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Campionato 04-05 HDGOAL

L'assurda Serie A 2004/2005: Roma e Lazio ad un passo dalla B, due retrocesse con oltre 40 punti

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Uno dei campionati di Serie A più incredibili e folli degli anni Duemila è stato senza dubbio quello della stagione 2004/05. Se al vertice della classifica il duello fra Juventus e Milan si risolse in favore dei bianconeri di Capello (che si vedranno tuttavia revocato il titolo dopo Calciopoli), è la lotta per non retrocedere ad animare diverse piazze prestigiose.

A 180 minuti dalla fine del torneo sono coinvolte ancora 13 squadre, su tutte le due romane, con Lazio e Roma che rischiano la discesa in B. Alla fine, le ultime partite ad alta tensione in cui non mancheranno le polemiche e le sviste arbitrali (che in alcuni casi le faranno rientrare i match nel fascicolo di Calciopoli) determineranno la salvezza di giallorossi e biancocelesti e la retrocessione di Brescia e Bologna (allo spareggio) assieme all'Atalanta.

  • IL CALCIOMERCATO: JUVENTUS REGINA DEGLI ACQUISTI

    Mentre in Inghilterra il calciomercato estivo 2004 viaggia su cifre stellari, con i passaggi di Rooney dall'Everton al Manchester United per 44 milioni di euro, e quello di Ricardo Carvalho dal Porto al Chelsea per 30, in Italia è la Juventus di Fabio Capello a fare la parte del leone.

    La celebre "Triade" composta da Moggi, Giraudo e Bettega, si affida a tre nomi per alzare il valore assoluto della squadra campione d'Italia nel 2002/03. In difesa si punta su Fabio Cannavaro, scaricato dall'Inter e approdato a Torino per 10 milioni di euro, valutazione che viene data al giovane portiere Fabian Carini, che fa il percorso inverso e va ai nerazzurri. In attacco invece il colpaccio è quello dello svedese Zlatan Ibrahimovic, acquistato dall'Ajax per 19.

    Ma l'operazione più importante riguarda il centrocampo: la trattativa per portare a Torino 'Il Puma' Emerson dalla Roma è lunga e complessa, ma alla fine l'operazione viene chiusa per 25 milioni.

    Il club che in assoluto investe di più è però la Fiorentina dei Della Valle: 7 milioni per la comproprietà di Miccoli dalla Juve, 6 milioni e 300 mila per Ujfalusi dall'Amburgo, 5 per Dainelli dal Brescia e altre sei comproprietà: 3 e 2,5 milioni costano quelle di Chiellini e Maresca, anch'essi dalla Juve, due milioni e mezzo quelle di Obodo dal Perugia e di Jorgensen dall'Udinese, una e mezzo quella di Donadel dalla Sampdoria, 900 mila euro quella di Valdes dal Bari, poi ceduto a gennaio al Lecce.

    Presi anche Nakata dal Parma (2 milioni e 400 mila euro), Maggio dal Vicenza (un milione e 700 mila) e a gennaio le punte Bojinov dal Lecce (13 milioni) e Pazzini dall'Atalanta (6). Dal Real Madrid giunge in prestito ai toscani pure Portillo, che già a gennaio però farà ritorno ai Blancos. In tutto uno sbilancio di mercato di poco meno di 50 milioni di euro. Lo sforzo economico non sarà ripagato dal rendimento, visto che i viola si salveranno solo nel rush finale.

    Pochi i movimenti dell'Inter, con Moratti stranamente moderato nelle spese: oltre al già citato Carini, arrivano alla Pinetina il difensore argentino Burdisso (5 milioni al Boca Juniors) e il brasiliano Ze Maria dal Perugia (un milione e 800 mila euro). Le altre sono operazioni oculate: Veron arriva in prestito dal Manchester United, Cambiasso, Davids e Mihajlovic a costo zero rispettivamente da Real Madrid, Barcellona e Lazio.

    Pochi movimenti, ma di sostanza, anche per il Milan. I rossoneri puntano in difesa sul gigante olandese Stam, che arriva dalla Lazio per 10 milioni e mezzo, e sugli innesti a parametro zero di Dhorasoo dal Lione e Crespo dal Chelsea.

    Le difficoltà economiche interessano soprattutto Roma e Lazio. I giallorossi si privano di due pedine fondamentali come Samuel (ceduto al Real Madrid per 23 milioni) ed Emerson (che passa come detto alla Juve) e investono 9 milioni su Matteo Brighi, che viene però girato in prestito al Chievo in cambio di Simone Perrotta e 7,2 milioni.

    In difesa c'è comunque l'importante innesto di Mexes (7 milioni dall'Auxerre, che arriva dopo una dura battaglia legale) e quello di Matteo Ferrari dal Parma (5 milioni e mezzo), in attacco si punta sull'egiziano Mido (6 milioni dall'Olympique Marsiglia), che si rivelerà un flop e sarà ceduto a gennaio al Tottenham. L'attivo di mercato per la Lupa sarà di 13,3 milioni.

    I biancocelesti, con il nuovo presidente Claudio Lotito, fanno operazioni low cost. L'arrivo più importante è il ritorno di Paolo Di Canio, mentre tramite prestiti raggiungono la capitale anche i gemelli Antonio ed Emanuele Filippini, i difensori Siviglia e Talamonti, Christian Manfredini e l'esperto Dino Baggio.

    Operazioni oculate sono anche le compartecipazioni di Rocchi e Pandev in attacco e il riscatto della compartecipazione di Dabo a centrocampo. Ampia la lista dei partenti: oltre a Stam e Mihajlovic, di cui si è già parlato, salutano Roma anche Favalli, Colonnese e Gottardi fra i difensori, Albertini, Castromán e Fiore fra i centrocampisti e Corradi e Claudio López fra le punte.

    Fra gli altri club da segnalare il ritorno in Serie A di Gianfranco Zola, confermato dal Cagliari dopo esser stato protagonista della promozione dei sardi dalla Serie B.

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  • IL GIRONE DI ANDATA: JUVE CAMPIONE D'INVERNO

    La prima giornata di campionato si gioca il 12 settembre 2004. La nuova Juventus di Fabio Capello parte a razzo e dopo 3 turni è già in testa solitaria alla classifica a punteggio pieno, dopo aver battuto Brescia (col primo acuto italiano di Ibrahimovic), Atalanta e Sampdoria. In tutto 8 goal, senza subirne nemmeno uno.

    Il ritmo dei bianconeri è altissimo, e dopo 7 giornate li inseguono il Milan, con il sorprendente Lecce di Zeman a -5. Un gradino più in basso molto bene anche il Chievo a -6. Invece è già staccata l'Inter di Mancini, che si trova a -8 come il Messina.

    Intanto, mentre il neopromosso Cagliari si porta a centro classifica grazie alla classe di Gianfranco Zola, ai goal di Suazo e alle giocate in velocità di Mauro Esposito e Langella, nella parte medio bassa della graduatoria iniziano ad essere invischiate anche le due romane, che vivono una stagione molto travagliata.

    Nona la Roma, a pari merito con Bologna, Brescia e Sampdoria, con 5 lunghezze dall'ultimo posto occupato dall'Atalanta, che ha già sostituito in panchina Rudi Völler con Gigi Delneri, addirittura 13ª la Lazio di Domenico Caso, con 4 lunghezze di margine dall'ultima piazza.

    Intanto alla 10ª giornata c'è la prima battuta d'arresto della capolista: la Juventus di Capello cade al Granillo contro la Reggina, e il Milan di Ancelotti inizia a rosicchiare punti. La Vecchia Signora, comunque resiste e il 16 gennaio 2005 è campione d'inverno con 2 lunghezze di vantaggio sui rivali rossoneri e 10 sull'Udinese di Luciano Spalletti, risalita al 3° posto dopo un avvio lento.

    In coda arrancano l'Atalanta, ultima con 11 punti, il Siena, penultimo a 17, Brescia e Palermo a 19 e il terzetto composto da Bologna, Chievo (in calo dopo il bell'avvio) e Messina a quota 21. La Roma si è risollevata ed è 8ª con 27 punti, la Lazio 11ª con Fiorentina e Livorno a 23 e ha cambiato allenatore: Papadopulo è subentrato a Caso alla 17ª dopo il pesante k.o. per 3-0 al Friuli con l'Udinese.

    Nessuno può comunque prevedere in quel momento l'enorme bagarre che si realizzerà a fine torneo.

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  • TITOLO ALLA JUVE (REVOCATO) E BAGARRE SALVEZZA

    Il girone di ritorno inizia con un po' di cadute al vertice della classifica. Il primo a compiere un doppio passo falso è il Milan, che cade al Picchi con il Livorno e a San Siro con il Bologna, ma anche la Juve lo segue e nei turni successivi è sconfitta a sua volta al Delle Alpi dalla Sampdoria e al Barbera dal Palermo.

    Alla 25ª potrebbe esserci lo snodo della stagione: la Juventus impatta infatti 0-0 a Messina, mentre il Milan supera in extremis a San Siro il Cagliari per 1-0 (goal di Serginho) e aggancia i rivali in vetta a quota 54.

    Si annuncia un testa a testa per il titolo. Nelle successive 5 sfide, infatti, le due squadre viaggiano allo stesso ritmo: quattro vittorie e un pareggio per entrambe. I rossoneri cadono infatti al Franchi con il Siena, mentre i bianconeri la settimana seguente perdono il Derby d'Italia con l'Inter.

    Intanto nelle posizioni di centro e bassa classifica si profila quella che sarà poi una grossa bagarre finale. Dal Messina, 7° con 44 punti, al Brescia, terzultimo con 35, sono appena 9 i punti di distacco. In mezzo alla lotta per la permanenza nel massimo campionato continuano ad esserci naturalmente anche Roma e Lazio.

    I giallorossi il 13 marzo, dopo il k.o. con il Cagliari, il terzo di fila, hanno sostituito Delneri con la leggenda Bruno Conti, responsabile del settore giovanile. Il quarto allenatore stagionale (conteggiando anche l'addio di Prandelli ad inizio anno per motivi personali) è indicativo delle difficoltà incontrate dalla Lupa, precipitata al 12° posto con Bologna e Reggina. Ma anche i biancocelesti, che hanno un punto in più (41 contro 40) non possono dormire sogni tranquilli.

    Juventus e Milan giungono allo scontro diretto dell'8 maggio appaiate con 76 punti. Trezeguet risolve la sfida del Meazza, dando il là all'allungo finale della Vecchia Signora. Il Milan, perso il confronto diretto, crolla e venerdì 20 maggio, pareggiando 3-3 in casa con il Palermo, concede in anticipo alla Juventus, che pareggia a sua volta 2-2 al Picchi con il Livorno, il titolo di campione d'Italia. Sarebbe il 28° Scudetto della storia juventina, ma un anno dopo sarà cancellato dall'inchiesta della Giustizia sportiva, denominata Calciopoli.

    La situazione diventa invece drammatica per le romane, che alla quartultima escono sconfitte dai rispettivi impegni: la Roma perde 2-1 al Tardini col Parma, la Lazio 0-1 in casa con l'Udinese. Il risultato è un'incredibile incertezza su chi saranno le tre squadre che retrocederanno in B, quando mancano appena tre turni alla conclusione della Serie A. Beffardamente il calendario propone, fra le altre sfide, il derby capitolino. Roma-Lazio, sfida contrassegnata dalla grande paura di perdere, termina 0-0 con un passetto in avanti per tutte e due le squadre, che ancora non sanno se riusciranno a mantenere la categoria quando mancano soltanto 180 minuti alla fine del torneo.

    Calendario e calcolatrice alla mano, la coda del campionato è un vero e proprio thriller: 3 su 13 squadre, racchiuse in soli 8 punti, scenderanno di categoria. Ultima è l'Atalanta, con 35 punti, situazione da brividi per Brescia e Fiorentina, appaiate a 38, poi Chievo e Siena a 39, Parma a 40, Roma e Bologna a 41, Reggina, Lecce e Lazio a 42, Livorno e Cagliari a 43. Un autentico rebus che rende imprevedibili gli sviluppi delle ultime due giornate.

    Complessivamente sono ben 8 gli scontri diretti ancora da giocare, e alcuni di questi susciteranno più di una perplessità per le sviste arbitrali clamorose o sospetti di combine, finendo poi a loro volta nel faldone di inchiesta di Calciopoli. La Lazio pareggia 1-1 con la Fiorentina ma al match è legato un clamoroso abbaglio dell'arbitro Rosetti e del guardalinee Pisacreta, che non si accorgono di un fallo di mano evidente di Zauri, quando a porta vuota evita una rete praticamente già fatta dei viola. I biancocelesti devono sudarsela fino alla fine.

    La Roma batte fuoricasa l'Atalanta con un goal di Antonio Cassano e vede il traguardo salvezza, condannando alla B i bergamaschi, primi retrocessi. Si tirano fuori dalla contesa anche il Livorno, che sale a 44 punti grazie al pari con la Juventus, e il Cagliari, che pareggia a sua volta in casa con l'Udinese ed è appaiato agli amaranto e alla stessa Roma.

    Le altre 2 posizioni si decideranno all'ultimo turno: la battaglia salvezza coinvolge ancora 9 squadre: Lazio, Lecce e Reggina, tutte a 43 punti, Chievo 42, Bologna, Brescia e Parma a 41, il Siena a 40 e la Fiorentina a 39. Le partite decisive sono ben 7, per un totale di 2187 diverse combinazioni possibili.

    Si giocano infatti Bologna-Sampdoria, Fiorentina-Brescia, Inter-Reggina, Lecce-Parma, Palermo-Lazio, Roma-Chievo e Siena-Atalanta. Il match più drammatico è quello del Franchi di Firenze: la Fiorentina travolge 3-0 il Brescia, si salva grazie alla classifica avulsa favorevole su Bologna e Parma e condanna le Rondinelle alla B nella prima stagione senza Roberto Baggio nonostante i 41 punti conquistati.

    La gara in assoluto più discussa del lotto è il rocambolesco 3-3 fra salentini e ducali, che consente ai primi di salvarsi e ai gialloblù di approdare allo spareggio salvezza. Il Siena è salvo battendo 2-1 l'Atalanta già spacciata, mentre a Reggina e Lazio bastano due pareggi (0-0 a Milano e 3-3 a Palermo) per tagliare il sospirato traguardo della permanenza matematica. I biancocelesti, sotto 3-1 al Barbera, rimontano nel finale di gara trovando prima il 3-2 con Bazzani e infine il pareggio finale con Muzzi in Zona Cesarini.

    La ruota della fortuna gira male, invece, al Bologna, che è bloccato 0-0 in casa dalla Sampdoria: in virtù della classifica avulsa, i felsinei, che hanno in tutto 42 punti, devono affrontare il Parma nello spareggio andata-ritorno per decidere la terzultima retrocessa. I rossoblù vincono 0-1 al Tardini (rete di Tare) ma poi cadono 0-2 in casa salutando con amarezza il massimo campionato.

    Nelle zone alte della classifica, dietro l'Inter, terza, l'Udinese è la rivelazione con un 4° posto che varrà la qualificazione alla Champions League, mentre, abbastanza clamorosamente, Roma e Lazio, nonostante una stagione horror, riescono a staccare il pass per l'Europa: la Lupa va in Coppa UEFA grazie al raggiungimento della finale di Coppa Italia contro l'Inter, i biancocelesti si iscrivono all'Intertoto grazie alla rinuncia espressa del Messina e alla domanda di iscrizione presentata in ritardo dal Livorno.

    Fra i calciatori festeggia invece il centravanti del Livorno Cristiano Lucarelli, che corona una carriera da bomber con 24 reti che gli valgono il titolo di capocannoniere. Si concludeva così, in maniera del tutto imprevedibile, la stagione di Serie A più assurda e folle degli anni Duemila.