Juventus, difesa da incubo: errori individuali e superficialità

Un contributo, quello proposto dal polacco al Mapei Stadium, che fa scopa con quello di Udine offerto in occasione del primo atto dell’Allegri 2.0. Musica per le orecchie prima di Laurienté e poi di Pinamonti, entrambi gentilmente omaggiati direttamente dall’ex Roma. Il quale, ogni tanto, incappa in queste serate decisamente da dimenticare. Ecco, conoscendo gli usi e costumi del tecnico livornese, difficilmente nel breve termine le gerarchie verranno riviste; auspicando – tuttavia – che le cose possano andare meglio nelle prossime puntate…

Ora, al di là dell’incredibile autorete, il 4 bianconero contro il Sassuolo ha palesato tutti i suoi limiti specialmente in termini di concentrazione. Perché, quanto fatto al 95’ al Mapei, si spiega solamente così. Ovvero: dare per scontato che tra i pali ci fosse l’estremo difensore. Prima, però, anche una palla forzata in costruzione a creare i presupposti del goal per gli avversari. In parole povere, non il modo migliore per festeggiare l’imminente prolungamento fino al 2028. Eufemismo.

Detto tutto ciò che c’era da dire circa le pessime letture di Szczesny e Gatti, c’è da sottolineare come la Juve abbia perso meritatamente a Reggio Emilia anche e specialmente per i mancati meccanismi difensivi che abbracciano il concetto di coralità. Nessun filtro davanti al pacchetto arretrato, continui movimenti errati dei quinti, passo e grinta semplicemente inesistenti. Il Sassuolo, giustappunto, ha sempre dato l’idea di poter perforare il pacchetto arretrato bianconero. Un deciso passo(ne) indietro in termini di solidità collettiva.

Poco da inventare. La Juve, se scende in campo con un atteggiamento superficiale, è tra le squadre più vulnerabili dell’élite nostrana. E, certi schiaffi, potrebbero e dovrebbero rivelarsi persino salutari. Ovvio, bisogna fare i conti con un parziale pesantissimo che condiziona pesantemente le ambizioni della Vecchia Signora nel breve termine, ma non va perso il vecchio e sano realismo. Certi orrori sottolineano semplicemente e oggettivamente come i bianconeri debbano pensare a entrare tra le prime quattro. L’altissima quota, ad oggi, non è roba per Madama.