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Lookman, la rivolta contro l'Atalanta e il parallelo col caso Koopmeiners: l'alleato dell'Inter è il tempo

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Ademola Lookman è un giocatore nerazzurro. Nel senso che milita nell'Atalanta, non nell'Inter. E, stando così le cose, continuerà a militare nell'Atalanta ancora per qualche giorno se non per qualche settimana.

L'affondo da Milano c'è stato, ma non è servito. I 42 milioni di base fissa più 3 di bonus proposti ufficialmente martedì scorso dall'Inter non hanno trovato la risposta favorevole della Dea. A Bergamo hanno risposto picche: a queste condizioni, quelle dei meneghini, l'operazione non può andare a buon fine.

Solo che poi, a stretto giro di posta, è sorto l'ennesimo capitolo della telenovela. Lookman ha iniziato pubblicamente, via social, a forzare la mano per ottenere le cessione. Proprio come fece un anno fa Teun Koopmeiners, poi effettivamente venduto alla Juventus, con quel certo mal di pancia tipico di gioca in una squadra ma vorrebbe essere in un'altra.

Se la trattativa tra Inter e Atalanta è dunque bloccata, assolutamente nulla fa pensare che non possa ripartire di slancio. Piano piano, magari. Offerta dopo offerta, rilancio dopo rilancio. Ma con un possibile finale felice per i meneghini.

  • LOOKMAN NON È INCEDIBILE

    La considerazione davvero importante è una: nonostante l'Atalanta abbia rifiutato l'offerta dell'Inter, Lookman non può essere considerato incedibile. Come, a ben vedere, non può essere considerato incedibile qualsiasi altro giocatore di qualsiasi altro club italiano ed estero.

    La situazione è piuttosto semplice: Lookman ha chiesto di essere ceduto, come confermato un paio di giorni fa dall'amministratore delegato atalantino Luca Percassi, ed è una richiesta che a Bergamo - e non potrebbe essere altrimenti - hanno dovuto giocoforza analizzare anche prima che il nigeriano togliesse dai social tutte le foto con la maglia della Dea.

    Di più: Lookman si è di fatto promesso all'Inter. Tanto da aver voltato le spalle al Napoli, che si era informato sulla sua situazione con l'Atalanta. Anche per questo a Milano hanno deciso di andare concretamente avanti nella trattativa, pur senza trovare - almeno per il momento - l'assenso della controparte.

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  • Ademola Lookman Atalanta InstagramInstagram

    LA "RIVOLTA" SOCIAL DEL NIGERIANO

    La volontà di Lookman è divenuta evidente proprio oggi pomeriggio, dopo che l'Atalanta ha ufficialmente respinto il tentativo dell'Inter. Come? Con una sorta di "rivolta" social, da tempo il mezzo preferito anche dei calciatori per esprimere punti di vista e sentimenti.

    L'ex attaccante del Lipsia e del Leicester ha rimosso tutte le foto che lo ritraevano con la maglia dell'Atalanta, come detto. Non solo: ha pure smesso di seguire la propria squadra e tolto la foto profilo, sostituendola con uno sfondo completamente nero. Più chiaro di così, impossibile.

    Ecco perché lo scenario che vede Lookman lontano dall'Atalanta è e rimane più concreto che mai. Ed ecco perché pensarlo all'Inter, la sua destinazione prediletta, è un esercizio che non ha nemmeno bisogno di troppa immaginazione.

    Semplice: quando un calciatore punta i piedi, di solito viene ceduto. Il club di appartenenza si ritrova con le spalle al muro ed è costretto ad assecondarlo per il bene di tutti. L'eccezione è stata rappresentata un anno fa dallo stesso Lookman: lo voleva il PSG, lui si è autoescluso dalla trasferta inaugurale di campionato a Lecce, poi tutto è rientrato.

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  • Koopmeiners AtalantaGetty

    IL PARALLELO COL CASO KOOPMEINERS

    A questo proposito, sempre rimanendo in ambito Atalanta, sorge spontaneo il parallelo con un altro caso di mercato che la Dea ha dovuto affrontare nell'estate del 2024: quello relativo a Teun Koopmeiners, altro pezzo più che pregiato della storia recente della Dea.

    L'olandese, promessosi alla Juventus, è arrivato persino a saltare la volontariamente la gara della Supercoppa Europea contro il Real Madrid pur di raggiungere il proprio scopo. Una mossa di cui in seguito si sarebbe pentito, ma non prima di aver effettivamente lasciato l'Atalanta per approdare a Torino.

    "Koop ha sbagliato proprio atteggiamento - hanno confermato Antonio e Luca Percassi a gennaio - Pensare che a inizio stagione avevamo l’ambizione di confermare tutti i top. E lui ha scansato perfino la finale di Supercoppa Uefa con il Real. Non c’era bisogno che arrivasse a tanto. Quando abbiamo incontrato la Juve è venuto a dirci che era dispiaciuto. Sì, però gliel’abbiamo detto chiaro: hai sbagliato! È anche un fatto di gratitudine".

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  • L'INTER HA UNA SOLA STRADA?

    Qui, però, si torna alla parte economica dell'operazione. Ovvero la più importante di tutte. Analizzando ancora il caso Koopmeiners, per lasciarlo andare alla Juventus l'Atalanta ha tenuto duro praticamente fino in fondo: fino al 28 agosto, per la precisione. Pochi giorni prima della chiusura del mercato estivo.

    Le cifre? "Un corrispettivo di € 51,3 milioni, pagabili in quattro esercizi, oltre ad oneri accessori pari a € 3,4 milioni", come comunicato all'epoca dalla Juventus, oltre a "premi per un ammontare non superiore a € 6 milioni, al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi". Totale: una sessantina di milioni. In pratica, la richiesta iniziale dell'Atalanta.

    Ora la situazione è più o meno la stessa. L'Atalanta, che peraltro non avrebbe bisogno di vendere un altro pezzo pregiato dopo aver già ceduto Retegui, sa di non avere il coltello dalla parte del manico ma al contempo non ha alcuna paura di ferirsi. A Bergamo sono consapevoli della volontà di Lookman - e ora l'ha capita anche il mondo intero - ma tireranno sul prezzo ancora per un po'. Magari sperando nell'inserimento di un club straniero, con l'effettiva volontà di pagare i 50 milioni richiesti.

    Per questo l'Inter sembra avere una sola strada per arrivare a Lookman: arrivare a 50 milioni. La conferma verbale di tutto ciò è arrivata qualche giorno fa dalle labbra dell'ad Luca Percassi, che parlando proprio del nigeriano e di un'offerta ancora da analizzare ha dichiarato che "quello che posso dire è che i tempi e i valori di uscita dei nostri giocatori li decide solo l’Atalanta". 

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  • COSA CAMBIA RISPETTO A UN ANNO FA

    Attenzione, però: il caso Lookman non è completamente paragonabile al caso Koopmeiners. Una differenza sostanziale sembra esserci. Non tanto per le tempistiche delle due "rivolte" (entrambe arrivate nella prima parte di agosto), quanto nell'impatto che un addio del nigeriano avrebbe rispetto a quello dell'olandese.

    Come sottolineato da Luca Percassi, la cessione di Lookman era prevista. Ma l'addio di Mateo Retegui, che ha accettato la faraonica offerta dell'Al Qadsiah lasciando Bergamo dopo un anno e la Serie A dopo due, ha parzialmente scombinato i piani dirigenziali: alla fine è diventato l'italo-argentino il campione sacrificato per il corretto funzionamento del bilancio societario.

    Detto che un sostituto di Retegui ancora non è stato individuato sul mercato, e che le condizioni di Gianluca Scamacca rappresentano inevitabilmente un grosso punto interrogativo, la cessione di Lookman obbligherebbe l'Atalanta a intervenire in maniera doppia in attacco. Il tutto a un mese esatto dalla conclusione del mercato estivo e a una ventina di giorni dall'inizio del prossimo campionato. 12 mesi fa era diverso: la Dea poteva cedere Koopmeiners perché aveva già in rosa proprio Lookman e Retegui, oltre a De Ketelaere.

    Ecco perché trascinare la vicenda troppo in là, questa volta, rischierebbe di rivelarsi controproducente per l'Atalanta. Arrivare alla seconda metà del mese senza aver ancora risolto il futuro di Lookman, cioè, condizionerebbe sia le mosse di mercato che l'avvicinamento al campionato. L'arma a disposizione dell'Inter, alla fine, è proprio questa: il tempo. A Milano, dove in attacco possono già contare su Lautaro Martinez e Thuram, ne hanno; a Bergamo meno.

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