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Ocampos Sevilla Milan GFXGetty GOAL

Lucas Ocampos: il talento intermittente passato in Serie A che sta cercando di ritrovarsi

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Quando nel gennaio del 2017 si è presentato al Milan, qualche tifoso sperava di sicuro in cuor suo di poter rivedere il giocatore fantastico che aveva fatto innamorare mezza Europa con le sue giocate e i suoi goal.

Quello che i tifosi non sapevano al momento era che sei mesi più tardi, invece, Lucas Ocampos se ne sarebbe andato, e che sarebbe stato dimenticato, relegato nell’archivio di una squadra gloriosa, che stava però vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia.

Si dice sempre che quando un giocatore si fa vedere nei campionati sudamericani, deve essere messo alla prova in Europa per avere un giudizio reale sulle capacità calcistiche. Ocampos non fa eccezione, anzi, è forse il più fulgido esempio a sostegno di questa teoria.

  • LE ORIGINI

    L’argentino, nato a Quilmes nel luglio del 1994, durante i mondiali statunitensi, inizia la carriera come regista. Un ruolo molto diverso da quello in cui si consacrerà e in cui giocherà per il resto della carriera.

    La sua grande dote è una: è ambidestro. Che sia di destro o di sinistro, Ocampos riesce a saltare l’uomo con dribbling fantasiosi, a gestire il gioco e, soprattutto, a segnare, a segnare tanto.

    Forse è per questo che qualcuno si rende conto del fatto che forse è il caso di spostare quel ragazzo estroso, toglierlo dal centrocampo e affidargli un ruolo di responsabilità qualche metro più in avanti.

    Come ala, proprio perché ambidestro, può essere schierato sia a destra che a sinistra. Debutta in prima squadra nel River Plate nel 2011, segnando alla sua seconda presenza. A fine anno la squadra di Buenos Aires torna in Primera Division e Ocampos chiude la stagione con 39 presenze e 7 goal.

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  • L'EUROPA

    Tanto basta per convincere Claudio Ranieri, all’epoca allenatore del Monaco, a chiedere alla dirigenza proprio quel giocatore. I francesi lo acquistano per una cifra normalmente irrisoria, ma abbastanza alta per un diciottenne alla prima esperienza europea: 3 milioni di euro.

    Esordisce in Ligue 2 alla sesta giornata di campionato, contro il Le Havre. Il Monaco perderà quella partita, in un campionato che li vedrà comunque vincitori con due giornate di anticipo.

    L’anno successivo è quello del debutto nella Ligue 1.

    Concluderà la stagione nel massimo campionato francese con 39 presenze e 7 goal, comprese le partite in coppa: lo stesso bottino ottenuto all’esordio con il River.

    Rimarrà nel principato un’altra mezza stagione, ma il feeling con il club e la piazza non sboccerà mai del tutto.

    Ocampos è infatti spesso criticato, tacciato di indolenza, attaccato. Non segna tantissimo, non impressiona come faceva un tempo e insomma, capisce che è il momento di muoversi.

    Il Marsiglia lo acquista, ma la china è ormai evidente.

    Ocampos ha perso di brillantezza, e forse di entusiasmo: in una stagione e mezzo all’OM segna solo 6 goal e non spicca mai tra i migliori in campo.

    La dirigenza della squadra azzurra decide di provare a mandarlo in prestito, destinazione Italia.

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  • LA SERIE A

    Lucas Ocampos arriva al Genoa con un discreto clamore: si tratta comunque di un giocatore di ottimo livello, per una squadra che lotta per la salvezza e che ha una grande tradizione come quella rossoblu. Fa la sua prima apparizione nella partita di Coppa Italia che la sua squadra vincerà per 3-2 con il Lecce, subentrando a Serge Gakpé, mentre esordisce in Serie A il 21 agosto del 2016, in un Genoa-Cagliari che il Grifone vincerà per 3-1.

    Segna il primo goal italiano contro l’Udinese, un goal importante perché porta un punto alla sua squadra. La media di reti segnate non è mai esaltante, ma le sue prestazioni sono buone e il suo stato di forma non sembra terribile.

    Su di lui mettono gli occhi alcuni club, che hanno bisogno di rinforzarsi nel reparto offensivo: tra queste c’è il Milan.

    Il club che all’epoca era all’ultimo anno di gestione di Silvio Berlusconi ha un ottimo rapporto con quello che nel 2017 di Preziosi: si intavola una trattativa rapida. Il Marsiglia, proprietario del cartellino di Ocampos, accetta. L’argentino si trasferisce in rossonero.

    Tanti gli chiedono di fare bene e aiutare il Milan a brillare, ma le cose non vanno per il verso giusto: gioca per 11 volte e non segna mai. A fine stagione torna in Francia, dove viene usato poco, anche se con qualche guizzo, come nell’ottavo di andata di Europa League contro il Bilbao, quando segna una doppietta decisiva.

    L’eurotrip di Lucas Ocampos però, è ancora lontano dal terminare.

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  • LA RINASCITA

    A luglio 2019 firma un contratto con il Siviglia, con cui firma fino al 2024. La sua prima annata in Andalusia sarà una un successo: Ocampos gioca 44 volte, segna 17 goal, viene convocato per la prima volta in nazionale (segnando due reti nelle prime due presenze) e, soprattutto, alla ripresa delle competizioni dopo lo stop imposto dalla pandemia, vince l’Europa League, battendo l’Inter in finale per 3-2.Non solo: nella stessa stagione si rende protagonista di un episodio particolare. Durante la partita con l’Eibar segna il goal dell’1-0, ma a fine match è costretto ad andare in porta perché il Siviglia aveva terminato i cambi. Su un calcio d’angolo salta di testa il portiere avversario Mardko Dmitrovic, ma, in un’improbabilissima inversione dei ruoli, Ocampos para e salva il risultato.

    Sembra un nuovo inizio per lui: alla corte di Julen Lopetegui l’ala è libera di esprimersi e di segnare, ma anche di fornire assist importanti.

    Eppure ancora una volta qualcosa si rompe. Ocampos inizia la stagione successiva segnando un rigore in finale di Supercoppa Europea, ma il Siviglia perde la coppa ai supplementari contro il Bayern Monaco. Continua a giocare, ma con meno verve, tanto che a fine anno il suo bottino realizzativo sarà praticamente dimezzato: solo 8 goal in tutte le competizioni, nessuno in Champions.

    Ad agosto 2022 raggiunge le 100 presenze col Siviglia, ma viene girato in prestito all’Ajax, che ha bisogno in fretta di un sostituto di Antony, ceduto allo United per 100 milioni di euro.

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  • PROBLEMI IN OLANDA

    Ad Amsterdam si pensa che Ocampos possa vivere una nuova rinascita, simile a quella di Dusan Tadic, che con i lancieri è diventato un giocatore determinante e il capitano della squadra. Invece tornano le ombre: gioca solo sei volte e non segna mai. L’Ajax vive una stagione difficile, perde tanto e gioca male, quindi la mazzata finale: a gennaio il prestito viene interrotto: torna a Siviglia.

    Ora, con il campionato ancora da finire, Ocampos sta giocando spesso: Mendilibar, che ha sostituito Sampaoli, lo impiega e gli dà la possibilità di dire la sua. Al momento è sceso in campo 20 volte e ha segnato 3 goal.

    Il Siviglia era in zona retrocessione, ora sogna l’Europa ed è atteso dalla semifinale di Europa League con la Juventus. Chissà che il ritorno all’unico club in cui si è sentito a casa possa essere di buon auspicio per Lucas Ocampos, l’ala ambidestra che si è persa, ritrovata, ripersa, e che ora, a 29 anni da compiere, sta cercando di prendere il timone della sua carriera.

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