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Cristian Chivu Inter 2025-2026Getty Images

L'Inter cerca l'identità tattica, Chivu tra cambiamento ed eredità di Inzaghi: bivio tra rivoluzione e transizione, Juventus e Ajax il banco di prova

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L’Inter di Chivu è attesa a una doppia sfida ad alta tensione dopo la sconfitta contro l’Udinese.

Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, i nerazzurri dovranno affrontare la Juventus in campionato e l’Ajax in Champions League, due partite che rischiano di indirizzare la stagione già a inizio settembre. 

La società ha confermato piena fiducia al tecnico rumeno ma il tema centrale resta l’identità tattica: Chivu spinge per un cambiamento radicale, mentre il gruppo, rimasto sostanzialmente invariato, è abituato allo stile consolidato dell’era Inzaghi. 


La necessità di trovare risposte rapide rende lo scontro con i bianconeri un vero crash test, con l’ombra di un percorso in Champions particolarmente complicato sullo sfondo.

  • CALENDARIO E PRESSIONE

    La sconfitta con l’Udinese non ha compromesso i piani stagionali ma, sottolinea Il Corriere dello Sport, ha inevitabilmente aumentato la pressione sul nuovo allenatore. 

    La trasferta allo Stadium contro la Juventus potrebbe già lasciare un solco in classifica, con il rischio di ritrovarsi a sei punti di distacco dai bianconeri. 

    Pochi giorni dopo l’Inter volerà ad Amsterdam per affrontare l’Ajax nella gara inaugurale di Champions: un passo falso significherebbe dover rincorrere punti preziosi nelle partite contro avversarie come Liverpool, Arsenal, Atletico Madrid e Borussia Dortmund

    A rendere più complessa la situazione è anche la gestione della rosa, che Chivu potrà avere al completo solo alla vigilia del match di Torino, con Lautaro atteso ad Appiano Gentile appena prima della partenza.

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  • SOSTEGNO DELLA SOCIETÀ

    Nonostante il momento delicato, il club ha ribadito totale fiducia in Chivu. L’operazione di mercato che ha portato Akanji in nerazzurro all’ultimo giorno di trattative va letta in questa direzione. 

    Se numericamente il difensore ha preso il posto di Pavard, tecnicamente viene considerato un miglioramento, sia in viale Liberazione sia ad Appiano Gentile. 

    Il rinforzo non basta però a sciogliere il nodo più rilevante: quale debba essere il vero “abito” dell’Inter di oggi.

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  • IDENTITÀ TRA PRESENTE E PASSATO

    Il Corriere dello Sport evidenzia come la squadra si trovi sospesa tra due anime

    Da un lato resta il nucleo forte ereditato da Inzaghi, abituato a risalire il campo con il palleggio e a sfruttare la qualità tecnica dei singoli. 

    Dall’altro c’è la volontà di Chivu di introdurre principi nuovi, come una maggiore verticalità, un recupero palla alto e rapido e la possibilità di variare sistema di gioco sia durante la gara sia da un match all’altro. 

    La domanda è se gli attuali interpreti, con caratteristiche specifiche, possano adattarsi a questa trasformazione, oppure se la memoria tattica del passato resti troppo radicata.

  • BIVIO TRA RIVOLUZIONE E TRANSIZIONE

    Un cambiamento netto sarebbe stato forse più agevole con un rinnovamento profondo della rosa. 

    Non essendo avvenuto, la sfida diventa capire se il processo possa comunque essere attuato in tempi brevi o se sia necessario puntare su una transizione più graduale. 

    Il rischio, sottolinea il quotidiano, è quello di alternare prove scintillanti, come nella vittoria sul Torino, a prestazioni più spente, come quella con l’Udinese, senza mai trovare continuità.

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  • LA PROVA DEL NOVE

    Per questo la partita contro la Juventus rappresenta una tappa cruciale. Non solo per la classifica, ma anche per verificare se l’Inter di Chivu possa già esprimere una propria identità riconoscibile. 

    Il tecnico può ancora contare sul fattore tempo: rispetto ad alcune rivali europee, escluse le avversarie di campionato come la Juventus, i nerazzurri hanno avuto due settimane in meno di preparazione, e il divario potrebbe ridursi naturalmente con il proseguire della stagione. 

    Ma la necessità di dare risposte immediate non può più essere rinviata.