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Vlahovic JuventusGetty Images

La Juventus meglio in Champions rispetto al campionato: i dati dei bianconeri e le differenze

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Dopo anni di sfottò degli avversari legati al dominio in campionato, che faceva da contraltare a grandi delusioni europee, alla Juventus il vento sembra essere girato.

In questo avvio di stagione, un po' a sorpresa, la squadra di Thiago Motta ha mostrato il suo vestito migliore proprio nelle notti di Champions League.

I dati d'altronde sono incontrovertibili e raccontano di una Juventus scintillante sul palcoscenico più prestigioso ma che maledettamente fatica quando si trova a combattere (letteralmente) nel nostro campionato.

  • JUVE DA CHAMPIONS

    Ed allora analizziamoli più a fondo questi dati e cerchiamo di capire cosa cambi per la Juventus tra Serie A e Champions League.

    In Europa la Juventus ha fin qui già segnato sei reti in appena 180', ovvero ben tre a partita, contro le dieci reti realizzate in 7 giornate di campionato per una media di 1,4 ogni 90'. Praticamente meno della metà.

    Allo stesso tempo la Juventus di Champions concede qualcosa in più agli avversari, che d'altronde hanno in media una qualità tecnica superiore a molte delle squadre medio-piccole che i bianconeri affrontano in Serie A.

    In Champions sono infatti tre le reti subite, contro l'unico goal incassato (peraltro su rigore) in campionato.

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  • PERCHÈ LA JUVE FATICA IN SERIE A

    Ma quali sono, in concreto, le difficoltà incontrate fin qui dalla Juventus? I bianconeri hanno vinto solo tre partite su 7, pareggiandone quattro di cui ben tre in casa.

    Numeri che, alla lunga, difficilmente permetteranno alla squadra di Thiago Motta di restare vicino alla vetta della classifica.

    Come detto i bianconeri hanno maggiori problemi proprio allo 'Stadium', ovvero quello che una volta era il fortino dei nove Scudetti consecutivi.

    In casa spesso le squadre avversarie si presentano tutte dietro la linea del pallone, pronte ad aspettare pazientemente la Juventus e ripartire.

    Così ha fatto il Cagliari, ma anche la Roma e per certi tratti di partita perfino il Napoli capolista. Un atteggiamento che mette in crisi i bianconeri, incapaci fin qui di scardinare le difese troppo chiuse.

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  • ALLA RICERCA DELL'EQUILIBRIO

    La Juventus di Thiago Motta, ormai non è un mistero, riesce invece a dilagare appena trova gli spazi.

    Così è successo contro Como, Verona e Genoa quando i bianconeri hanno addirittura calato il tris.

    Nove delle dieci reti segnate in campionato sono infatti arrivate in tre partite, mentre in altre tre la Juventus è rimasta a secco.

    La sensazione insomma è che Thiago Motta non abbia ancora raggiunto un equilibrio e trovato le contromosse per affrontare avversari più organizzati tatticamente rispetto a quelli affrontati in Champions League.

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  • UN'ALTERNATIVA A VLAHOVIC

    Per sbloccare le partite aiuterebbe anche trovare una valida alternativa ai goal di Vlahovic.

    Dietro al serbo, capocannoniere assoluto della squadra con 7 reti segnate in 9 partite ufficiali, c'è il vuoto.

    Yildiz, tanto per fare un nome, ha fin qui realizzato un solo goal pur avendo giocato da titolare otto volte su nove. Ed in campionato non ha ancora mai segnato.

    Lo stesso vale per Nico Gonzalez, mentre dal centrocampo fin qui non è arrivato l'aiuto sperato in fase realizzativa neppure da Koopmeiners.

    L'olandese, è vero, ci è andato vicino più di una volta. Ma non basta.

    Così l'unico vero piano B resta dare la palla a Conceiçao, che peraltro ha giocato fin qui poco causa infortunio e contro la Lazio alla ripresa sarà assente per squalifica.

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  • IL FATTORE MENTALE

    E poi, come sempre, c'è il fattore mentale. Dopo un anno di assenza forzata dall'Europa, i giocatori della Juventus sembrano dare qualcosa in più quando parte la musichetta della Champions anche a livello caratteriale.

    Basti pensare all'impresa di Lipsia, quando neppure una serie di eventi avversi (dagli infortuni all'espulsione di Di Gregorio fino al rigore causato da Douglas Luiz) hanno abbattuto i bianconeri.

    Il tutto con un dispendio di energie fisiche e mentali che probabilmente la squadra ha poi in parte pagato quattro giorni dopo contro il Cagliari.

    Le classiche fatiche del doppio impegno a cui molti calciatori bianconeri non sono abituati e che rischiano di pesare sul cammino della Juventus in campionato.

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