Al termine di Estonia-Italia sono arrivati puntuali i complimenti di Gennaro Gattuso, che ha sottolineato soprattutto la grande maturità di un ragazzo che ha compiuto vent'anni solo pochi mesi fa.
"Pio Esposito si merita tutto, va su ogni pallone come se fosse il pallone della vita, difende e corre come un centrocampista, ha una qualità incredibile, quando stoppa palla e viene a legare sbaglia pochissimo e in più ti dà pure quantità. C'è poco da dire, è un ragazzo molto serio e si fa voler bene. Sono sicuro che la capoccia non la perde ci scommetto su questo, ne sono sicuro. Deve continuare, può migliorare solo con il lavoro. Ha disciplina, voglia e rispetto. Ora sta a noi dargli le possibilità e sta a lui farsi trovar pronto. La dote principale è l’umiltà, si fa volere bene. È un ragazzo atipico per l’età. Quando hai queste componenti è tutto più facile. Meraviglia la tecnica, quando viene a legare è difficile marcarlo: è tanta roba. Sono sicuro, mi sbilancio: difficile che si monti la testa o abbia atteggiamenti negativi. Sembra un trentenne per come ragiona, come si allena, per quello che fa. Tantissima roba questo, come tutti avrà momenti no, spero meno possibili. Lavora, sta zitto, pedala, ha voglia di migliorare. Tanta roba" ha dichiarato il Ct.
Mentre il suo predecessore Luciano Spalletti, intervenuto al Festival dello Sport, ha confessato di averlo seguito quando era ancora il commissario tecnico dell'Italia scomodando un paragone importante: "Pio Esposito ti dà la convinzione che avremo un padrone dentro l’area di rigore, un centravanti con queste qualità tecniche, questa sensibilità, ieri sera ha fatto un goal pazzesco per coordinazione e per come ha calciato la palla. Forse Bobo (Vieri) era qualcosa del genere, qualsiasi roba gli tiravi addosso te la restituiva pulita e sistemata, e Pio lo stesso. Io l’ho visto giocare l’anno scorso tante volte alla Spezia".