L'Atalanta, con il capolavoro del Maradona, ha dimostrato di essere ad un livello superiore che al Napoli, per ragioni di tempo, di progettualità e di uomini, non può ancora appartenere. La squadra di Conte è una creatura che ha sì mantenuto una buona ossatura della squadra che ha vinto lo Scudetto due anni fa, ma ha inserito giocatori differenti e soprattutto sta sviluppando una tipologia di calcio differente secondo i dettami del tecnico salentino.
Dall'altro lato vediamo un'Atalanta al nono anno di gestione targata Gian Piero Gasperini, contraddistinta dall'impressionante capacità di alzare sempre e comunque l'asticella. Stiamo parlando di una squadra che solamente sei mesi fa ha vinto il secondo trofeo europeo per ordine d'importanza acquisendo ancora più consapevolezza, ma soprattutto uno status differente, che oggi il Napoli non ha.
La Dea, ieri, ha dominato inserendo il capocannoniere del campionato solamente nell'ultimo quarto d'ora di gioco e insieme a lui dalla panchina è entrato anche Samardzic, mentre a disposizione c'era anche Zaniolo. L'Atalanta ha un'identità di gioco unica, capace di mandare in tilt qualsiasi sistema di gioco avversaio, ma ciò che non deve passare inosservato è l'impressionante numero di soluzioni che i bergamaschi hanno dalla trequarti in su. Roba da big, fatta e finita