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Polemiche in Champions femminile: pallone non restituito, goal della rimonta e qualificazione

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E' da poco passata la mezz'ora allo Sportpark Schreuserve di Enschede e il risultato tra Levante e Twente è già di 2-0: ci si gioca, per intenderci, l'accesso al secondo turno di Champions League femminile, importante per la qualificazione alla fase a gironi.

Le spagnole, insomma, hanno un grandissimo vantaggio sulle olandesi, merito delle reti di Tomas e Redondo: ma ecco, poco dopo la mezz'ora accade qualcosa.

Il Levante butta fuori il pallone per consentire i soccorsi a una calciatrice del Twente, rimasta a terra: al momento della restituzione del pallone, però, qualcosa va storto.

  • POLEMICHE IN LEVANTE-TWENTE FEMMINILE

    Succede che il pallone viene sì restituito, ma la difesa del Levante non lo raccoglie subito: su questo si avventa Jansen che si invola a tu per tu con Holmgren, portiere delle spagnole, e insacca con un pallonetto per il 2-1.

    Tra le polemiche, ovviamente, del Levante, che considerava quella una sfera restituita dopo aver messo fuori il pallone. Reazioni del Twente? Solo festa per la rete: poi nessuna, anzi. Parte la rimonta.

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  • LEVANTE-TWENTE: RIMONTA NEL SEGNO DELL'ANTISPORTIVITA'

    Sì perché dopo il goal di Jansen, al 43' arriva anche quello siglato da Auée per il 2-2: al 69', invece, il Twente completa la rimonta grazie a Te Brake per il 2-3 finale che sancisce l'eliminazione del Levante.

    Tutto per un pallone messo fuori e poi restituito: "In queste partite o ci sei o non ci sei. Dopo il goal la squadra non ha saputo reagire", ha spiegato il capitano del Levante, Alba Redondo. Restano le immagini, emblematiche.

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