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Regragui MoroccoGetty

Il cambio in panchina e il risveglio di Ziyech: Marocco, il capolavoro di Regragui

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Alla metà di agosto, pochissimi mesi prima di Qatar 2022, la Nazionale del Marocco si ritrova senza il proprio commissario tecnico e con un cammino ai Mondiali che non spaventa, di più: Vahid Halilhodzic lascia la panchina, mentre il percorso nel girone F, quello con Croazia e Belgio (e Canada) sembra complicatissimo.

Nessuno, o quasi, avrebbe scommesso sulla Nazionale marocchina: nessuno eccetto Walid Regragui. L'unico capace di vedere nella sua squadra, ereditata a fine estate, il potenziale giusto non solo per passare agli ottavi di finale, ma anche per vincerlo, quel girone da incubo.

Lo ha fatto con due vittorie contro Belgio e Canada: lo ha fatto, soprattutto, a testa alta e con la sicurezza che si addice alle squadre che non hanno nulla da perdere. E tanto da dimostrare.

  • Regragui WCGetty

    IL CAMBIO DI ALLENATORE IN ESTATE

    Perché sì, quando la Federcalcio marocchina solleva dall'incarico Halilhodzic, lo fa nello stupore generale: è pur sempre il commissario tecnico che ha condotto il Marocco ai Mondiali, vincendo agli spareggi contro la Repubblica Democratica del Congo, ma anche la Coppa d'Africa non era andata malissimo.

    Il 2-1 dei tempi supplementari ai quarti di finale contro l'Egitto finalista del torneo aveva restituito l'immagine di una Nazionale che conosceva le potenzialità e i suoi limiti. Soprattutto i secondi.

    Almeno fino all'11 agosto, quando la Federcalcio esonera il proprio CT: e qui, storia curiosa. E' il destino di Halilhodzic: lo è perché anche nel 2010 e nel 2018 viene sollevato dall'incarico prima dei Mondiali, che avrebbe disputato rispettivamente con Costa d'Avorio e Giappone. Incredibile, ma è così.

    Tra i nomi che vengono fatti c'è quello di Walter Mazzarri, ma al suo posto, a fine agosto, viene nominato Walid Regragui: da calciatore ha vestito le maglie di Tolosa, Ajaccio e Racing Santander, tra le altre. Da allenatore ha guidato l'Al-Duhail e il Wydad Casablanca, vincendo la CAF Champions League (la Champions africana) e il campionato.

    Non è un "uomo qualunque", e lo si è visto in Qatar: prima di scendere in campo in Qatar ha disputato tre amichevoli contro Cile, Paraguay e Georgia, tra settembre e novembre. Non ha ancora perso: è un capolavoro.

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  • Amrabat MoroccoGetty

    AMRABAT E GLI ALTRI: LE CERTEZZE

    "Sono contento di quello che ci offre Amrabat": non sono parole a caso, quelle di Regragui. Non lo sono, perché il CT conosce il valore delle sue certezze, in campo.

    Una su tutte, appunto, Sofyan Amrabat: faro del centrocampo schierato nel 4-3-3 dell'allenatore marocchino, ma non l'unico elemento su cui si fonda il capolavoro attuato in Qatar.

    Sulle fasce, e questo era l'aspetto forse più noto alla vigilia, il Marocco vola: a destra con Hakimi, a sinistra con Mazraoui: c'è da nominare, in mezzo al campo, anche Sabiri, che lancia segnali di continuità importanti, tra le recenti stagioni in Serie A e il futuro.

    E poi vale la pena citare En-Nesyri: ormai gioca in Spagna da quando ha raggiunto la maggiore età. Prima Malaga, poi Leganés: dal gennaio del 2020 veste la maglia del Siviglia, pur non essendo un elemento insostituibile. In questa stagione non ha ancora segnato in Liga, ma ha siglato due reti in Champions League contro Borussia Dortmund e Copenhagen: meritava, insomma, la gioia arrivata contro il Canada.

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  • Ziyech MoroccoGetty

    IL RITORNO DI ZIYECH

    Tra i tanti temi alla vigilia dei Mondiali c'era anche quello relativo ad Hakim Ziyech: poco, pochissimo con il Chelsea prima di Qatar 2022, costantemente nella lista trasferimenti in uscita del mercato dei Blues.

    Prima dell'avventura qatariota con il Marocco aveva collezionato, in stagione, 9 presenze totali tra Premier League, Champions League e Carabao, con una media complessiva di 30 minuti disputati. Pochissimo.

    In Qatar, figuriamoci, ha spiegato una volta in più perché mezza Europa è pronta ad accoglierlo a braccia aperte: un assist, nella seconda gara contro il Belgio, e un goal (bellissimo sì, ma con la complicità del portiere del Canada) nella sfida che è valsa la qualificazione agli ottavi. Tutta un'altra storia rispetto allo Ziyech del Chelsea.

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  • Abouklhal WCGetty

    ABOUKHLAL E LE SORPRESE

    Ma non c'è solo questo, nel Marocco di Regragui: ci sono anche piacevoli sorprese, come Azzedine Ounahi, centrocampista dell'Angers, pilastro del club francese e vero e proprio equilibratore nella mediana marocchina.

    Non è una vera e propria sorpresa, invece, Zakaria Abouklhal: classe 2000 cresciuto nel PSV e trasferitosi al Tolosa, in estate, dopo l'esperienza all'AZ Alkmaar: lui ed Ez Abde, classe 2001 di proprietà del Barcellona e attualmente in prestito all'Osasuna, restituiscono la dimensione di un Marocco che vuole crescere.

    E soprattutto continuare a sorprendere, dopo averlo fatto nella fase a gironi: agli ottavi, chiaramente, non sarà semplice. La Spagna sarà la chiusura del cerchio: Regragui, però, ha già compiuto il suo capolavoro.

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