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Marco NosottiGetty

Marco Nosotti racconta l'ultima sera con la moglie: "Dovevamo vedere insieme Spagna-Italia, è spirata durante gli inni"

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Il grave lutto che ha colpito Marco Nosotti, giornalista di 'Sky Sport' attualmente impegnato in Germania per Euro 2024, ha commosso tutti.

Dopo aver dato l'ultimo saluto alla moglie Silvia, Nosotti è subito tornato al lavoro dove ha ricevuto l'abbraccio dei colleghi ma anche di Luciani Spalletti.

Nosotti, intervistato da Walter Veltroni per il 'Corriere della Sera', ha raccontato le ultime ore trascorse con la moglie.

  • LE ULTIME ORE CON LA MOGLIE

    "Dopo la prima partita della nazionale, quella con l’Albania, le cose sono precipitate.Ho fatto il collegamento la domenica mattina e sono tornato a casa. Sono stati giorni terribili e magnifici, abbiamo condiviso anche l’ultimo passaggio, come avevamo fatto per tutti i giorni di trent’anni della nostra vita.Ci siamo detti le cose che dovevamo dirci. Lei è morta il 20 giugno.

    Era la sera di Italia Spagna, e ci stavamo preparando a vederla insieme, facendo finta che tutto fosse normale. Quella sera, prima che iniziasse la gara, Federica Masolin, dallo studio, mi ha mandato un abbraccio chiudendo la trasmissione. Mio figlio mi ha suggerito di dirlo alla mamma, ma nel momento in cui sono cominciati gli inni nazionali Silvia è spirata", racconta Nosotti.

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  • IL RITORNO AL LAVORO

    Dopo il grave lutto Nosotti ha deciso di tornare subito al lavoro: "Mio figlio, eravamo sul sagrato della chiesa, mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha detto che era giusto andassi, che la mamma avrebbe voluto facessi così. Io ero combattuto, ma il gesto di Giulio mi ha convinto. Come le parole di Margherita sulla forza del rapporto tra Silvia e me, un rapporto che a lei era sembrato sempre unico, inossidabile.
    Avevo lasciato un lavoro a metà, in Germania, e a Silvia non sarebbe piaciuto. E poi lavorare aiuta a non restare inchiodati al dolore, a non farsi risucchiare". 

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  • L'ABBRACCIO DI SPALLETTI

    Come detto anche Luciano Spalletti ha manifestato la sua vicinanza al giornalista, abbracciandolo a lungo prima di Croazia-Italia: "Non me l’aspettavo.In quel momento non eravamo più il ct della nazionale e il giornalista che deve parlare di lui. Eravamo due esseri umani. Siamo nati nella stessa zona, nello stesso anno, io l’ho visto giocare e poi iniziare ad allenare. Lui aveva saputo della malattia di Silvia perché ero mancato a una partita della nazionale, nei mesi scorsi. Da allora si era preoccupato, e mi chiedeva di lei. Luciano è una persona con un cuore vero e in tutto mette passione e umanità. E poi conosce il dolore, ha molto sofferto per la morte di suo fratello Marcello".

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