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Famiglia Maldini HDGetty Images

L'ascesa di Daniel Maldini: dall'exploit al Monza alla Nazionale sulle orme del nonno e del padre

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Daniel Maldini si prepara all'esordio in Nazionale.

Al Bluenergy Stadium di Udine i riflettori saranno puntati principalmente sul figlio d'arte, pronto a debuttare in maglia azzurra in Italia-Israele.

L'annuncio lo aveva già dato direttamente Luciano Spalletti, poi l'ufficialità: Maldini junior è entrato nella lista dei convocati per gli impegni di Nations League. Zero minuti giovedì scorso col Belgio, mentre in Friuli le chances di vederlo in campo sono notevoli.

Una chiamata prestigiosa per il figlio e nipote d'arte, terzo componente della famiglia Maldini a poter vestire la maglia azzurra dopo il padre Paolo e il nonno Cesare.

Una scelta, quella del commissario tecnico, giustificata dal rendimento del classe 2001, passato dall'essere una bella promessa a una solida realtà di un movimento che necessita di forze fresche per dare vita a una nuova generazione vincente.

  • IL MILAN E I PRESTITI

    La pesante etichetta dell'essere il 'figlio di' non è mai stata semplice da gestire per Daniel Maldini, inevitabilmente finito al centro dell'ingeneroso confronto col padre, icona del Milan oltre che della Nazionale azzurra.

    Il periodo trascorso al Milan (dove arrivò a soli 9 anni, nel 2010) è dunque stato caratterizzato dal costante accostamento a una figura epica del calcio italiano, senza dimenticare anche le imprese di nonno Cesare, un altro per cui il rossonero fu una vera e propria seconda pelle.

    Farsi largo in questo contesto è impresa difficile da portare a termine, sebbene l'ultima stagione vissuta interamente al Milan da Daniel Maldini sia da catalogare come positiva: in primis per lo Scudetto vinto, da comprimario sì ma con la ciliegina del primo goal tra i professionisti contro lo Spezia.

    Proprio i liguri se lo sono assicurato in prestito nel 2022/23, stagione da due reti all'attivo prima del passaggio - con la stessa formula - all'Empoli nell'estate successiva. L'esperienza in Toscana di Daniel Maldini è stata fortemente condizionata dall'infortunio che lo ha tenuto ai box fino a ottobre, propedeutico allo scenario di un nuovo cambio di maglia.

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  • Daniel MaldiniGetty

    L'EXPLOIT AL MONZA

    Tra gli artefici dell'esplosione di Maldini figura Adriano Galliani, il primo a credere nelle qualità del ragazzo a gennaio 2024, quando si concretizza il trasferimento in prestito al Monza.

    L'imperativo per il classe 2001 è quello di ritrovare la forma perduta in un ambiente sulla carta fertile per l'esaltazione di tutte le sue qualità tecniche: nel 4-2-3-1 di Palladino trova spazio soprattutto dalla panchina, scenario che comunque non gli impedisce di ritagliarsi più di qualche personale momento di gloria.

    Al termine della stagione saranno quattro le reti in un totale di undici presenze, condite anche da un assist nel derby personale: un Monza-Milan finito 4-2 per i brianzoli, in cui Daniel riesce a infliggere un nuovo dispiacere al club del suo cuore dopo il goal messo a segno con la maglia dello Spezia in quel di San Siro oltre un anno prima.

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  • CIAO MILAN

    La storia col Milan si è interrotta, almeno a livello contrattuale, alla fine dello scorso luglio con il ritorno al Monza, stavolta a titolo definitivo e praticamente gratuito: un'operazione che ha fatto storcere il naso a più di qualche tifoso rossonero, nonostante al 'Diavolo' spetti il 50% dell'eventuale futura rivendita del ragazzo.

    All'U-Power Stadium Daniel Maldini ha ritrovato un altro simbolo del Milan come Alessandro Nesta, compagno in rossonero e in Nazionale di papà Paolo: anche l'ex difensore lo ha subito messo al centro del villaggio, nello specifico sulla trequarti nel 3-4-2-1 alle spalle della punta Djuric.

    Le risposte di Daniel Maldini sono finora state più che confortanti: in goal a Firenze, si è poi sempre caricato sulle spalle una squadra che sembra non poter prescindere dalla sua presenza in campo, preziosa non solo in fase di spinta ma anche di non possesso. Un salto di qualità rispetto al passato che ha convinto Spalletti a puntarci su.

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  • Cesare Paolo Maldini SplitGetty/Goal

    IL TERZO DELLA DINASTIA

    Daniel è il terzo componente della famiglia Maldini a poter vantare un rapporto con la Nazionale, dopo il nonno Cesare e il padre Paolo.

    Se il primo ha indossato questa maglia soltanto quattordici volte (prima di vestire i panni del c.t. tra il 1996 e il 1998), per il secondo bisogna fare un discorso a parte: sono 126 i gettoni accumulati dal classe 1968, che ancora oggi lo rendono uno dei calciatori più presenti in Nazionale.

    Tante presenze ma nessun titolo all'attivo, con la delusione di un Mondiale e un Europeo persi sul gong quando la vittoria sembrava alla portata: chissà che il terzo tentativo non sia quello buono, per far sì che la famiglia Maldini possa finalmente festeggiare il primo trofeo in azzurro.

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  • LA BENEDIZIONE DI INFANTINO

    Anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha celebrato la prima convocazione di Daniel Maldini con un post pubblicato sul suo profilo Instagram:
    "Stessa classe. Stesso sguardo. Stessi valori morali. Pezzi unici della stessa valanga azzurra. Prima Cesare, poi Paolo e adesso Daniel convocato per la prima volta: la dinastia dei Maldini con la Nazionale italiana continua. Una storia infinita. Una storia meravigliosa. Una storia di calcio, di cuore e di famiglia, che merita solo applausi".

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