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KakutaGetty/GOAL

Kakuta, dall'indagine FIFA al flop Lazio: fino al rilancio con il Lens

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Forse non è possibile coprire un intero stadio con la lista di meteore, flop e bidoni che hanno lasciato tiepidi e terribili ricordi in Serie A. In ogni caso i nomi di chi ha giocato poche gare in Italia per poi scomparire, chi è stato trasportato dal vento delle aspettative per poi essere spazzato via e chi è si è nascosto come uno spettro di The Conjuring, apparendo all'improvviso ricordando la propria presenza, sono tanti, tantissimi.

Ogni squadra di Serie A e B, come il resto delle competizioni europee e mondiali, ha i propri giocatori arrivati con buone aspettative, per poi rimanere solamente una pagina su Wikipedia di poche righe, tra una squadra e l'altra. Nel nuovo millennio l'asticella si è alzata: frontiere, talenti stranieri a basso costo, prestiti dall'estero.

Parliamo ad esempio di Gaël Kakuta, giovane francese inserito nella lista dei migliori giovani. Era il 2010 e con la maglia del Chelsea, squadra in cui era approdato per vestire il blu delle giovanili prima e del team principale poi, aveva vinto Premier League e FA Cup. Trequartista, ala mancina, esterno destro: ottima corsa, abilità nel dribbling e nell'assist. Veloce, tecnico. Una promessa. Che come tanti suoi colleghi si è persa.

  • L'INDAGINE FIFA

    Kakuta si trasferisce al Chelsea nel 2008, ancora minorenne. Una mossa, quella dal Lens a Londra, che porterà i francesi ad attaccare il trasferimento, presentandosi alla FIFA.

    Le indagini dell'organismo internazionale porteranno al blocco del calciomercato Blues per le successive due finestre, dunque fino a quella invernale 2011. Il motivo? La FIFA stabilisce come la rescissione del suo precedente contratto con il Lens sia stata indotta dal Chelsea, per cui il calciatore e il club sono stati sanzionati.

    Oltre lo stop del calciomercato e del giocatore, fermato quattro mesi, anche le sanzioni economiche: 780.000 a Kakuta euro, e 130.000 di compensazione al Lens da parte del Chelsea.

    Non accettando il verdetto, però, il Chelsea ricorrerà in appello, vincendo la causa: calciomercato riaperto e Kakuta ancora in campo. Certo, non sotto gli ordini di Carletto Ancelotti nel corso di tutta l'annata.

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  • Gael Kakuta 2010Getty

    IL GIRO DI PRESTITI

    Se c'è una società inglese di alto profilo che imbastisce una continua serie di prestiti per i suoi maggiori talenti, quella è il Chelsea. Anche Kakuta, dopo la prima stagione e mezzo in prima squadra con qualche appararizione nel finale, comincerà la trafila degli accordi temporanei.

    Il Fulham, il Bolton, il Dijon, il Vitesse. A gennaio 2011, dopo la vittoria in appello del club, rimane a Londra per cambiare squadra, ma gioca poco. Pochissimo. Sette presenze, comunque con un goal, e via verso altri mesi, al Bolton.

    La garanzia di crescere non c'è, viste le apparizioni con il contagocce. Se in Premier le possibilità sono scarse, in Ligue 1 c'è chi come il Dijon può aumentare il suo minutaggio.

    Con più fiducia, Kakuta fa vedere che le prime impressioni sembrano essere giusete: segna e fa segnare, conquistando pretendenti in altri campionati. Ad esempio il Vitesse, che decide di puntare su di lui, ma le sue prestazioni altalentanti interrompono il prestito biennale a sei mesi dal termine dell'accordo.

    E così, a gennaio 2014, ancora sotto contratto con il Chelsea, Kakuta cerca squadra. Che si rivelerà essere la Lazio.

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  • Kakuta LazioGetty

    L'ARRIVO A ROMA

    "Sono felice d'essere qui. Mi piace vivere sereno, non sopporto il caos, mi rilasso con la musica, è il mio hobby preferito. Ascolto un po’ tutto, mi trasmette tanta carica"

    Ceduto Hernanes alla Juventus, senza aver chiuso Biabiany, la Lazio ha bisogno di un giocatore rapido e di qualità per la seconda parte di annata 2013/2014. Sul gong, il 31 gennaio, i biancocelesti acquistano Kakuta in prestito con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni. Insomma, dopo anni sotto contratto con il Chelsea, il giocatore francese può cambiare definitivamente squadra.

    Kakuta arriva in una Lazio deludente, che da poche settimane ha cambiato guida tecnica: Petkovic è stato sostituito da Reja, richiamato da Lotito a due anni dal biennio 2010-2012. Le sconfitte di fine autunno, specialmente quelle per 4-1 al Bentegodi, cambiano i piani biancocelesti.

    La prima convocazione di Kakuta è per il match più importante: il Derby. Deve ancora abituarsi al nuovo campionato e Reja non stupisce: in panchina per la stracittadina finita 0-0, in cui Klose sarà l'unica punta, mentre sulle fasce agiranno Keita Balde e Candreva.

    La concorrenza è ampia, in ogni reparto, e Kakuta dovrà darsi da fare per provare ad emergere. Le occasioni, però, sono pari a zero. O quasi.

    Reja cambia modulo e uomini, schierando Lulic, Mauri e colleghi. Girano gli esterni, i trequartisti. Ma Kakuta rimane saldo in panchina.

    Dopo quattro gare consecutive in panchina senza nemmeno un minuto giocato, Kakuta esordirà in Serie A nella parte finale della sfida contro l'Atalanta: quattro minuti al posto di Klose, dopo il doppio giallo a Candreva che costringerà Reja a ridisegnare la Lazio nel finale. Il risultato di 1-0 in favore della Dea non cambierà, così come lo status di Kakuta: l'ultima scelta.

    L'unica altra presenza è in realtà antecedente alla partita contro l'Atalanta: 22 minuti in Europa League contro Ludogorets come ala sinistra. Una piccola parte di gara che non convincerà Reja a proporlo in Serie A, se non per necessità in quei 360 secondi al cospetto della Dea.

  • ADDIO E DOPPIA CIFRA

    Kakuta è sollevato. Il prestito alla Lazio, con soli 26 minuti giocati e due presenze, è finito. A giugno 2014 torna a Londra.

    "Una partita ancora e il mio prestito alla Lazio sarà finito".

    Il tweet di Kakuta pre-Bologna, ultima gara del 2013/2014 per la Lazio, sembra essere una liberazione. Non vede l'ora di chiudere il capitolo e non pensarci più. In realtà si vocifera che i biancocelesti vogliano puntare su di lui per un altro anno, ma le indiscrezioni non porteranno a nulla di concreto. Addio.

    Un epilogo ovvio, con sommo dispiacere di Igli Tare. Il ds biancoceleste aveva portato Kakuta alla Lazio convinto potesse trovare più spazio:

    "E' fortissimo, ve ne accorgerete" sentenziava nell'inverno 2014, prima di scuotere la testa in primavera "Mi sento in colpa, ha avuto poco spazio".

    Il post Lazio sembra essere la svolta, viste le oltre trenta reti giocate in Liga con il Rayo Vallecano. Un soffio di speranza, spento dalla discontinuità. Siviglia, Hebei, Deportivo. Un sali e scendi prima di trovare la propria dimensione in patria, in Francia: Lens ed Amiens, dove si è rilanciato dal 2017.

    Ha cominciato a prenderci gusto in zona goal, tanto da arrivare per la prima volta in doppia cifra: nella Ligue 1 2020/2021 ha finalmente avuto la sua soddisfazione, arrivare in doppia cifra con il Lens. Undici reti, miglior marcatore della sua squadra.

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  • DALLA FRANCIA AL CONGO DR

    Nato a Lilla nel 1991, Kakuta ha giocato per tutte le rappresentative giovanili della Francia. Poi, però, consapevole di non poter trovare spazio nella Nazionale maggiore, ha scelto di giocare per la Repubblica Democratica del Congo, vista la doppia nazionalità.

    In campo per la prima volta nel 2017, Kakuta non è mai riuscito a trovare spazio con grande continuità, complici la concorrenza e dati realizzativi bassi. Almeno fino al 2020/2021, quando l'esplosione con il Lens ha cambiato tutto.

    In goal all'esordio con il Congo DR contro il Kenya, Kakuta ha atteso quattro anni per segnare la sua seconda rete in Nazionale, arrivata nel 2021 contro la Tanzania. Un goal durante le qualificazioni Mondiali, in cui il suo team è crollato all'ultimo atto, nella finale playoff contro il Marocco poi quarto in Qatar.

    Dopo gli anni di Lens ed essere rimasto svincolato, Kakuta è sceso in una seconda serie per la prima volta in carriera: dall'ottobre 2022 fa parte dell'Amiens, dove aveva già militato. Gioca titolare, ogni tanto segna.

    Nel segno della discontinuità, di nuovo. In ogni caso è tornato in Nazionale, ad un anno dall'eliminazione nei playoff: goal contro la Mauritania, il terzo con il Congo DR e tentativo di far parte della spedizione per la Coppa d'Africa 2024.

    Il cammino per accedere al torneo è appena iniziato e Kakuta non vuole mollare. Non ha mai partecipato ad un grande torneo. Ci proverà ancora. E ancora, fino a quando ne avrà l'occasione.