Pubblicità
Pubblicità
FBL-KSA-MANCINIAFP

Mancini sul ritorno in Nazionale: "Ci ho sperato ma era impossibile"

Pubblicità

Che sia rimasto legato all'Italia è innegabile. Non solo per quel memorabile Europeo vinto con gli azzurri nel 2021, ma per il rapporto creato con lo spogliatoio e gli Stati Generali della nostra selezione.

Roberto Mancini non nega di aver sperato nella possibilità di un secondo mandato, dopo la fuga nel 2022 direzione Arabia Saudita e la conseguente e fallimentare esperienza targata Luciano Spalletti in Azzurro.

Queste le parole dell'ex CT dal Festival dello Sport di Trento.

  • CI SENTIVAMO INVINCIBILI

    Mancini torna innanzitutto sulla spedizione azzurra di Euro 2020, giocata nel 2021 a causa del rinvio imposto dalla pandemia di Covid-19 che ha bloccato il mondo intero.

    "Ci sentivamo invincibili, perché poi subentra qualcosa di importante. Perdemmo il record a San Siro contro la Spagna perché Bonucci si fece espellere. Quando inizi a fare bene e continui, subentra qualcosa di diverso”.

  • Pubblicità
  • RITORNO?

    L'ex Commissario Tecnico poi rievoca i giorni che portarono al suo addio con la Federazione.

    "Ci sono state un po’ di parole, un po’ di incomprensioni. Sarebbe stato meglio chiarire le situazioni, da parte mia in primis. Poi si fanno anche delle scelte sbagliate. Ho sperato di poter tornare in Nazionale per il post Spalletti, ma sapevo che era impossibile”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • IL RAPPORTO CON BALO

    Mancini è stato l'allenatore che ha lanciato Mario Balotelli, con il quale il rapporto è spesso stato croce e delizia.

    "L’ex giocatore della Sampdoria ha avuto un rapporto particolare con Mario Balotelli: “È un bravo ragazzo. È stato un bravo calciatore e poteva fare di più. Ma è un bravo ragazzo. Ha vinto tanto. Per le qualità tecniche e fisiche che aveva poteva essere uno dei più grandi attaccanti di questi anni. Tecnicamente e fisicamente, la potenza che aveva… ha avuto una bella carriera , ma poteva fare di più e lo sa anche lui“.

0