Juve, Vlahovic sale in cattedra: decisivo a Frosinone

Ora, assodato che per un attaccante (specialmente della Juventus) il goal rappresenti tutto, contano molto anche per le prestazione. E, da questo punto di vista, Allegri e staff si sono concentrati molto nei mesi sul bagaglio tecnico di Vlahovic. Un lavoro certosino che, difatti, è sfociato in un quadro più roseo se contestualizzato alla richiesta dell'allenatore. Gli ampi margini di miglioramento non mancano, assolutamente, ma il potenziale è enorme e alla Continassa lo sanno tutti. Nessuno escluso.

Allegri, ovviamente, sceglie in base a ciò che vede settimanalmente. E, anche per questo motivo, a Frosinone ha scelto di puntare dall'inizio su Yildiz e Milik. Il primo, all'esordio dall'inizio in Serie A, ha risposto presente trovando un centro destinato a creare una grande carriera. Il secondo, dal cant suo, non ha graffiato ma ha lavorato molto per la squadra. E DV9, partito dalla panchina, ha fatto quello che un centravanti dovrebbe sempre fare. Ovvero: farsi trovare pronto. Bingo.

Così Vlahovic al triplice fischio intervistato da DAZN: "Non è stato facile accettare la scelta del mister, ma lui è il mister, le scelte si rispettano. Visto come parla lui tutti i giorni non è importante chi parte ma anche chi subentra. Ero calmo, ho lavorato bene tutta la settimana. Non ero arrabbiato, sappiamo che si può essere determinanti anche entrando dalla panchina". Parole che hanno il loro perché è che sottolineano, automaticamente, quanto l'ex Fiorentina voglia alzare sensibilmente il livello di rendmento. In parole povere, alzare l'asticella per dimostrare - ammesso che ne fosse ancora bisogno - di come sia uno dei migliori "9" su scala internazionale.

Da quando Vlahovic è approdato all'ombra della Mole, numeri alla mano, il rendimento parla di alti e bassi. Cose pregevoli affiancate da altre meno importati. E il rendimento della stagione corrente fotografa alla perfezione la situazione: 15 presenze condite da 6 centri. Si può e si deve fare meglio. Ragion per cui, in vista del girone di ritorno, è lecito aspettarsi qualcosa in più. Vuoi per consolidarsi all'interno del progetto, vuoi per allontanare le chiacchiere di mercato. Che, inevitabilmente, accompagneranno il il 23enne di Belgrado nel corso delle prossime puntate.