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Marco Reus Borussia Dortmund farewell 2023-24 GFXGOAL

Marco Reus, il giocatore più sfortunato d’Europa: perché merita una finale di Champions da favola

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Marco Reus in passato ha candidamente ammesso che ci sono stati dei momenti nei quali ha pensato di lasciare il Borussia Dortmund. La cosa non deve sorprendere visto che il suo nome, nel corso degli anni, è finito sul taccuino di Barcellona, Real Madrid, Arsenal, Milan, Paris Saint-Germain, Manchester City e Manchester United: come dire quasi tutti i migliori club europei.

“Ma alla fine - ha spiegato Reus - ho sempre scelto il mio club”. Perché? Perché il Borussia era “casa” per lui e perché in squadra si sentiva come in “famiglia”. “Il mio posto è qui”, ha detto.

Alcuni hanno messo in dubbio le sue ambizioni, ma Reus è sempre stato convinto di poter realizzare i suoi sogni a Dortmund. “Voglio vincere la Bundesliga con questo club - ha svelato nel 2019 - E voglio giocare nuovamente la finale di Champions League”.

Purtroppo, le sue speranze di vincere almeno una volta il campionato tedesco sono andate ad infrangersi contro l’incredibile epilogo della Bundesliga di un anno fa tuttavia, mentre si prepara a dire addio al suo amato BVB, il sogno Champions è ancora incredibilmente vivo.

Questa sera a Wembley il Borussia sfiderà il club più importante al mondo nella partita più importante che una squadra possa puntare a giocare.

E’ improbabile che Reus possa partire titolare contro il Real Madrid, anzi a dire il vero c’è anche la possibilità che non scenda in campo, ma anche solo l’idea di vederlo protagonista in una finale di Champions League a 35 anni e dopo tutti gli infortuni con i quali ha dovuto fare i conti, ha il sapore di un grande traguardo raggiunto.

  • Marco Reus Borussia Dortmund Bayern Munich 2013 Champions League finalGetty

    “LA PROSSIMA SUPERSTAR DEL CALCIO”

    Quando si parla di Reus, in molti tendono a concentrarsi su aspetti negativi. Il suo nome è infatti diventato sinonimo di sfortuna. Per alcuni si tratta di un grande talento non totalmente espresso, per altri di un calciatore fantastico che non ha potuto esprimere tutto il suo potenziale a causa di una lunga serie di battute d’arresto.

    Quello che è certo è che dieci anni fa, a livello mondiale, erano pochi i trequartisti capaci di entusiasmare quanto lui. Nella stagione nella quale il Borussia Dortmund riuscì a spingersi fino alla finale di Champions League poi persa contro il Bayern Monaco, fu direttamente coinvolto in otto goal nella massima competizione continentale e ne segnò diciannove in tutte le competizioni. L’annata successiva è stata poi ancora più prolifica, visto che ha marcato ventitré reti in quarantaquattro partite complessive e sfornato più assist di qualsiasi altro giocatore della Bundesliga. In parole povere, all’epoca non c’era in Germania un giocatore più forte di lui.

    “Lo stimo moltissimo - ammise il leggendario Franz Beckenbauer ad inizio 2014 - Diventerà la prossima superstar del calcio. E’ davvero divertente vederlo giocare”.

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  • Marco Reus Germany Armenia 2014Getty

    "UN SOGNO ANDATO IN FRANTUMI"

    I Mondiali del 2014 avrebbero dovuto rappresentare lo spartiacque della carriera di Reus. Aveva 24 anni, si stava esprimendo al massimo ed era tra le stelle di una delle Nazionali più forti in assoluto.

    In realtà in quel torneo non giocherà nemmeno una partita. Riporterà infatti un infortunio alla caviglia nell’ultima amichevole di preparazione giocata dalla sua Germania contro l’Armenia.

    “Un sogno andato in frantumi - spiegherà Reus - da un momento all’altro”. E non sarà l’ultima volta in carriera.

    Appena due anni dopo aver saltato Brasile 2014, Reus è stato escluso dalla lista dei convocati per Euro 2016 poiché alle prese con un infortunio all’inguine. Joachim Low allora motivò la sua decisione con poche e semplici parole: “Marco ha seri problemi a livello di forma fisica”.

    E’ questa stata una costante nella carriera di Reus, tanto che una volta ha ammesso “rinuncerei a tutti i miei soldi pur di stare abbastanza bene da poter fare il mio lavoro”.

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  • MARCO REUS GERMANY 08102015Getty Images

    PRENDERSI CURA DEL CORPO

    Reus ha dovuto attendere Russia 2018 per giocare un Mondiale ed ha anche segnato un goal contro la Svezia prima di prendere la decisione di rinunciare a Euro 2020.

    “Dopo una stagione complicata, estenuante e grazie a Dio di successo, ho deciso di non andare agli Europei - scriverà su Instagram - Si è trattato di una decisione molto difficile da prendere, perché sono sempre orgoglioso di poter rappresentare il mio Paese. Ma dopo un anno molto intenso per me e dopo aver raggiunto i miei obiettivi con il Borussia, ho deciso di dedicare tempo al mio corpo”.

    Purtroppo nemmeno un approccio così prudente è bastato per risolvere tutti i suoi problemi di natura fisica. Nel 2022 sarà infatti costretto a saltare i Mondiali a causa di un infortunio alla caviglia.

  • Marco Reus Borussia Dortmund 2023-24Getty

    "IL TEMPO VOLA"

    Reus, nel corso della sua lunga carriera, ha vinto solo due Coppe di Germania e tre Supercoppe di Germania, cosa questa che lascia pensare che forse avrebbe fatto meglio a legarsi ad un top club quando ne ha avuto la possibilità, cosa che d’altronde hanno fatto suoi ex compagni come Aubameyang, Haaland e Bellingham.

    Reus però non è di questo avviso. Ai suoi occhi il problema non è quello di essere rimasto al Borussia Dortmund, ma semmai che tanti grandi giocatori abbiano deciso di andare via.

    “Ho sempre detto che ognuno è responsabile della propria carriera - ha sottolineato - Il tempo vola. Abbiamo avuto tanti giocatori qui con i quali avremmo potuto allestire una squadra fantastica, ma hanno fatto scelte diverse e seguito altre strade. Lo rispetto”.

    “Ad un giocatore come me, che vuole sempre lottare per vincere dei titoli, ovviamente brucia vedere i migliori andare via, ma purtroppo pensano che qui non sia possibile fare il passo successivo. Non ho mai avuto la sensazione di dover seguire la stessa strada battuta da altri. Ero sempre pronto a costruire qualcosa di nuovo e a far capire alla gente che sarei rimasto qualunque cosa fosse accaduta”.

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  • Marco Reus Borussia Dortmund 2023-24Getty

    "UNA LEGGENDA VIVENTE"

    Come tutti sanno, anche le cose più belle finisco. Reus lascerà il Borussia Dortmund al termine di questa stagione. La sua speranza era quella di poter concludere la sua carriera nel club del suo cuore, ma la cosa avrebbe avuto poco senso.

    Negli ultimi diciotto mesi i minuti in campo a sua disposizione sono inesorabilmente diminuiti. La scorsa estate ha anche perso la fascia di capitano a favore di Emre Can e in questa stagione ha giocato solo una partita da titolare nella fase ad eliminazione diretta della Champions League.

    In alcuni momenti la sua frustrazione è parsa evidente, ma ha sempre stretto i denti ed è andato per la sua strada.

    Quando il Borussia si è qualificato per la finale di Champions League eliminando il PSG, nessuno è parso più felice di lui. Al Parco dei Principi è entrato solo nella ripresa, ma ha festeggiato più di tutti dopo il triplice fischio finale.

    E’ sceso in campo da titolare nelle ultime tre partite di Bundesliga ed ha anche salutato in modo perfetto il suo Signal Iduna Park, segnando un goal e fornendo un assist nella sua ultima partita davanti al Muro Giallo.

    Dopo la gara ha offerto birra a tutti in campo, un gesto normale per un uomo famoso per aver fatto tanta beneficenza e che persino donato 500mila euro al fine di sostenere le piccole imprese di Dortmund duramente colpita dal coronavirus.

    “Parliamo di un ragazzo straordinario, di una leggenda vivente - ha spiegato Julian Brandt - Resterà per sempre uno dei giocatori che ho ammirato di più in carriera”.

    “Marco - ha sottolineato il suo allenatore Terzic - lascia dietro di sé una storia incomparabile…”

  • reus(C)Getty Images

    "NESSUN RIMPIANTO"

    Ovviamente non è ancora finita. Resta ancora un piccolo capitolo da scrivere nella storia d’amore tra Reus ed il Borussia Dortmund, ma è anche uno dei più importanti. La finale di Champions League rappresenta la fine di una favola.

    “Sono consapevole del fatto che le cose dovevano andare così. Questo vuol dire che ci prepareremo al meglio per la finale e speriamo che il tutto possa chiudersi in maniera perfetta”.

    Comunque andranno le cose, Reus lascerà il Borussia Dortmund senza rimpianti.

    “Non c’era motivo di fare le cose diversamente o di non essere leali verso il club - ha spiegato - Valeva la pena fare tutti questi sacrifici. Farcela, perseverare, non arrendersi mai ed essere sempre positivi”.

    E’ forse proprio questa l’eredità che lascerà: l’esempio che ha dato agli altri.

    Magari non ha ottenuto dalla sua carriera tutto ciò che ci si poteva aspettare, ma già il fatto di tornare a giocare una finale di Champions League dopo undici anni dice tutto sul talento straordinario di questo giocatore e sulla sua forza mentale.

    Come disse una volta Matthias Sammer: “Messi e Cristiano Ronaldo non hanno quasi avuto infortuni e da decenni giocano a livelli incredibili. E’ meraviglioso e nutro tanto rispetto per loro. Ma credo che le situazioni che Marco è stato costretto ad affrontare valgano come una scuola di vita. Non si è arreso e in questo senso è un esempio per molte persone. Va sempre avanti, si spinge oltre i momenti difficili ed è sempre motivato: questo è Marco Reus”.

    E’ proprio per questo motivo che la sua carriera non verrà definita dalla battute d’arresto, ma da tutte quelle che ha superato.

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