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Hojlund Lukaku gfxGOAL

Ma Hojlund e Lukaku possono giocare insieme? I piani del Napoli, le parole di Conte e la gestione dei due centravanti

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Rasmus Hojlund ha deciso di non togliere più il piede dall'acceleratore. Impossibile bucare il man of the match della sfida vinta dal Napoli in casa della Cremonese: è stato lui, dubbi non ce ne sono.

Attorno al quarto d'ora Hojlund ha segnato una prima volta, sfruttando un rimpallo nato da un tiro dal limite di Spinazzola. E agli sgoccioli del primo tempo ha raddoppiato con un guizzo da rapace dell'area di rigore. In pratica, l'ha decisa lui a tutti gli effetti.

Niente abbraccio con Romelu Lukaku come in Supercoppa Italiana, stavolta. Per un semplice motivo: il belga a Cremona non c'era. È stato lasciato a riposo da Conte in una sorta di operazione rischio zero. Come a dire che il recupero del belga necessiterà di un pochino di tempo ancora per definirsi completo a tutti gli effetti.

Però ci siamo quasi. Il fatto che Lukaku sia stato convocato in Arabia Saudita dice che gennaio sarà il mese giusto per rivederlo tra i convocati. E poi, naturalmente, sul terreno di gioco. Ma al posto di Hojlund o con Hojlund? Perché questa è la domanda che in tanti si stanno facendo: i due possono giocare insieme o no?

  • Hojlund NapoliGetty Images

    IL SOSTITUTO IDEALE

    Hojlund, va ricordato, non faceva parte dei piani iniziali del Napoli. In estate era al Manchester United, è arrivato nella rosa dei campioni d'Italia a stagione già cominciata e in pura e piena emergenza offensiva.

    L'infortunio di Lukaku contro l'Olympiacos ha costretto la dirigenza azzurra a rivedere i propri piani in fretta e furia. E, appunto, a prendere un altro attaccante per mettere una toppa all'assenza di Lukaku. La scelta è ricaduta proprio su Hojlund, in cerca di riscatto dopo un paio di annate negative in Premier League: ha funzionato.

    Con le sue 5 reti messe a segno in 12 partite di campionato, Hojlund ha già superato il bottino offensivo della scorsa stagione: 4 in 32 presenze in Premier League. Il che la dice lunga su come un calciatore possa rinascere lontano dal caos United, ma anche su come la mira partenopea sia stata assolutamente azzeccata.

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  • DOPPIO CENTRAVANTI? DIFFICILE

    E dunque si torna alla questione posta all'inizio: Hojlund e Lukaku possono giocare insieme? Che cosa accadrà appena il belga avrà ritrovato ritmo e condizione, posto che qualche altra settimana sarà necessaria per ritrovarlo al 100% della forma fisica?

    Punto numero uno: un Hojlund del genere si fa fatica a lasciar fuori. Punto numero due: Rasmus è un centravanti ed è un centravanti anche Lukaku, in un modulo che il doppio attaccante non l'ha mai previsto e con la concreta possibilità che la coesistenza tra i due, così florida fuori dal campo come testimoniato dal bell'abbraccio di Riad, dentro si riveli difficoltosa.

    Hojlund e Lukaku hanno caratteristiche leggermente diverse: più veloce il primo, più potente il secondo. Ma sotto tanti aspetti sono simili. Il modo di proteggere palla del danese, ad esempio, ricorda tanto quello del collega. E poi, appunto, si tratta di due vere prime punte. Non falsi nove, non attaccanti adattabili altrove: prime punte e basta.

    Per questo è molto complicato pensare che Hojlund e Lukaku possano far coppia in pianta stabile e dal primo minuto nell'attacco del Napoli. Questione di caratteristiche troppo simili, appunto. Lukaku ha già giocato in un 3-5-2 con un attaccante al proprio fianco, ma era Raspadori, elemento completamente diverso da Hojlund.

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  • SSC Napoli v Bologna FC 1909 - Supercoppa Italiana FinalGetty Images Sport

    CHI RESTEREBBE FUORI?

    E poi c'è anche un'altra questione, non proprio di secondaria importanza: chi dovrebbe sacrificare Conte per permettere la coesistenza tra Hojlund e Lukaku?

    Detto che l'utilizzo del doppio centravanti porterebbe con ogni probabilità al ritorno del 3-5-2, in panchina dovrebbe andare un altro tra gli attaccanti. E tutto lascia pensare che questo Mister X sarebbe David Neres: non esistono molte alternative.

    Solo che questo Neres non si può togliere dall'undici titolare. Non tanto il Neres di Cremona, non esaltante: quello che ha regalato quasi da solo la Supercoppa al Napoli, e che già nelle settimane precedenti era esploso tra goal e assist consentendo alla squadra di Conte di ripartire di slancio dopo il tonfo di Bologna.

    Dalla fine di ottobre a oggi, l'ex giocatore di Ajax, Shakhtar Donetsk e Benfica ha dato un contributo più sostanzioso alla causa del Napoli sia dal punto di vista delle prestazioni che dei numeri: 6 goal e 4 assist. E si sa quanto la meritocrazia e il momento di forma abbiano un peso nelle scelte di Conte.

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  • LE PAROLE DI CONTE

    A proposito di Conte: ma che ne pensa il tecnico azzurro? I colleghi di Mediaset lo hanno stuzzicato dopo li 2-0 al Milan in Supercoppa, gara nella quale Hojlund ha fatto il... Lukaku mandando al manicomio De Winter e la difesa rossonera.

    "Possono coesistere?", è l'inevitabile domanda che Conte si è sentito rivolgere. Rispondendo così:

    "Cerchiamo intanto di recuperare Lukaku, per noi è un giocatore che ha esperienza internazionale, una carriera importante e ha peso specifico nello spogliatooi. Averlo agli allenamenti e pportarlo in panchina è per noi è importante. Mi auguro ci siano tante partite da giocare, può iniziare uno, una volta l'altra, magari posso usare due attaccanti insieme".

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  • LA GESTIONE DEI DUE CENTRAVANTI

    Conte, in questo modo, ha implicitamente risposto anche a un'altra domanda: chi sarà, cioè, il titolare dopo il rientro di Lukaku nel caso la scelta dell'allenatore sia quella di continuare ad affidarsi a un centravanti solo e non a entrambi.

    La risposta è che una risposta non c'è. Almeno oggi. Lukaku è Lukaku, ovvero uno dei calciatori più rappresentativi della carriera recente di Conte e un suo arcinoto pupillo. Ma Hojlund sta facendo benissimo in sua assenza e rimandarlo in panchina farebbe inevitabilmente rumore.

    La sensazione netta è che Conte deciderà di volta in volta, come faceva all'inizio della stagione coi due portieri prima dell'infortunio di Meret. Chi sta meglio gioca, chi dà meno garanzie va in panchina. Come è giusto che sia in una stagione lunga e piena di impegni nazionali europei. Con la possibilità di vedere in coppia i due stoccatori. Ma soprattutto a gara in corso e in situazioni di svantaggio, più che dall'inizio.

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