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Thiago Motta Juventus 2024Getty

Locatelli, Koopmeiners e Yildiz, Thiago Motta sperimenta: le risposte che ha dato il campo

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Dai fischi e gli attimi di tensione con Dusan Vlahovic, agli applausi scroscianti e il coro “Vi vogliamo così!”. Nel giro di appena tre giorni, il mondo si è letteralmente ribaltato per la Juventus.

Dal deludente pareggio interno ottenuto in extremis in campionato contro il Venezia (il quarto consecutivo nel torneo), al più che convincente 4-0 con il quale ha liquidato il Cagliari in Coppa Italia, guadagnandosi quel pass per i quarti di finale dove sfiderà l’Empoli.

La vittoria di martedì sera, unita ad una prestazione più che positiva, ha assunto per la Vecchia Signora le sembianze della più classica delle boccate di aria fresca.

Una piccola ventata che spazza via i malumori dei giorni precedenti e che lascia in eredità oltre che un meritato passaggio del turno, anche alcuni spunti importanti.

Spunti figli degli ‘esperimenti’ di Thiago Motta che, complici le tante assenze, la necessità di far rifiatare qualcuno e di reinserire gradualmente altri, contro il Cagliari ha schierato un undici inconsueto.

Diverse le prove effettuate e magari anche qualche strada tracciata per il futuro.


  • LOCATELLI IN DIFESA

    Thiago Motta, nella sfida contro il Cagliari, ha modificato la colonna portante della sua squadra.

    Ha arretrato Koomeiners sulla linea di mediana affiancandolo a Thuram e di conseguenza ha spostato qualche metro indietro anche Locatelli che è andato a comporre con Kalulu la coppia centrale di difesa davanti a Di Gregorio.

    Un esperimento certamente interessante e figlio soprattutto del fatto che ormai da mesi la Juventus è costretta a fare i conti con un’emergenza assoluta nel reparto arretrato.

    Locatelli, dopo aver impiegato qualche minuto a trovare la giusta posizione ed i giusti movimenti in campo, si è via via sciolto, fino ad acquisire una sicurezza sempre maggiore.

    Una prova tutto sommato positiva, che lo ha visto dividersi nel doppio ruolo di centrale chiamato ad arginare gli attaccanti avversari, ma anche a far ripartire l’azione.

    Un qualcosa da riproporre in futuro? La sensazione è quella che si sia trattato più di una soluzione per far momentaneamente fronte all’emergenza.

    Locatelli ha dimostrato di poter agire anche da difensore centrale, ma come ammesso dallo stesso Thiago Motta dopo il triplice fischio finale: “Se non avessimo avuto tutti questi infortuni non avrebbe giocato in difesa”.

    La Juventus a gennaio si muoverà in sede di mercato per mettere a disposizione almeno un altro centrale e dunque Locatelli potrà tornare a concentrarsi esclusivamente sul suo ruolo di centrocampista.

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  • MCKENNIE PUO’ GIOCARE OVUNQUE

    A completare con Savona, Locatelli e Kalulu una linea difensiva sperimentale, è stato McKennie che, per l’occasione è stato schierato da terzino sinistro.

    Un ruolo non propriamente nelle sue corde, visto che tra l’altro il suo piede preferito è il destro, ma la duttilità del centrocampista statunitense ormai non fa più notizia.

    In assenza dell’infortunato Cambiaso, è riuscito a fare il suo leggendo bene il gioco e le trame avversarie, proponendosi anche in fase di costruzione e dialogando con i compagni.

    Un terzino sinistro atipico, che nella ripresa si è concesso più libertà d’azione. D’altronde che si tratti di giocare a destra o sul lato opposto, in difesa o a centrocampo, da mediano o sulla trequarti, McKennie il suo lo garantisce sempre.

    E’ insomma uno di quei jolly che ogni allenatore vorrebbe avere.

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  • Koopmeiners Juventus CagliariGetty

    PIU’ CAMPO PER KOOPMEINERS

    Tra gli esperimenti più attesi, anche se in questo caso proprio di esperimento non si tratta, anche l’arretramento di Koompmeiners in mediana.

    Un ruolo che ovviamente l’olandese ha ricoperto a lungo in passato anche all’Atalanta e che conosce alla perfezione. Thiago Motta lo ha sistemato al fianco di Thuram e la cosa si è tradotta in maggiori compiti di copertura e costruzione, ma anche più campo a disposizione.

    La sua prestazione non è stata propriamente memorabile, ma il suo contributo non è mai venuto meno ed anzi, pur con qualche errore di misura, si è sempre messo a disposizione dei compagni, tentando a volte uno dei suoi proverbiali inserimenti.

    Non era al meglio a causa di un attacco influenzale, ma ha impreziosito la sua prestazione con un gran goal su punizione e dopo il triplice fischio finale si è anche guadagnato i complimenti di Thiago Motta.

    “Ha fatto bene - ha spiegato ai microfoni Mediaset - ed ha aiutato la squadra, mostrando grande professionalità pur giocando con l’influenza. A me lui piace ovunque. Ha tecnica, qualità fisiche e mentali, sa reagire alla difficoltà. Cha giochi come 10, 8 o 6 me per non cambia. E’ un top player e può fare tutto”.

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  • Kenan Yildiz JuventusGetty

    YILDIZ DA NUMERO 10

    Yildiz, e ormai la cosa è diventata consuetudine, è stato uno dei giocatori più attesi della sfida.

    Con Koopmeiners arretrato in mediana, è toccato al gioiello turco il compito di agire da trequartista centrale, nel trio a supporto di Vlahovic completato da Conceiçao a destra (il migliore in campo in assoluto) e Mbangula a sinistra.

    Una posizione da 10 puro, cosa che in tanti auspicavano di vedere da tempo, e soprattutto prova superata. Non è stata la migliore tra le sue prestazioni in stagione, ma i movimenti e i tempi del trequartista ci sono tutti, così come quella capacità di accelerare quando meno te lo aspetti.

    Yildiz è un giocatore dotato di grande creatività, ma la sensazione è quella che dirottato al centro possa perdere qualcosa. Rispetto a quando gioca a sinistra viene meno la possibilità di puntare l’avversario e crossare con precisione verso il centro e non è forse un caso che l’assist per l’1-0 siglato da Vlahovic lo abbia confezionando arrivando proprio dall’esterno.

    Come spiegato da Thiago Motta a fine partita: “Kenan ha un presente meraviglioso ed un futuro straordinario. Quando gioca da trequartista è molto creativo, ma deve migliorare perché ho visto tante palle perse”.

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