Forse non è possibile coprire un intero stadio con la lista di meteore, flop e bidoni che hanno lasciato tiepidi e terribili ricordi in Serie A. In ogni caso i nomi di chi ha giocato poche gare in Italia per poi scomparire, chi è stato trasportato dal vento delle aspettative per poi essere spazzato via e chi è si è nascosto come uno spettro di The Conjuring, apparendo all'improvviso ricordando la propria presenza, sono tanti, tantissimi.
Ogni squadra di Serie A e B, come il resto delle competizioni europee e mondiali, ha i propri giocatori arrivati con buone aspettative, per poi rimanere solamente una pagina su Wikipedia di poche righe, tra una squadra e l'altra. Nel nuovo millennio l'asticella si è alzata: frontiere, talenti stranieri a basso costo, prestiti dall'estero.
Parliamo ad esempio di Gaël Kakuta, giovane francese inserito nella lista dei migliori giovani. Era il 2010 e con la maglia del Chelsea, squadra in cui era approdato per vestire il blu delle giovanili prima e del team principale poi, aveva vinto Premier League e FA Cup. Trequartista, ala mancina, esterno destro: ottima corsa, abilità nel dribbling e nell'assist. Veloce, tecnico. Una promessa. Che come tanti suoi colleghi si è persa.
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