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Eric Choupo-Moting points Bayern Munich PSG Champions League 2022-23Getty

La grande occasione di Choupo-Moting: da riserva di Lewandowski a insostituibile del Bayern Monaco

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Nell’estate 2018 il Paris Saint-Germain è alla ricerca di un giocatore che possa completare il reparto d’attacco stellare a disposizione di ThomasTuchel. C’è Kylian Mbappé, c’è Neymar, ovviamente Angel Di Maria ed Edinson Cavani. Quattro che già da soli compongono un asse da mettere i brividi alle difese. In più ci sono i giovani Nkunku e Diaby, c’è ovviamente Julian Draxler. Quando il mercato è agli sgoccioli, il nuovo allenatore, appena insediatosi, chiede un ulteriore rinforzo, un uomo d’area che possa dar riposo a Cavani, con il tasso tecnico adeguato per far parte della rosa.

Viene accontentato, a costo zero. Il 31 agosto 2018, al Parc des Princes, viene ufficializzato l’acquisto di Eric Maxim Choupo-Moting, che pochi mesi prima vestiva la maglia dello StokeCity ed era appena retrocesso dalla Premier League alla Champions. In molti si sono chiesti che cosa ci facesse un giocatore che a 29 anni non aveva mai raggiunto grandi traguardi in una squadra stellare all’ombra della Tour Eiffel.

Sono passati cinque anni e oggi che il camerunense ha 34 anni è più facile dare una risposta a questa domanda: perché aveva tutti i mezzi per poter fare bene a Parigi. Come sta dimostrando di averli al BayernMonaco, dove si è ritrovato ad essere l’erede di Robert Lewandowski, dopo esserne stato la riserva. E dopo aver vissuto davvero sulle montagne russe per tutta la carriera.

  • ERIC MAXIM CHOUPO MOTING MAINZGetty Images

    MAINZ, L’ESPLOSIONE

    In Germania il nativo di Amburgo faceva parlare di sé già da adolescente. Ha fatto parte delle nazionali giovanili tedesche, arrivando fino all’under-21, anche se poi dall’autunno del 2010 ha deciso di sposare la causa del Camerun, paese d’origine del papà.

    Vestiva la maglia dell’Amburgo (e sì, è passato anche dal St. Pauli per un anno), ma con la squadra della sua città non ha mai avuto l’occasione di giocare in prima squadra e mettersi in luce. È andato in prestito al Norimberga nella stagione 2009/10 segnando pure uno dei gol decisivi nello spareggio salvezza contro l’Augsburg. Tornato all’Hsv, ha fatto un anno di panchina prima di passare al Mainz.

    Lì ha incontrato ThomasTuchel, che per renderlo protagonista non ci ha pensato due volte: lo ha alternato tra la fascia sinistra e il centro dell’attacco, ripagato in entrambe le posizioni con un totale di dieci gol stagionali, la sua prima doppia cifra. Si sarebbe ripetuto nel 2013/14 e non ha fatto tre di fila solo perché in mezzo ha dovuto far i conti con la rottura del menisco.

    “Non ho mai visto un attaccante così completo in trent’anni di calcio tra quelli con cui ho lavorato: non c’è niente che non possa fare”, diceva di lui ChristianHeidel, direttore sportivo del Mainz.

    Con l’addio di Tuchel a fine anno anche Choupo-Moting ha deciso di cambiare aria, volando allo Schalke 04 per giocare anche la Champions League. Tre anni in chiaroscuro, poi il passaggio in Premier League. La retrocessione con lo Stoke. E d’improvviso, Parigi. Chi se l’aspettava.

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  • PARIGI, IL SOGNO

    “Poteva arrivare molto prima in un grande club, considerando i suoi mezzi”, aveva detto di lui DieterHecking, che lo ha allenato al Norimberga.

    Ci ha pensato ThomasTuchel, a 29 anni, a offrirgli la chance più grande della sua vita. Mainz, Schalke, Stoke, Psg. Un percorso quasi nonsenso, almeno visto in quel momento. Al Parc de Princes il camerunense sapeva di arrivare come riserva ed effettivamente tale è stato. Un migliaio di minuti, che han permesso di tirare il fiato ai titolari, tre gol segnati e uno sbagliato che è diventato virale in tutto il mondo — contro lo Strasburgo, praticamente fermando col sinistro sulla linea la corsa della palla diretta in porta e non riuscendo a rimediare al danno con il destro.

    In ogni caso, come nel suo spirito, ci ha riso su ed è andato avanti. A Parigi aveva firmato un biennale che lo avrebbe liberato alla fine del 2020, ma a causa dello stop dovuto al Covid ha prolungato il contratto di due mesi rispetto alla scadenza. Non voleva infatti mancare le Final Eight di Champions League a Lisbona ad agosto, dove ha anche segnato un gol che molti tifosi parigini ancora oggi reputano tra i più importanti della propria storia, nel quarto di finale contro l’Atalanta: il 2-1 al novantesimo che ha chiuso l'incredibile rimonta.

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  • BAYERN, LA RISERVA PERFETTA

    “Se non puoi batterli, unisciti a loro”. È probabilmente il pensiero che è maturato nella testa del camerunense nell’ottobre 2020, dopo aver perso la finale del Da Luz proprio contro il Bayern Monaco. Un anno di contratto, con un compito piuttosto chiaro: fare la riserva di Robert Lewandowski. Che più o meno è come essere il secondo portiere in diversi casi. Ovvero: si gioca solo quando il primo è squalificato o infortunato.

    A Choupo, però, è sempre sembrata una buona condizione in cui stare. Specialmente considerando la fiducia che HansiFlick riponeva in lui spesso e volentieri anche schierandolo nei finali di partita. Dopo nove gol in 1200 minuti il primo anno, è arrivato un rinnovo biennale fino al 2023.

    Tutti erano felici di averlo in rosa: i compagni, per il buonumore che porta. L’allenatore, perché non si lamenta se non gioca e offre sempre il suo contributo. La dirigenza, per il basso costo. E soprattutto la sua socialità e il suo essere poliglotta - parla fluentemente tedesco, inglese, francese e spagnolo - aiutano l’inserimento in spogliatoio dei nuovi arrivi. Un collante ideale, che segna al momento del bisogno. Cosa chiedere di più? Forse dei gol in Champions League nel momento in cui il polacco si fosse fermato.

    Contro il Psg ai quarti di finale ne ha fatti due. Non sono bastati per passare, ma hanno fatto sviluppare nelle stanze di Säbener Straße una convinzione: giocasse con continuità, potrebbe segnarne venti a stagione in scioltezza.

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  • L’INATTESO INDISPENSABILE

    Dopo i 7 gol in 6 partite tra ottobre e novembre, Serge Gnabry aveva scherzato dicendo che il segreto erano i capelli, perché da quando s’è fatto biondo Choupo-Moting ha iniziato a vedere la porta con continuità. Fino a metà ottobre era un gregario, un uomo da tenere in considerazione per i finali di gara, un’alternativa tattica. D’improvviso si è ritrovato insostituibile.

    Dopo la cessione di Lewandowski non sembrava lui il principale deputato a segnare i gol lasciati per strada dal polacco, considerando l'arrivo di Mané, ma anche la presenza di Gnabry, Sané, Müller. Invece chiamato in causa ha risposto nel migliore dei modi. Nagelsmann non può fare a meno del suo attaccante princiipe, che a 34 anni sta vivendo la miglior stagione della sua carriera con 17 gol già all’attivo e altri che sono in arrivo. E quando non c’è, si sente eccome.

    A inizio marzo si è meritato un rinnovo di un anno con ingente aumento dello stipendio, il segnale che da riserva è diventato indispensabile.

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  • IL MANCATO TRASFERIMENTO AL LECCE

    E pensare che nell’agosto 2019, dopo un solo anno al Psg, Eric Maxim Choupo-Moting poteva diventare un calciatore del Lecce neopromosso in Serie A. Il club salentino aveva raggiunto un accordo con i parigini, parla con il giocatore che sembrava ben disposto, per la più classica delle operazioni last-minute.

    gianlucadimarzio.com racconta di un incontro in programma al termine di Psg-Tolosa (del 25 agosto) tra l’allora direttore sportivo Meluso e il giocatore, che era in panchina. Sembrava ci potessero essere i presupposti per un prestito, invece all’improvviso Cavani si infortuna, Choupo-Moting entra al suo posto e fa doppietta.

    Il Psg se lo tiene, il Lecce si consola con Babacar. La storia cambia. Forse non sarebbe mai arrivato al Bayern, forse sarebbe diventato idolo in Serie A. Non lo sapremo mai. A Monaco, comunque, ringraziano la sorte.

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