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L’assenza di Mbappé, il duro dopo-Griezmann e il dibattito su Deschamps: che Francia troverà l’Italia

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Solo fino a pochi mesi fa, la cosa avrebbe avuto lo strano retrogusto della ‘fantascienza’, oggi invece la Nazionale Azzurra si riscopre più forte della Francia vicecampione del mondo.

Non più forte in termini di uomini e talento, ma l’Italia si presenta alla sfida di domenica sera che mette in palio il primo posto del Gruppo 2 della Lega A della Nations League, con quelle certezze sulle quali i Bleus oggi non possono contare.

Un qualcosa di quasi paradossale se si pensa alla quantità di giocatori (e soprattutto alla loro qualità) sui quali Didier Deschamps può puntare.

La Francia, nei pensieri di molti, continua ad essere la Nazionale più completa dell’intero panorama calcistico mondiale, ma negli ultimi tempi solo a sprazzi è riuscita a dimostrare di cosa può essere capace.

  • IL GIOCO NON CONVINCE

    La Nazionale francese può contare su uno dei gruppi qualitativamente più forti e ricchi di talento dell’intero panorama calcistico ma, da tempo fa una fatica enorme ad esprimersi su livelli di gioco accettabili.

    La cosa era parsa evidente anche a Euro 2024 dove, pur essendosi presentata ai blocchi di partenza come favorita d’obbligo, era riuscita a spingersi fino alle semifinali (dove è stata battuta dalla Spagna che poi avrebbe vinto il torneo) senza sfoderare una sola prestazione all’altezza delle aspettative.

    Questo nonostante potesse vantare una difesa sulla carta solidissima, un centrocampo con un mix ben assortito di qualità e muscoli e soprattutto elementi del calibro di Mbappé, Dembélé, Rabiot, Griezmann, Thuram e Barcola, ovvero giocatori che sarebbero stati titolari in qualsiasi altra Nazionale europea.

    Una squadra insomma potenzialmente fortissima ma, che anche in questa edizione della Nations League, ha dato spesso più l’impressione di vincere grazie alle intuizioni dei singoli, piuttosto che grazie ad un impianto di gioco che non si è quasi mai visto.

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  • Kylian Mbappe France 2024Getty

    L’ASSENZA DI MBAPPE’

    E’ chiaro che una cosa è poter contare su un giocatore del calibro di Kylian Mbappé e un’altra è dovervi rinunciare.

    L’asso del Real Madrid è senza ombra di dubbio uno dei giocatori più forti al mondo ma, dopo aver saltato le sfide di metà ottobre, non è stato convocato nemmeno per quelle di metà novembre.

    Una situazione che in Francia ha fatto e sta facendo discutere e che tra l’altro non è stata ben chiarita da Deschamps.

    Il commissario tecnico francese si è limitato a dire che Mbappé voleva prendere parte agli impegni della sua Nazionale, ma che non è stato convocato perché “E’ meglio così e non voglio entrare in un argomento che può portare ad altre interpretazioni”.

    La Francia, anche senza il suo uomo più forte, è riuscita comunque a vincere in Israele e in Belgio ad ottobre, ma non è riuscita ad andare oltre allo 0-0 interno contro Israele nell’ultima uscita.

    Con un Mbappé in più, magari la sfida che si è giocata allo Stade de France davanti ad appena 16mila spettatori avrebbe potuto avere un esito diverso.

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  • DURA SOSTITUIRE GRIEZMANN

    Antoine Griezmann lo scorso 30 settembre ha annunciato il suo addio alla Nazionale.

    Lo ha fatto dopo 137 partite condite da 44 goal e 30 assist e soprattutto dopo essersi guadagnato un ruolo centrale all’interno dello scacchiere tattico di Deschamps.

    Il commissario tecnico transalpino gli aveva cucito addosso il ruolo di trequartista chiamato a fare da collante tra centrocampo ed attacco e ad oggi non è ancora riuscito a trovare un elemento capace di ‘recitare la parte’ bene come ‘Le Petit Diable’.

    Ha alternato in quella posizione Olise, Guendouzi e Zaire-Emery ed il risultato non è mai cambiato.

    Il calcio francese negli ultimi anni ha sfornato un numero incredibile di grandi talenti, ma una vera alternativa a Griezmann ad oggi non c’è.

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  • FBL-EUR-NATIONS-FRA-ISRAFP

    IL DIBATTITO SU DESCHAMPS

    Nonostante i tanti problemi emersi soprattutto nell’ultima deludente sfida interna contro Israele, la Francia domenica sfiderà l’Italia a San Siro sapendo di essere ancora in corsa per la vittoria nel girone.

    Un qualcosa che sembra più figlio dell’inerzia piuttosto che della qualità delle prestazioni proposte.

    Come accaduto già in passato dopo ogni prova non all’altezza delle aspettative, sul banco degli imputati è finito Didier Deschamps, ovvero un commissario tecnico capace di vincere un Mondiale, una Nazione League e di ottenere un secondo posto a Euro 2016 e a Qatar 2022.

    I risultati parlano per lui, ma in Francia sono molti a ritenere che il suo lungo ciclo iniziato nel lontano 2012 sia ormai arrivato alla naturale conclusione.

    Deschamps è stato confermato dal presidente della FFF, Philippe Diallo, dopo Euro 2024 ed è legato alla sua federazione da un contratto che scadrà nel 2026, ma spessissimo torna ad aleggiare su di lui l’ombra di Zinedine Zidane.

    Non è un mistero il fatto che in molti sognino che sia ‘Zizou’ a portare avanti una transizione che deve vedere i vari Tchouameni, Camavinga, Koundé, Barcola e Konaté (solo per citarne alcuni) diventare i nuovi trascinatori della Nazionale.

    La sensazione è quella che Deschamps andrà avanti fino ai prossimi Mondiali, ma nel frattempo la Francia dovrà ritrovare quell’anima che le consenta di esprimere tutto il suo potenziale.

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