"Quando mancavano 9 partite siamo andati in ritiro a Marbella, in Spagna. Ci ha detto: «Possiamo vincere tutte le gare che rimangono e andare diretti in Serie A. Se ci credete voi, possiamo farcela». E in effetti da quel giorno abbiamo fatto più punti di tutti. Quel momento ci ha dato la forza mentale per fare ciò che abbiamo fatto. Quando sono arrivato al Como, lui c’era già come giocatore.Mi sono detto «cavolo, adesso conosco Fàbregas». Fin da subito è stato bravissimo nel calarsi del ruolo di allenatore, ci ha sempre detto di essere stato allenato dai migliori, e li ha studiati. Alla fine, perché non imparare da Guardiola?! O da tutti gli altri che ha avuto: Mourinho, Conte, Wenger, Vilanova e tutti gli altri. Ha dimostrato grande qualità anche da allenatore.Abbiamo fatto tante riunioni perché lui voleva apprendere, prima di tutto, sapendo che era il primo anno come allenatore. Conosceva già la maggior parte di noi. È stato molto disponibile, dentro e fuori dal campo: ci ha sempre dato una grande mano e soprattutto consigli su qualunque cosa. Si è visto: è andato oltre il campo, diventando fondamentale pure fuori".