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3X3 giornata 3

La Juventus è l'anti-Napoli? L'Inter di Chivu come quella di Gasp: bisogna cambiare subito? Chi andrà più avanti in Champions? Il 3X3 di GOAL

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  • La Juventus è davvero l'anti-Napoli?
  • L'Inter di Chivu come quella di Gasp: bisogna cambiare subito? 

  • Chi andrà più avanti in Champions tra le italiane?

Tre domande a tre giornalisti di GOAL dopo la terza giornata di Serie A: le risposte di Antonio Torrisi, Marco Trombetta e Simone Gambino nel nostro 3X3.


  • Yildiz JuventusGetty Images

    LA JUVENTUS È L'ANTI-NAPOLI?

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  • "Ma siamo sicuri ci sia davvero una squadra anti-Napoli?"

    Antonio Torrisi: Ammesso, e qui bisogna davvero mettere le mani avanti, che ci sia un’autentica e consistente squadra anti-Napoli, cioè una formazione capace di tenere testa a quella di Antonio Conte da qui alla fine di una stagione lunghissima (non mancano i dubbi), la spensieratezza della Juventus può essere un buono punto di partenza per considerare i bianconeri un, se non il più interessante, avversario Scudetto degli azzurri. Certo è che fare un discorso del genere dopo la terza giornata, con gli occhi ancora 'freschi' della vittoria nel Derby d’Italia firmata Adzic, viene fin troppo facile. Per certi versi ingenuo.

    Sia chiaro: anche lo scorso anno si parlava di Juventus come anti-Inter. E anzi: anche due anni fa si discuteva della forza della squadra allora allenata da Allegri. In entrambi i casi l’epilogo non è stato felice. Bisogna pesare ambizioni e potenzialità di una formazione che fino alla fine della passata stagione non era certa della riconferma del proprio allenatore, quel Tudor adesso diventato spirito guida (ci vuole poco, nel calcio, per tornare a essere traghettatore), e che ha condotto un mercato condizionato dalla cessione, poi mai avvenuta, dell’attaccante titolare proprio di Juventus-Inter, Vlahovic, ricoperto di applausi appena due-tre settimane dopo i fischi di chi lo voleva lontano da Torino.

    Però c’è entusiasmo! Si, ma manca la consistenza in difesa. Però c’è Yildiz! Sì, ma c’è la Champions League in mezzo. Però, oh, c’è anche Adzic! Sì, ma il Napoli dà quelle vibes già note a Torino e che ricordano il secondo e il terzo anno di Conte sulla panchina della Juventus. Allora, come gli azzurri adesso, con tanti 'anti' per il titolo ad agosto e settembre, e nessuno (o quasi) dall’inverno in poi. È un po’ prestino, insomma, no?.

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  • FC Internazionale v Udinese Calcio - Serie AGetty Images Sport

    L'INTER DI CHIVU COME L'INTER DI GASP: BISOGNA CAMBIARE SUBITO?

  • "Cambiare Chivu sarebbe un errore... come lo è stato con Gasp"

    Marco Trombetta: Due sconfitte nelle prime tre giornate di campionato per l'Inter. Non succedeva da 14 anni. Era la stagione 2011-2012 e in panchina c'era Gian Piero Gasperini. E anche in quel caso ci fu di mezzo una sconfitta per 4-3, all'esordio contro il Palermo. Poi lo 0-0 in casa con la Roma e infine, per quanto riguarda il Gasp, il clamoroso e indimenticabile ko per 3-1 a Novara che gli fu fatale.

    Le analogie con l'Inter di Chivu ci sono e non soltanto dal punto di vista statistico. Quella di Gasp era una squadra in cerca di una nuova identità poco più di un anno dopo la vittoria del triplete. Così come quella di Chivu, al termine del ciclo Inzaghi e con due finali di Champions in tre anni alle spalle. Ripartire con idee e stimoli nuovi non è mai semplice, per questo motivo una partenza ad handicap può anche essere messa in conto. Ma fino a che punto? Con Gasperini la pazienza si esaurì subito, ma alla fine a coso portò?

    Nell'arco di quella stagione, l'Inter si affidò a Ranieri prima e Stramaccioni poi, concludendo il campionato al sesto posto in classifica e zero titoli aggiunti in bacheca. Nessuna scossa, nessuna inversione di tendenza. In questo momento ha poco senso lasciarsi prendere dalla fretta. Arrivare dopo Simone Inzaghi non sarebbe stato facile per nessuno, nemmeno per un allenatore più affermato. Cambiare subito Chivu sarebbe un errore, così come lo è stato, molto probabilmente, dare il benservito a Gasperini all'epoca.

    Bisogna dare il tempo all'Inter di diventare l'Inter di Chivu. Sconfessare subito la sua nomina non sarebbe da Marotta. E alla lunga potrebbe portare più danni che benefici.

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  • Rasmus Hojlund Fiorentina Napoli Serie AGetty

    CHI ANDRÀ PIÙ AVANTI IN CHAMPIONS TRA LE ITALIANE?

  • "Napoli e Juventus da Top 8, l'Inter non può commettere passi falsi"

    Simone Gambino: Le indicazioni che sono arrivate dal mercato e da questo primo scorcio di campionato lasciano pensare che le ambizioni del Napoli 2.0 targato Conte siano di assoluta grandezza. Il tecnico salentino ha convinto De Laurentiis a rompere il salvadanaio, uscendo fuori dagli schemi gestionali che hanno contraddistinto la sua presidenza, per cercare di lottare su tutti i fronti. Manchester è il primo banco di prova per gli azzurri: Conte ha cominciato a testare le nuove risorse (vedi Hojlund e Beukema, entrambi a segno a Firenze) da inserire nel cerchio della fiducia, in attesa che anche Lang, Gutierrez o lo stesso Lucca (fin qui unica nota stonata) possano essere considerati all’altezza dei titolarissimi. Se riuscirà a dosare le forze dei suoi uomini più importanti, visto anche il calendario non proibitivo, il Napoli potrebbe legittimamente ambire ad un posto tra le prime 8, fondamentale per evitare gli insidiosi spareggi di febbraio, dove ci si gioca il destino europeo nel giro di una settimana. E immaginare un Napoli almeno ai quarti di finale è assolutamente plausibile.

    Top 8 obiettivo sulla carta alla portata anche per la Juventus che, eccezion fatta per la trasferta di Madrid di fine ottobre, non ha particolari ostacoli nel suo tour continentale. Rispetto al Napoli, le cui certezze sono consolidate, i bianconeri stanno costruendo settimana dopo settimana la propria identità, grazie al lavoro fin qui ineccepibile di Tudor e alla crescita di un Yildiz sempre più al centro del villaggio juventino. Il turco ha dimostrato di esaltarsi nei momenti importanti e sui palcoscenici più prestigiosi e già lo scorso anno ha lasciato la sua firma anche in Europa: può essere lui uno dei protagonisti di questa Champions League. 

    Inevitabile qualche perplessità in più sulle chance di Inter e Atalanta, la cui dimensione al momento sembra essere nell’ampio range che va dalla nona alla ventiquattresima posizione, slot validi per qualificarsi agli spareggi. La squadra di Chivu non può permettersi passi falsi nei primi quattro impegni (Ajax, Slavia Praga, Union SG e Kairat), perchè il coefficiente di difficoltà salirà vertiginosamente da fine novembre in poi, quando dovrà affrontare in ordine Atletico Madrid, Liverpool, Arsenal e Borussia Dortmund. 

    Complicato anche il cammino dell’Atalanta di Juric, che dopo il battesimo di fuoco sul campo dei Campioni d’Europa in carica del PSG dovrà assolutamente fare punteggio pieno nel doppio impegno casalingo contro Club Brugge e Slavia Praga per coltivare speranze qualificazione. Il poker al Lecce non cancella i punti di domanda sull’Atalanta post-Gasp: dalla gestione Lookman alle condizioni di Scamacca ed Ederson, non mancano i casi da sciogliere. Facile pensare che la Serie A possa avere una chiara precedenza nella testa di Juric.

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