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Juventus InterGetty Images

Le risposte dopo il Derby d'Italia: la Juventus non trema, ma serve qualità

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La Juventus contro l’Inter non trema. Non porta a casa l’intero bottino, bensì un primo tempo – degno di nota al netto della sbavatura in occasione del pareggio – che potrebbe significare molto nel breve e lungo termine. Specialmente in termini di autostima.

JUVENTUS-INTER 1-1: CRONACA E TABELLINO DELLA PARTITA

Chi si aspettava che – rattoppati – i bianconeri potessero crollare in maniera verticale. Beh, non è andata così. I ragazzi di Allegri, come da usi e costumi degli ultimi tempi, hanno proposto grande applicazione e abnegazione. Gettando, a tratti, il cuore oltre l’ostacolo.

Ma per alzare sensibilmente l’asticella, e maturare pensieri arditi, ancora non basta. Serve andare oltre, ritoccando oculatamente la rosa, per rendere la macchina competitiva a tal punto da poter pronunciare la parola Scudetto senza tremare.

  • COSA MANCA?

    L’ultimo derby d’Italia ha sottolineato, non che ce ne fosse bisogno, che il limite principale di questa Juventus sia il centrocampo. E, ovviamente, le vicissitudini targate Pogba e Fagioli hanno reso il quadro ancor più pericolante. Figuriamoci, poi, se devi gestire Locatelli (che il suo contributo l’ha dato, eccome).

    In parole povere, Allegri si è ritrovato a dover unire i cocci provando pure ad andare di inventiva; vedi la scelta di puntare – per la prima volta dall’inizio – su Nicolussi Caviglia. Ma quando te la devi vedere con una squadra qualitativamente parlando più eccelsa, ed esperta, naturalmente si evidenziano i limiti. E L’inter, dal canto suo, seppur a targhe alterne allo Stadium ha dimostrato di saper gestire i tempi del match. In mezzo al campo: intensità, geometrie, doti tecniche.

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  • L'OBIETTIVO DICHIARATO

    Piedi sempre e costantemente ben piantati al suolo. Da inizio stagione, con una chiara strategia comunicativa, la Juventus – in tutte le sue componenti – ha sempre dichiarato di volersi garantire un posto alla prossima edizione della Champions League. Il tutto, parole del Football Director Cristiano Giuntoli, senza porsi obiettivi minimi. Ovvero, preparare tutte le partite con l’ambizione di vincerle, ma al tempo stesso senza perdere di vista la realtà. E, infatti, Max Allegri ha indicato in Inter, Milan e Napoli le favorite per lo scudetto. Un modo per analizzare chirurgicamente il percorso, tenendo conto anche delle vicissitudini – tra campo ed extra – vissute nella passata annata.

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  • I PASSI FALSI DELLE CONCORRENTI

    Ragionando sull’obiettivo Champions, i ko di Lazio, Atalanta e Fiorentina rappresentano per Madama delle buone notizie sparse. Proiettarsi verso la massima ambizione ci sta ed è legittimo considerando la gloriosa storia juventina. Ma, come detto, tocca badare al sodo. E quindi, seguendo questo filone, per la Vecchia Signora il turno non è stato negativo. Anche mettendo nel mirino le prossime puntate, con più scontri impegnativi sullo sfondo, con Monza e Napoli a segnare indelebilmente – nel breve termine – le concrete ambizioni bianconere. Che continuano a basarsi all’insegna del più puro pragmatismo.

  • MERCATO = VALIDO ALLEATO?

    Attenzione a ciò che potrebbe accadere nella sessione invernale. Attenzione (bis), la Juve vorrebbe proseguire di pura continuità, e per questo non è plausibile ipotizzare che alla Continassa stiano pensando principalmente a un centrocampista da consegnare ad Allegri. Tuttavia, l’appetito vien mangiando e con una classifica da alta-altissima quota alzare l’asticella potrebbe diventare la base del discorso. Chiaro, il tutto mantenendo il giusto equilibrio finanziario, senza fare il passo più lungo della gamba. Ma serve elevare il tasso qualitativo dell’organico, un aspetto banale da sottolineare ma che abbraccia la realtà dei fatti.

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