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SabatiniGetty Images

Le confessioni di Sabatini: "Totti egoista e prigioniero, non sono un ammiratore di Marotta"

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Walter Sabatini torna a parlare in una lunghissima intervista concessa al 'Corriere della Sera'.

L'ex dirigente racconta le sue precarie condizioni di salute, ma soprattutto svela alcuni retroscena sulla sua lunga carriera.

E non lesina giudizi su alcuni protagonisti di ieri e di oggi nel mondo del calcio: da Francesco Totti a Giuseppe Marotta.

  • TOTTI EGOISTA

    Sabatini parlando di Totti afferma: "In lui non poteva non esserci egoismo, perché la vita lo ha condotto su quel sentiero e ce lo ha lasciato. E lui non ha avuto la forza intellettuale di liberarsi da una certa condizione.Non è mai riuscito a ragionare con il “noi”, ma sempre con l’io. La verità è che non gli hanno permesso di vivere: a Roma è stato un prigioniero, già a 17 anni non poteva uscire di casa.Per tutta la vita è stato il Capitano, l’Intoccabile. L’isteria che ho visto verso di lui è irriferibile e lui l’ha pagata con la solitudine. Ancora oggi è un ragazzo solo, tant’è che le cose che ha cercato di fare non è riuscito a farle".

    Nonostante questo Sabatini vorrebbe vederlo ancora nel mondo del calcio: "Non gli posso riconoscere la cultura che serve per vivere nel branco, però penso che meriti di essere un dirigente della Roma, con un taglio tecnico, non amministrativo. E non quello che fa Ibrahimovic al Milan, che è una cosa troppo generica. Gli devono dare un ruolo di responsabile del comparto sportivo: i mestieri si imparano. Però questi americani della Roma sono dei cialtroni, gente che non ha capito la città e il senso del possesso che ha la gente verso la squadra: una tifoseria come quella della Roma la devi conoscere, non puoi fingere che non esista, perché il Romanismo è un sentimento troppo potente, è una malattia".

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  • IL RAPPORTO CON MAROTTA

    Parole forti anche nei confronti di Marotta, attuale presidente dell'Inter: "Io provo affetto per lui, perché quando giocavo a Varese era un ragazzino che si allenava con noi ed era bravo.Ma non sono un suo ammiratore: non sono come lui. Io sono un provocatore, litigioso. Lui aggiusta sempre tutto. Io mi sono dimesso circa venti volte dal mestiere che amo, Marotta non lo avrebbe mai fatto".

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  • LA BELLEZZA NEL CALCIO

    Sabatini afferma che la bellezza conti tanto anche nel calcio e cita un esempio: "La bellezza sfonda tutte le porte e non è una questione di omosessualità.Se uno è bravo ed è anche bello, lo spingi più facilmente, perché è più ammirato dalla gente, dalla stampa, dalle tv. Calafiori ne è un esempio eclatante.

    I calciatori sono una categoria ad altissimo rischio, perché a venti anni può capitare loro di avere tutto quello che sogna un trentenne: bellezza, ricchezza, fama.Tanti si sono persi o hanno fatto molto meno di quello che avrebbero potuto: si imbolsiscono e si intristiscono. E puoi migliorare tutto nei calciatori, tranne l’indole".

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  • LE NOTTI DI ROMA

    L'ex direttore sportivo giallorosso svela un retroscena sulle notti romane di alcuni calciatori: "Ho preso una persona per recuperarne un paio alle 3 del mattino in giro per Roma:il mattino dopo, a Trigoria, lui doveva intercettarli, portarli in uno spogliatoio a parte, fargli fare una doccia e bere un caffè. Capitava sempre con Maicon e Nainggolan, forse il centrocampista più forte che ho avuto, però testa di c***o notevole: aveva l’obbligo di chiamarmi all’una di notte, ma mi prendeva in giro alla grande. Però non ha mai saltato un allenamento o una partita".

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  • COME STA SABATINI

    Sabatini infine racconta le sue condizioni di salute: "Sono un malato cronico ai polmoni e ai bronchi e ho due stent al cuore. Le mie giornate sono pigre, ritmi alti non ne posso tenere. Quando esco lo faccio con la sedia a rotelle, perché mi si è spostata una vertebra e dopo la cementificazione mi ero montato la testa e sono scivolato dal letto, fratturandomi il femore.Sono tutto rotto, ma il vero problema resta il respiro: per parlare senza affaticarmi devo usare l’ossigeno".

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