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Maresca GuardiolaGetty Images

Maresca nello staff di Guardiola: dall'incontro con Pep e l'U23 al Manchester City

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Barcellona e Manchester. Circa 1400 chilometri a dividerle, un nome e cognome ad unirle. Josep Guardiola i Sala, detto Pep, colui che ha scritto pagine di storie del club blaugrana e costruito un ciclo d’oro e che ha trasformato il City in un club capace di dominare in un campionato difficile come la Premier League e raggiungere la finale di Champions League.

Tra la Catalogna e la contea metropolitana della Greater Manchester è nato e cresciuto il rapporto tra Pep ed Enzo Maresca.

Il cammino dell’ex centrocampista della Juventus, della Fiorentina e del Siviglia - tra le altre - ha incrociato quello del catalano proprio in queste due tappe di Guardiola trovano terreno fertile per una collaborazione duratura grazie ad un feeling speciale e idee condivise che hanno portato Pep a scegliere Maresca nel ruolo di suo vice l’estate scorsa.

Ora i due si apprestano ad affrontare l’Inter di Simone Inzaghi nella finale in programma all’Ataturk di Istanbul, una gara che potrebbe regalare la prima della Champions League della storia al Manchester City.

Enzo Maresca sfida la sua Italia e quella Inter che ha affrontato più volte da calciatore in 90 minuti che rappresentano un bivio tra paradiso e inferno per le due squadre.

  • DA PELLEGRINI ALL'INGHILTERRA: TRE PAESI

    “Lo sai, quando smetterai di giocare ti vedrei bene al mio posto”.

    Nell’esperienza a Malaga, Enzo Maresca gioca alla corte di Manuel Pellegrini. Il tecnico spagnolo intravede nel centrocampista italiano le idee e il carisma per poter ricoprire il ruolo di tecnico una volta appesi gli scarpini al chiodo.

    Un’intuizione geniale che lo stesso Pellegrini confermerà tra il 2018 e il 2019, quando lo sceglie nel ruolo di vice allenatore nell’avventura sulla panchina del West Ham.

    Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo in seguito alla fine dell’avventura al Verona, l’ultima della carriera da calciatore, Maresca va all’Ascoli con Fulvio Fiorin.

    Il 13 giugno 2017 inizia il corso a Coverciano da allenatore professionista UEFA A, che gli consente di essere allenatore in seconda in Serie A e B. Il 7 settembre supererà con esito positivo l'esame di fine corso.

    Ma l’avventura in bianconero si concludere il 21 novembre, quando dopo 4 sconfitte di fila decide di dimettersi.

    Le esperienze al Siviglia e al Malaga da calciatore hanno offerto a Maresca l’opportunità non solo di conoscere Manuel Pellegrini e lavorare ai suoi ordini ma anche quelle di studiare il calcio spagnolo e la lingua.

    Due variabili fondamentali che torneranno utili all’ex centrocampista a inizio 2018, quando il Siviglia, club in cui ha militato dal 2005 al 2009, accetta di metterlo sotto contratto nel staff di Vincenzo Montella.

    L’Aeroplanino resterà altri cinque mesi alla guida del club andaluso, mentre Maresca viene confermato anche sotto la gestione di Joaquin Caparros fino al termine della stagione.

    Con l’addio al Siviglia si apre l’opportunità di volare in Inghilterra e diventare il vice di Manuel Pellegrini al West Ham.

    Le strade dei due si ricongiungono, ma questa volta con ruoli diversi rispetto a Malaga.

    Maresca resterà con lo spagnolo sulla panchina degli ‘Hammers’ per un anno e mezzo, prima della separazione a fine 2019, quando asseconda le dimissioni dello spagnolo e se ne va anche lui.

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  • LA VITTORIA COL MAN CITY UNDER 23

    Anche a causa della pandemia di Covid-19, che nella prima metà del 2020 ha interrotto per lunghi tratti i campionati, Maresca resta fermo per qualche mese, prima di ripartire con un’altra sfida avvincente.

    Il Manchester City gli affida la guida tecnica dell’Under 23 in quella che è la prima avventura da capo allenatore.

    “L’idea accademia fu successiva - ha raccontato Maresca alla Gazzetta -. Ci fu qualche dubbio iniziale, legato alla situazione del mio staff, ma risolti i problemi, accettai. Mi veniva offerta una chance unica”.

    Un'opportunità per sperimentare e mettere alla propria le idee in un contesto competitivo ma senza troppe pressioni. Inizialmente 4-2-3-1, che però mutava in un 4-3-3 e che abbracciava anche la difesa in a 3 alzando i due terzini.

    Maresca trasmette sin da subito la sua idea di dettare i ritmi di gioco, controllare sempre la palla e adottare una filosofia di calcio offensivo ma pronto ad elaborare le contromosse, senza andare a sbattere contro un muro per mantenere le proprie idee.

    Una stagione che si rivela vincente con il titolo di Premier League 2, mai vinta prima dal Manchester City, e la valorizzazione di calciatori come Liam Delap e Cole Palmer.

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  • SACCHI, FILOSOFIA E SCACCHI

    “Quando smisi di giocare, la prima cosa che feci fu andare a trovare Sacchi. Passai con lui mezza giornata a parlar di calcio: quell’incontro è una tappa fondamentale della mia vita”.

    Quell’incontro ha cambiato la vita di Enzo Maresca. Un’illuminazione che lo ha portato a seguire la vocazione di allenatore.

    Un percorso in panchina iniziato dietro a banchi di scuola di Coverciano nel 2017, durante gli studi per il patentino UEFA A e B.

    “Il calcio e gli scacchi” il titolo della tesi. Tante cose in comune, come lui stesso ci ha tenuto a spiegare.

    “Il gioco posizionale e le strategie. Per un tecnico è importante possedere la mentalità dello scacchista: elaborare un piano, studiare le contromosse, scegliere la disposizione delle pedine”.

    Il fattore sorpresa resta fondamentale e può decidere le sorti:

    “È legato al tempo ed è una similitudine che riguarda, per esempio, le varianti di apertura. Se tu sai come l’avversario ha impostato la partita, e come lui immagina che tu l’abbia impostata, inserire una novità, un elemento di disturbo può riuscire a sorprenderlo”.

    Maresca ha poi aggiunto:

    “Questo non basta a farti vincere però lo costringe a perdere tempo, e quindi ti regala un piccolo vantaggio. Mentre l’avversario tenta di capire cosa hai cambiato nel tuo schieramento, e se pure questa novità non gli crea danni, in qualche modo gli procura un disagio, che tu puoi sfruttare. Come negli scacchi, non puoi affidarti agli ultimi minuti del tuo tempo per vincere. Se tu sei in crisi negli ultimi cinque minuti, significa che nei primi non hai giocato al meglio, che la tua tattica per vincere ha fallito”.

  • Guardiola Maresca CityGetty Images

    L’INCONTRO CON GUARDIOLA E LA CHIAMATA

    Proprio ai tempi dell’avventura al Malaga Enzo Maresca ha la possibilità di conoscere Pep Guardiola.

    “Il primo incontro avvenne dopo un Barcellona-Malaga - ha raccontato alla Gazzetta dello Sport -. Pep mi parlò dei tempi di Brescia e di Mazzone. A Manchester il rapporto si è consolidato”.

    Poi, dopo l’addio al West Ham, arriva la svolta:

    “Pellegrini era stato appena esonerato dal West Ham. Ero il vice, cercai di approfittare del tempo libero per studiare il calcio di Pep”.

    I due lavorano fianco a fianco quando all’ex centrocampista italiano viene affidata la squadra Under 23 del Manchester City, con Guardiola che è alla guida della prima squadra.

    Il rapporto cresce, così come la stima. Maresca porta per la prima volta al successo in Premier League 2 i Citizens, prima di accettare la proposta del Parma e tentare l’avventura di allenatore tra i grandi in Italia.

    Un’esperienza che si rivelerà tutt’altro che indimenticabile con l’esonero dopo pochi mesi, a novembre.

    Maresca continua a formarsi e studiare, senza perdere nemmeno un secondo. Resta in contatto con Guardiola fino alla separazione tra Pep e il suo vice storico, Juanma Lillo, che accetta l’offerta dei qatarioti dell’Al-Sadd.

    Il catalano non perde l’occasione e offre l’opportunità a Maresca di entrare a far parte del suo staff, proposta che viene prontamente accettata.

    “Il Manchester City è lieto di annunciare che Enzo Maresca è tornato al Club come parte dello staff dietro le quinte di Pep Guardiola. Maresca è stato capo allenatore della squadra di sviluppo Elite del City per la stagione 2020/21, guidando la squadra al titolo di Premier League 2. Il 42enne italiano ha poi lasciato il Manchester nel maggio 2021 per assumere l'incarico di allenatore al Parma, dove è rimasto fino a novembre".

    Una chiamata che riempie d’orgoglio Maresca:

    “Sono molto felice di essere tornato al Manchester City, uno dei club più grandi del mondo. Ho guadagnato molto dalla mia stagione qui come allenatore dell'EDS e ho visto quanto siano talentuosi i giocatori e lo staff di questo Club. Sono molto orgoglioso che Pep mi abbia chiesto di tornare, questa volta come parte dello staff dietro le quinte della prima squadra, e non vedo l'ora di aiutare lui e i giocatori nelle stagioni a venire". 

    Insieme a Pep, Maresca ha già conquistato la Premier League con una clamorosa rimonta sull’Arsenal e la FA Cup nel derby in finale contro il Manchester United.

    All’orizzonte c’è l’ultimo atto della Champions League a Istanbul contro l’Inter, l’ultimo ostacolo verso uno storico Treble.

    Il finale perfetto e la ricompensa meritata dopo un lungo percorso fatto di tanta gavetta, studio e sogni. Al fianco di Pep, grazie a quell’incontro in cui scoccò la scintilla e nacque un binomio perfetto.

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