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Albert Riera GFXGetty GOAL

La carriera di Riera: dal Liverpool e i successi col Galatasaray alla vicenda poker all'Udinese

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Montagne russe e sliding doors. Alti e bassi. Momenti indimenticabili che si alternano ad istanti da cancellare. Fatti che cambiano - in un modo o nell'altro - per sempre la vita e la carriera di un calciatore.

Da un estremo all'altro. In pochi anni Albert Riera è passato dal periodo d'oro sotto la Kop ad Anfield alla risoluzione del contratto con l'Udinese per colpa del poker, fino all'episodio della conferenza stampa interrotta nel giorno della sua presentazione all'Olimpija Ljubljana, con lo stesso spagnolo costretto ad abbandonare la sala su 'invito' del tifo organizzato dopo l'irruzione in conferenza stampa: "Non sei il benvenuto qui".

Un giramondo del pallone, partito dalla sua Manacor, nelle Isole Baleari, prima di iniziare una lunga carriera in Europa tra Francia, Inghilterra, Grecia, Turchia, Italia e Slovenia, l'ultimo Paese in cui ha militato da calciatore e dove oggi ricopre il ruolo di allenatore.

Talentuoso quanto senza filtri. Un carattere sopra le righe ne ha condizionato la carriera con un paio di dichiarazioni che hanno cambiato il corso degli eventi e la sua storia. Non un calciatore banale, in campo e davanti i microfoni, come dimostrato nel corso del lungo percorso dalla Isole Baleari a Lubiana, dove oggi allena.

  • DAGLI ESORDI ALLA CHAMPIONS LEAGUE

    Nato nel 1982, Albert Riera muove i primi passi sui campi da calcio proprio nelle Isole Baleari, nelle giovanili del Manacor, la squadra della sua città natale.

    Il suo talento emerge sin da giovanissimo e il Maiorca non se lo lascia scappare. Riera entra a far parte del settore giovanile del club e fa tutta la trafila fino al debutto in Liga in 25 febbraio 2001, nel in casa del Racing Santander.

    È la stagione del record del Maiorca, che arriva al terzo posto e conquista il miglior piazzamento di sempre nel campionato spagnolo. Riera ha 19 anni e realizza un goal nelle tre gare in cui viene mandato in campo.

    L'inizio di un lungo percorso che lo porterà gradualmente a diventare un titolare della prima squadra.

    Nell'annata successiva fa la spola tra la formazione B e la prima squadra, con cui totalizza sette presenze e un goal in Liga e tre apparizioni in Champions League, in cui debutta ad Atene contro il Panathinaikos il 19 settembre 2001.

    La stagione 2002/2003 è quella del definitivo salto tra i 'grandi'. Riera entra stabilmente tra i titolari del Maiorca collezionando 35 presenze in campionato e disputa la finale di Coppa del Re vinta dal club delle Baleari in finale contro il Recreativo Huelva.

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  • Albert Riera Manchester City FA Cup 03202006Getty

    IL BORDEAUX E LA PREMIER LEAGUE

    L'exploit con il Maiorca attira l'attenzione di molti club spagnoli e stranieri. I primi a mettere gli occhi su Riera sono Deportivo La Coruna e Atletico Madrid, ma è a sorpresa il Bordeaux a spuntarla.

    L'impatto con la Ligue 1 è subito positivo con Riera che riesce a lasciare presto il segno. In campionato colleziona 2 goal in 32 presenze, ma è in Europa che si trasforma in un goleador e trascinatore: sono 5 le reti in dieci gare dei girondini fino ai quarti di finale di Coppa UEFA.

    A sorpresa, nell'annata successiva perde lo status di titolare e viene utilizzato col contagocce, totalizzando nella stagione 2004/2005 21 presenze in Ligue 1 con due goal.

    Nell'estate successiva decide di tornare in Spagna e firma con l'Espanyol. L'esperienza in Catalogna non è fortunata: Riera è fuori dai piani del tecnico Miguel Angel Lotina e dopo aver collezionato solo quattro presenze da titolare si trasferisce nella finestra invernale di mercato al Manchester City.

    La prima avventura in Premier sarà tutt'altro che memorabile: con un goal in 15 presenze, Riera non riesce a convincere i 'Citizens' a riscattarlo. Il club britannico non esercita il diritto e il calciatore di Manacor torna all'Espanyol.

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  • L'EXPLOIT CON L'ESPANYOL

    Il cambio della guida tecnica all'Espanyol con l'arrivo di Ernesto Valverde, cambia lo scenario per Albert Riera, che riesce a scalare le gerarchie e conquistare un posto da titolare.

    Ma ancora una volta è in Coppa UEFA che arriva il percorso più sorprendente. Dopo i quarti con il Bordeaux, questa volta Riera va vicinissimo al trofeo con il secondo posto dopo la sconfitta in finale contro il Siviglia.

    Una questione di centimetri o meglio metri. Undici per l'esattezza, quelli che dividono il dischetto dalla linea di porta. L'Espanyol si arrende solo al termine della lotteria dei rigori nel derby spagnolo.

    Medaglia d'argento anche in Supercoppa di Spagna, dove arriva la sconfitta nel doppio confronto con il Barcellona.

    All'inizio della stagione successiva, quella 2007/2008, prosegue l'ascesa di Riera ma un brutto risultato nel secondo turno di campionato e le successive dichiarazioni contro Ernesto Valverde, la dirigenza e una parte della tifoseria portano a una rottura con il tecnico e l'ambiente.

    Riera perde i gradi di titolare e viene relegato in panchina per tutto il resto della stagione.

    Una condizione che causa la mancata convocazione per gli Europei 2008, vinti proprio dalla Spagna, dopo aver partecipato a tutto il percorso di qualificazione per la competizione continentale, segnando un goal contro la Danimarca.

  • Albert Riera LiverpoolGetty

    I FASTI COL LIVERPOOL

    L'esperienza all'Espanyol giunge ai titoli di coda. L'addio, però, matura solo nelle ultime ore del calciomercato estivo. È l'1 settembre 2008 quando Riera passa al Liverpool per 8 milioni di sterline. Sceglie la maglia numero 11 e debutta nel successo per 2-1 ad Anfield contro il Manchester United.

    Il primo goal arriva il 18 ottobre nel 3-2 sul Wigan, a cui si aggiunge quello in Champions League contro il PSV Eindhoven.

    Il bottino dello spagnolo aumenterà nelle settimane più tardi in FA Cup contro il Preston North End e contro l'Aston Villa, il 22 marzo 2009, quando segna con un tiro al volo sul rinvio lungo di Pepe Reina.

    Anche la seconda stagione inizia col piede giusto ma l'idillio con il Liverpool finisce a metà annata, ed esattamente il 18 marzo 2010.

    "Non ha mai risolto un problema con un giocatore parlando con lui" dichiara riferendosi al suo allenatore Rafa Benitez.

    Viene così inserito nella lista dei cedibili: su di lui piombano CSKA e Spartak, con quest'ultimo club che presenta una proposta ufficiale che però non si concretizza. Per la separazione è solo una questione di tempo: l'esperienza con i 'Reds' si conclude dopo sole due annate ma con un bottino di 5 goal e 9 assist in 56 presenze.

    Due anni in cui riuscì a conquistarsi la simpatia dei tifosi del Liverpool, prima dell'addio.

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  • Melo_RieraGetty Images

    LA GRECIA, I SUCCESSI COL GALATASARAY E LA RISSA CON FELIPE MELO

    Niente Russia per Riera. Il 23 luglio 2010, l'Olympiakos annuncia di aver ingaggiato lo spagnolo a titolo definitivo per 4 milioni di euro più 2 di bonus. Il calciatore di Manacor firma un contratto di quattro anni a 2,5 milioni di euro.

    A volerlo è a sorpresa il suo ex allenatore dei tempi dell'Espanyol Ernesto Valverde. Riera diventa uno degli acquisti più costosi della storia del calcio greco, ma la scelta si rivela vincente.

    Riera è tra i protagonisti della vittoria della Super League greca da parte dell'Olympiakos: per l'ex Liverpool si tratta del primo titolo in carriera in campionato.

    Le ottime prestazioni in Grecia spingono il Galatasaray a puntare su di lui: l'avventura nella terra ellenica durerà poco più di un anno, prima del passaggio in Turchia.

    Riera è titolare fisso nel percorso che porterà alla vittoria dl campionato della squadra di Istanbul.

    Nel finale di stagione, lo spagnolo è protagonista di una vicenda fuori dal campo con il compagno di squadra, l'ex Juventus e Fiorentina Felipe Melo.

    A pochi giorni dall'inizio dei playoff, i due arrivano alle mani e si prendono a pugni, costringendo il tecnico Fatih Terim a on convocarli per motivi disciplinari in occssione dell'ultima sfida di regular season, l'8 aprile contro il Manisaspor.

    Nella stagione successiva, l'arrivo di Nordin Amrabat complica i piani di Riera, che viene schierato qualche metro più indietro sulla corsia mancina, una posizione che non gli è particolarmente congeniale.

    Vincerà il secondo titolo di fila, oltre a una Coppa di Turchia e Supercoppa di Turchia, prima dell'addio con ben cinque trofei in bacheca nel gennaio 2014. Le parti raggiungono l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto e si separano.

  • L'UDINESE E LA RISOLUZIONE PER IL POKER

    Dopo un paio di mesi di allenamenti individuali, arriva l'opportunità Udinese. Albert Riera firma il contratto con il club friulano con validità dal 1° luglio e uno con il Watford, sempre di proprietà della famiglia Pozzo, fino al termine della stagione.

    Nella terza esperienza in Inghilterra, ma questa volta in Championship, segnerà un solo goal e sarà protagonista più per la condotta che per le prestazioni in campo.

    Riera viene espulso nel match contro il Charlton per doppia ammonizione, ma poi non accetta la decisione dell'arbitro e alza i toni: verrà fermato per due turni.

    In estate si trasferisce all'Udinese ma non riesce ad esordire prima di un clamoroso episodio che accade a novembre.

    In occasione della sfida contro il Chievo Verona, Riera non si presenta allo stadio - seppur infortunato - per partecipare ad un torneo di poker a Perla di Nova Gorica, in Slovenia.

    Il calciatore porta a casa 3.550 euro, classificandosi secondo al tavolo finale della tappa del Dsp Rewind, dopo ben 12 ore al tavolo verde.

    Un fatto che scatena la furia del club, dopo che il calciatore si era allenato non più di dieci volte agli ordini di Stramaccioni e poche settimane prima, esattamente il 24 ottobre, aveva scritto sui social: "Il Galatasaray è stato il miglior club in cui sono stato, l’Udinese il peggiore".

    Troppi infortuni, destinazioni rifiutate fino alla storia del poker come la goccia che fa traboccare il vaso. A fine novembre arriva l'addio: senza nemmeno aver debuttato, Riera saluta l'Udinese, che comunica la risoluzione anticipata dell'accordo che legava le parti.

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  • IL RITIRO, L'ALLENATORE E LA CONFERENZA INTERROTTA

    Il 5 marzo 2015, Albert Riera torna a casa. È il Maiorca ad ingaggiarlo e fargli firmare un contratto di un anno e mezzo.

    Ma poche settimane più tardi, ed esattamente a maggio, l'ex Liverpool è già sottoposto a procedimento disciplinare da parte del club dopo aver dichiarato che avrebbe più giocato fino a quando in panchina ci sarebbe stato Miquel Soler. Un altro episodio che lo costringe a cambiare aria.

    A settembre Riera sbarca a sorpresa in Slovenia. Ad annunciare ufficialmente il suo ingaggio il 14 settembre 2015 è lo Zavrc, dove resterà fino a gennaio successivo.

    Poi il trasferimento al Koper, l'ultima squadra prima di appendere gli scarpini al chiodo.

    A Capodistria inizia a lavorare dietro la scrivania, inizialmente come assistente del direttore sportivo. Poi, nel 2018, dopo l'annuncio ufficiale del ritiro, inizia a studiare da allenatore, ottenendo il patentino UEFA pro nel 2019.

    Ad agosto dello stesso anno torna al Galatasaray per entrare a far parte dello staff di Fatih Terim, il suo allenatore proprio durante l'esperienza ad Istanbul.

    A luglio scorso la prima chiamata da primo allenatore: è l'Olimpia Lubiana, in Slovenia, ad affidargli la guida tecnica.

    Ma la nuova avventura comincia subito male. Non contenti della decisione della proprietà di esonerare il predecessore Robert Prosinecki, i rappresentati del tifo organizzato interrompono la conferenza stampa e costringono Riera a lasciare la sala.

    "Tu non sei il benvenuto qui".

    Uno spiacevole episodio che però non ha impedito allo spagnolo di sedersi sulla panchina del club sloveno e di iniziare il nuovo percorso da allenatore.

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