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KaderGetty/GOAL

Mohamed Kader, fantasma a Parma divenuto unico goleador del Togo ai Mondiali

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Giocatori di spessore come Veron, Fuser e Asprilla. Giovani come Longo, Stellone, Lassissi. Il Parma del 1998, quello che si appresta a fare la storia del club, è una squadra che coniuga non solo esperti elementi e terribili giovani nella rosa a disposizione di Alberto Malesani, ma anche una società capace di mantenere stabile questo equilibrio in sede di calciomercato. Le cessioni operate - senza numeri da record come avverrà in futuro con i vari Thuram e Buffon - hanno il pregio di mantenere intatta la forza del team, sostituite da entrate utili ad aumentare il livello qualitativo generale.

Forza a centrocampo, senso del goal, velocità. Gli acquisti sono tutti pressoché provenienti dalla Serie A, con alcune eccezioni. Asprilla viene acquistato dal Newcastle, militante in una Premier League distante dal rinnovamento del nuovo millennio, ma comunque tra i migliori campionati d'Europa. Fuori dal Vecchio Continente, il Parma guarda alla Tunisia.

Gli osservatori sono sicuri di aver trovato un giovane giocatore che può dire la sua anche in Italia. Non è altissimo, nonostante giochi come punta centrale, ma sa segnare in ogni modo e compensa i suoi 174 cm svariando da una parte all'altra dell'attacco, andando a raccogliere la sfera, sfruttando ogni occasione, anche i traversoni a tre piani d'altezza.

Una punta che sembra uscita dal passato, quello delle prime punte di altezza contenuta, ma anche dal futuro. Quasi un falso nove, per l'altezza, ma una punta fatta e finita come ruolo cardine della sua carriera. Non è mai stato adattato al centro partendo dall'esterno, o dalla trequarti. Nato col senso del goal, arrivato troppo presto in Europa. Adatto ad un calcio del futuro o ad uno del suo presente senza centrali di 190 cm e 200 kg. Mohamed Kader, arrivato troppo presto. Sfumato come tanti giovani, troppo presto. Prima di entrare improvvisamente nel corso della storia, rimamendo attaccato alle statistiche della Coppa del Mondo.

  • L'ARRIVO A PARMA

    Mohamed Abdel Kader Coubadja Touré. Gli scout del Parma puntano sul 19enne dal nome abbastanza lungo come rinforzo del Parma. Nessuno pretenda possa rubare il posto agli attaccanti di una squadra che a fine annata riusciranno a portare in città Coppa Italia e Coppa UEFA, l'ultima vinta dall'Italia (spoiler). Crespo, Balbo e Chiesa metteranno insieme 50 reti nell'annata 1998/1999, un numero tale da non poter portare a rimpianti o rammarico da parte di allenatore e tifosi.

    Kader ha 19 anni, una notevole abilità sotto porta e tanta voglia di sfondare nel calcio europeo. Con le reti segnate nel natio Togo con la maglia dell'Étoile Lomé e dunque in Tunisia vestendo la casacca del Bizertin, ottiene la convocazione alla Coppa d'Africa 1998. Non una competizione felice per il suo paese, vista l'eliminazione al primo turno, ma una rampa di lancio per Mohamed, sì.

    Segna la sua prima rete in Nazionale proprio nell'importante competizione continentale, nella vittoria contro il Ghana. Una rete che porta diversi scout a metterlo nella propria agenda. Quelli del Parma sono i più convincenti e Mohamed non deve essere certo convinto più di tanto. Si tratta della Serie A e di una squadra che all'improvviso è diventata una delle interpreti più importanti del torneo - allora - più importante del pianeta. Corro, arrivo.

    Mohamed Kader inizia in Primavera, vista la già citata mole di attaccanti, che genera una concorrenza spietata e da cui sembra impossibile emergere. Il Parma testa le sue abilità con i giocatori della sua età, che davanti al ragazzo togolese sembrano bambini alle prese con il pallone per la prima volta. Nel Torneo di Viareggio, del resto, Kader è una trottola impazzita.

    Il girone in cui si trova la formazione emiliana è spazzato via dalle abilità di Kader. I pari età del Bayern Monaco si devono arrendere allo strapotere tecnico, capace di andare oltre la fisicità appena accennata di Mohamed: tripletta che ribalta la rete iniziale, per un 4-1 finale che fa gongolare il team di Salvioni. Trascinato da Kader, il Parma del Viareggio '99 supererà agevolmente il gruppo 5, avanzando oltre gli ottavi. L'avventura della squadra giovanile verrà però interrotta ai quarti contro la Lazio, quarta classificata.

    Manca lo step che può portare a pagine di giornali e più considerazione per i giovani del Parma, tra cui Kader. Fuori prima delle semifinali, Mohamed e i suoi coetanei non avranno possibilità in prima squadra. Nessuna chance per quanto fatto nel Viareggio, solo Under considerati ancora acerbi per mettere i bastoni tra le ruote ai grandi della prima squadra.

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  • SALI E SCENDI

    Tradotto, Kader concluderà la sua prima annata in Europa senza mai giocare con la squadra di Malesani. Fa parte della rosa e virtualmente conquista anche Coppa UEFA e Coppa Italia, ma gli zero minuti giocati lo tengono in disparte. Difficile essere riconosciuto per strada, quasi un estraneo per chi lavora al Tardini e si occupa della prima squadra. Nella seconda parte del 98/99 si ricordano di quel 19enne che ha partecipato a Parma-Piacenza, in panchina: convocato, senza scendere in campo. Ma il passato è sfumato, potrebbe essere stato lui o qualcun altro. Forse, bo, chissà.

    L'immagine di Kader a Parma si perde, fino all'estate del 1999, quando per fare esperienza in Europa e con giocatori esperti viene spedito al Lugano. Zero minuti, parte seconda. O quasi, visto che l'annata svizzera finirà con una presenza. Certo, non è uno zero nella casella, ma praticamente è un replay della stagione precedente.

    L'Europa sembra indigesta per Kader, tra dubbi e quesiti. Il Parma prova a sfruttare il suo investimento lasciandolo per un po' di tempo all'estero, nuovamente in Africa. Girato all'A-Ahly di Tripoli, Mohamed dimostra di non aver perso le sue abilità. Forse ci sono meno distrazioni, probabilmente il livello tecnico è più alla sua portata. Fatto sta che le 17 reti in 29 gare sono un biglietto di ritorno per l'Italia. Non per il Tardini, perché come quasi sempre accade, dopo uno o più prestiti, il treno della grande occasione è ormai sfumato, superato da nuove necessità e acquisti abbaglianti.

    Gioca poco al Vicenza, senza segnare, gioca molto in Svizzera, nuovamente. Stavolta con il Servette. Il Parma, a quel punto, lo ha però già ceduto definitivamente, nella seconda serie elvetica. Contribuisce alla promozione, esplode in una prima serie europea conquistando tifosi e, nuovamente, gli osservatori. Appena sale il livello, però, stavolta in Francia, Kader vacilla. Un sali e scendi continuo, montagna russa di chi ha saputo sfondare solamente in tornei minori, come quello degli Emirati Arabi Uniti o con la casacca del Sochaux-2, la seconda squadra militante nelle serie inferiori.

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  • GLORIA ETERNA

    Indonesia, Cina, Trinidad & Tobago e Repubblica Democratica del Congo sono le uniche Nazionali partecipanti al Mondiale che non hanno segnato nemmeno una rete nella loro, breve, esperienza. Nessun giocatore locale ha fatto la storia, ottenendo elogi e ringraziamenti eterni. Leggermente meglio è andata ad Angola, Israele, Iraq, Bolivia e Qatar. Come loro, il Togo.

    Nel 2006, a sorpresa, la République Togolaise strappa il pass per i Mondiali tedeschi. Trascinato da un Adebayor (pre-Arsenal) devastante, la Nazionale guidata da Keshi, sostituito da Pfister per il torneo tedesco, sbarca in Europa. La Nazionale ha un solo convocato che milita in patria (Obilalé), e un altro in Africa (Tchagnirou). Per il resto i giocatori hanno fatto esperienza in Europa, soprattutto in Francia. Dove milita Kader, in particolare al Guingamp.

    A Francoforte il Togo gioca la sua storica prima gara ai Mondiali. Sorteggiata nel girone con Corea del Sud, reduce dal quarto posto di quattro anni prima, Svizzera e Francia, ha poche chances di passare il turno. Proprio il team asiatico è il primo avversario della formazione africana. Tempo mezzora e Kader, schierato titolare, riceve palla sulla trequarti, portandosi abilmente la palla sulla destra, battendo Woon-jae con una bel diagonale. Rapidità di esecuzione, rapidità nel capire di essere entrato per sempre nella storia del torneo come uno dei marcatori. Come il primo della sua Nazionale. L'unico.

    Il Togo verrà rimontato e battuto 2-1, per poi cadere contro Svizzera e Francia. La Nazionale non parteciperà più ai Mondiali e Kader non segnerà più una rete con la sua amata rappresentativa. A cui dare addio, trentenne, nel 2009. Un anno in cui sarà impegnato a battere portieri su portieri negli Emirati Arabi Uniti, prima dell'ultima parte di carriera al già citato Sochaux-2. Il club a cui Mohamed è più legato, tanto da essere assunto come allenatore della formazione Under 12, con un ruolo anche nell'Under 18 e Under 19, relativamente agli attaccanti.

    Insegna loro rapidità, senso del goal. E magari anche un principio importante: se non trovi fortuna in un grande torneo da giovane, l'opportunità di fare la storia non svanisce per sempre.

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