La Juventus avvia nel migliore dei modi il suo 2024: Salernitana archiviata, qualificazione ai quarti di Coppa Italia, ottimi segnali qua e là. Enorme il divario tecnico tra le due squadre, con diverse indisponibilità a caratterizzare le scelte di Pippo Inzaghi. Il secondo atto, domenica, in campionato. Con la (netta) consapevolezza che all’Arechi sarà tutt’altra musica.
Allegri opta per un turnover ragionato: riposo per Bremer, McKennie e Kostic. PI, dal canto suo, deve fare di necessità virtù considerando le numerose assenze di spicco. Ovvero: Coulibaly, Cabral e Dia in Coppa D’Africa, out Bohinen, Kastanos (ex bianconero), Ochoa, Candreva e Pirola. Mazzocchi ceduto al Napoli.
Pronti via e la Juve viene trafitta immediatamente da Ikwuemesi. Malissimo, nel dettaglio, Gatti. Un cazzotto che sveglia immediatamente Madama e che la porta a pareggiare con Miretti, al secondo centro stagionale. Ci provano Rabiot e Chiesa, ma è Cambiaso a portare i bianconeri in avanti. Sempre Miretti protagonista – questa volta in negativo – ipnotizzato da Fiorillo in posizione più che favorevole.
In avvio di ripresa, essenzialmente, la Juve chiude l’incontro a tripla mandata: ci pensa Rugani, sempre più vicino al rinnovo fino al 2026. Poi l’autorete di Bronn. Il tutto con l’ennesimo talento all’esordio in prima squadra: Nonge. Finita qua? No, sale in cattedra Yildiz, che giganteggia e pure trova il secondo lampo stagionale. Infine, ecco Weah.
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