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John Elkann 2018Getty Images

John Elkann non ha dubbi: "Il colpo più importante è stato prendere Giuntoli"

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John Elkann ha parlato in esclusiva a 'La Stampa' in occasione dei cento anni della famiglia Agnelli al timone della Juventus.

Un sodalizio sbocciato il 24 luglio del 1923 e che ha dato vita ad un binomio pressoché indissolubile, capace di raggiungere un traguardo unico: un secolo di storia, insieme. La Juve e gli Agnelli, due storie da sempre legate a doppio filo l'una all'altra.

Una ricorrenza speciale, sulla quale ha voluto esprimersi l'amministratore delegato di Exor, il quale ha tenuto a evidenziare il grande impegno della famiglia nei confronti della Vecchia Signora:

"Noi abbiamo scelto di essere competitivi in tutti i mestieri in cui siamo impegnati. Cerchiamo di farlo con umiltà e senso di realismo. In qualunque contesto imprenditoriale o sportivo, la sfida va affrontata con coraggio e determinazione. Questa è la responsabilità che noi sentiamo e che permette di durare nel tempo".
  • COS'E' LA JUVENTUS PER GLI AGNELLI

    "Una passione della nostra famiglia, cosi come lo è per le milioni di famiglie bianconere, in Italia e nel mondo".

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  • LE INNOVAZIONI DELLA JUVENTUS

    "Siamo diventati la prima società italiana con uno stadio di proprietà. Non solo un’operazione sportiva: è un contributo per valorizzare un’intera zona di Torino, un fatto di cui siamo moto orgogliosi. Poi l'introduzione della Juventus Women: fino a pochianni fa il calcio femminile era poco conosciuto e ancora meno considerato. Oggi il movimento è in rapida espansione. Infine c'è la la Next Gen: un impegno che abbiamo iniziato e che continueremo a portare avanti con convinzione, perché significa credere nei nostri giovani talenti e dunque nel futuro del calcio italiano".

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  • LA JUVE COME OSSATURA DEL CALCIO ITALIANO

    "C’è chi pensa che la Juventus sia il problema. La Juventus non è il problema è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l’ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo,rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni".

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  • I RECENTI PROBLEMI GIUDIZIARI

    "Noi siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni. Ma la lettera di cui parla in realtà andava oltre: conteneva anche un’analisi spassionata sull’evoluzione internazionale del calcio, soprattutto nel contesto europeo".

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  • LA SUPERLEGA E' LA PREMIER

    "Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c’è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Non è una questione che riguarda la Juve. È un problema che riguarda tutto il calcio europeo".

  • LA CONTINUITA' CON IL LAVORO DI ANDREA AGNELLI

    "Discontinuità con Andrea? No, esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di tenacia e innovazione".

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  • GIUNTOLI IL 'COLPO' PIU' IMPORTANTE

    "Ilcolpo più importante lo abbiamo già fatto. È l’arrivo a Torino di Cristiano Giuntoli, il nuo-

    vo direttore sportivo. Porterà un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce campioni".

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