggi allo sport si richiedono questi valori, Inzaghi li coniuga. Ha tanta pressione addosso perché è responsabile tecnico di un club mondiale, come tale si esigono certi risultati, ma sono molto contento e ottimista sul suo futuro. La speranza è che resti con noi tanti anni".

  • IL RINNOVO DI LAUTARO

    "Virtualmente ha già firmato, dobbiamo raccogliere la firma. E' questione di qualche giorno ma consideriamo già acquisito il rinnovo".

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  • LA QUESTIONE STADIO

    "Il problema degli stadi in Italia è notevole e sentito. Abbiamo grandi difficoltà per una lentezza burocratica, che porta a far sì che ci sia una fuga di potenziali investitori. Il problema è generale: gli stadi hanno un'età media di oltre 70 anni. Facciamo fatica a valorizzare l'asset come nel resto d'Europa. L'auspicio è che si trovi una collocazione definitiva. E' un problema e un'esigenza. Abbiamo individuato la zona di Rozzano e abbiamo esteso il diritto di esclusiva e c'è poi la proposta del Comune di Milano sulla riqualificazione di San Siro. Adesso è un po' prematuro"

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