La Lazio riparte da Maurizio Sarri. Dopo l'annata con Marco Baroni, chiusa a seguito della mancata qualificazione europea e della risoluzione anticipata del contratto fino al 2026, il club biancoceleste ha richiamato il tecnico toscano, come ufficializzato dalla società con un comunicato che parla di “una scelta di cuore, convinzione e visione” e del desiderio di “riprendere un percorso interrotto troppo presto”.
Il presidente Claudio Lotito lo ha definito “un ritorno a casa” e la decisione è stata presa anche per ridare alla squadra un’identità chiara e un gioco che punti su velocità e offensività, concetti chiave del cosiddetto “Sarrismo”, ormai entrato a far parte dell’enciclopedia Treccani.
Dopo l’addio a Baroni, che la scorsa estate era stato chiamato per avviare un ciclo triennale e portare la Lazio nelle zone alte della classifica, la società ha puntato sul ritorno al 4-3-3, già visto durante la prima esperienza del Comandante a Roma.
Il tecnico ha chiesto continuità con il gruppo dell’ultima stagione, evitando rivoluzioni e puntando sulla conferma dei big: Romagnoli, Gila, Rovella, Guendouzi, Zaccagni e Provedel.
Tuttavia, come evidenziato anche dal Corriere dello Sport, la situazione finanziaria e i vincoli imposti da Figc e Uefa (spese entro il 70% dei ricavi) potrebbero portare a sacrifici sul mercato.


